11 gennaio 2019

Appunti sulla storia della musica sacra/11

di Aurelio Porfiri
Il contrasto con la Roma pagana, come detto, andrà avanti ancora per alcuni secoli ma questo processo non sarà poi per un rigetto ma per un rinnovamento di Roma dall’interno che da pagana si fa cristiana. Molti autori del secondo secolo parlano dell’uso della salmodia, penso a Tertulliano di cui ci occuperemo. In realtà esiste una teoria di Joseph Kroll che nel suo “Die cristliche Hymnodik” ipotizza una preminenza dell’innodia sulla salmodia nei primi secoli. Abbiamo già visto come in san Paolo vengono identificati alcuni inni che avrebbero potuto appartenere alla prmitiva comunità cristiana. Abbiamo anche il “Carmen” citato da Plinio (alcuni pensano possa essere il Gloria, il che escluderebbe essere quella descrizione quella di una prima Messa in quanto il Gloria entrerà nella Messa molti secoli dopo). Philippe Bernard contesta la teoria di Kroll nel suo bel libro sulle origini del canto romano ma vale comunque la pena menzionarla. L’innodia, essendo più libera si sarebbe meglio prestata all’uso delle varie sette cristiane, che intendevano fare passare messaggi diversi da quelli dell’ortodossia romana. La preminenza successiva della salmodia sarà una vittoria su questa tendenza, vittoria poi per modo di dire in quanto le eresie non cesseranno di piagare la Chiesa fino ai nostri giorni

*Immagine tratta da Pixabay  

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