22 maggio 2019

Barista! 4 shot, prego. Santa Rita, la santa degli impossibili

di Francesco Apponi
Il nostro appuntamento settimanale continua, cambiando forma. Invece di berci tutti e 4 gli shot in una volta sola, faremo un doppio giro ogni martedì, per avere dei flash aggiuntivi su alcuni temi che ci coinvolgono direttamente come credenti e non. Buoni, corti, colorati come shot.
Lo shot giallo segna il primo martedì: sarà una piccola riflessione o questione di tema misto, liturgico-ecclesiastico-morale,...
Lo shot azzurro tratterà della Beata Vergine Maria e verrà il martedì successivo al giallo.
Lo shot verde sarà la bussola rappresentata da qualche nostro amico già in Cielo che ci invita a seguire le orme di Cristo come egli stesso ha fatto, con la (verde)speranza di incontrarlo in Paradiso insieme al Capo, la settimana successiva al precedente.
Lo shot rosso concluderà tutto con un bel testo - testimonianza pensata e ragionata da parte di chi qualcosa ci capiva (qualcuno con la testa sulle spalle, insomma).

 SANTA RITA, SANTA DEGLI IMPOSSIBILI
“Santa Rita, religiosa, che, sposata con un uomo violento, sopportò con pazienza i suoi maltrattamenti, riconciliandolo infine con Dio; in seguito, rimasta priva del marito e dei figli, entrò nel monastero dell’Ordine di Sant’Agostino a Cascia in Umbria, offrendo a tutti un sublime esempio di pazienza e di compunzione”.
Rita da Cascia, santa famosissima, in Italia non c’è chiesa senza una sua statua o una sua immagine. I fedeli in questo giorno di festa fanno a gara per salutarla. A Cascia in queste ore c’è la solenne festa, con la processione da Roccaporena, luogo di nascita della Santa, a Cascia con il solenne Pontificale. La benedizione delle rose, simbolo insieme al Crocifisso e alla spina sulla fronte, della santità di questa grandissima donna, contrassegna il termine della festa nel suo Santuario. Fin da quando era in fasce i prodigi si susseguirono: le api che si posano sulla sua bocca e vi depositano il miele senza pungerla e la guarigione miracolosa di un contadino.
Costretta a sposarsi per le convenzioni sociali, quando sentiva già attrazione per la vita religiosa, Rita visse con un marito violento che poi riuscì ad addolcire ed ebbe due gemelli. Il marito però dopo 15 anni fu ucciso per una faida, essendo un tipo violento, e i figli volevano vendicarlo. Ma Rita pregò il Signore per affidarglieli perché il peccato era peggiore della morte fisica e il Signore li prese con sé. Oramai, dopo i primi rifiuti, dopo essere stata trasportata in convento dai suoi Santi protettori, entrò tra le Agostiniane di Cascia. Lì rimase per 40 anni, conducendo una vita santa ed esemplare, conformata a Cristo Crocifisso. Qui, nel 1432, ricevette la stigmata della spina sulla fronte che la fece partecipare anche esteriormente ai patimenti del suo Signore.
Oramai malata, negli ultimi tempi della sua vita, chiese una rosa in pieno inverno, rosa che miracolosamente spuntò tra la neve. Rita si spense il 22 maggio 1447 o 1457 a Cascia dove è stata sepolta e lì ci sono le reliquie.
Preghiamo la Santa degli impossibili, dei casi disperati, perché davvero possa portare la speranza di Cristo nei cuori affranti e distrutti dal dolore, dalle infermità, dai mali, dalla disoccupazione, dalle problematiche relazionali, dalla solitudine, dalla povertà materiale, ma soprattutto dalla povertà spirituale.

Per approfondire:
La Sacra Bibbia: http://www.vatican.va/archive/ITA0001/_INDEX.HTM
Catechismo della Chiesa Cattolica: http://www.vatican.va/archive/catechism_it/index_it.htm.
Compendio di Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica: http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/justpeace/documents/rc_pc_justpeace_doc_20060526_compendio-dott-soc_it.html.
Vita dei Santi: http://www.santiebeati.it/.
Santo Rosario: http://www.vatican.va/special/rosary/documents/misteri.html  

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