25 gennaio 2019

Appunti sulla storia della musica sacra/ 13

di Aurelio Porfiri
Quando parliamo del quarto secolo dell’era cristiana non stiamo parlando di un secolo come un altro, e questo è vero anche per la liturgia e la sua musica. Questo secolo straordinario, “il secolo d’oro della letteratura cristiana”, lo splendore della patristica, avrà un’influenza fondamentale sui secoli a venire. Eppure fu un secolo che si era aperto con una persecuzione, quella di Diocleziano (303-306), l’ultima prima dell’evento capitale che cambierà tutto, l’editto di Milano (313) dell’imperatore Costantino, vincitore contro l’usirpqtore Massenzio e ora signore unico dell’impero romano.

Con questo editto si sancirà la tolleranza verso tutte le religioni, a cominciare da quella cristiana: “Quando noi, Costantino Augusto e Licinio Augusto, giungemmo sotto felice auspicio a Milano ed esaminammo tutto quanto riguardava il profitto e l’interesse pubblico, tra le altre cose che parvero essere per molti aspetti vantaggiose a tutti, in primo luogo e soprattutto, abbiamo stabilito di emanare editti con i quali fosse assicurato il rispetto e la venerazione della Divinità: abbiamo, cioè, deciso di dare ai cristiani e a tutti gli altri libera scelta di seguire il culto che volessero, in modo che qualunque potenza divina e celeste esistente possa essere propizia a noi e a tutti coloro che vivono sotto la nostra autorità. Con un ragionamento salutare e rettissimo abbiamo perciò espresso in un decreto la nostra volontà: che non si debba assolutamente negare ad alcuno la facoltà di seguire e scegliere l’osservanza o il culto dei cristiani, e si dia a ciascuno facoltà di applicarsi a quel culto che ritenga adatto a se stesso, in modo che la Divinità possa fornirci in tutto la sua consueta sollecitudine e la sua benevolenza. Fu quindi opportuno dichiarare con un rescritto che questo era ciò che ci piaceva, affinché dopo la soppressione completa delle condizioni contenute nelle lettere precedenti da noi inviate alla tua devozione a proposito dei cristiani, fosse abolito anche ciò che sembrava troppo sfavorevole ed estraneo alla nostra clemenza, ed ognuno di coloro che avevano fatto la stessa scelta di osservare il culto dei cristiani, ora lo osservasse liberamente e semplicemente, senza essere molestato”.

Ecco che questo concederà la libertà di costruire edifici di culto, di sviluppare un anno liturgico propriamente detto, darà ai vescovi una nuova dignità, anche civile. Alcune feste liturgiche, come il Natale e la Pasqua trovano la loro sistemazione come alcuni tempi liturgici, ad esempio la Quaresima. Assisteremo anche ad una straordinaria fioritura del primo monachesimo, quello egiziano dei Padri del deserto, pensiamo per esempio ad Antonio l’eremita, ma non solo. Ma la letteratura cristiana fiorirà un poco ovunque, lasciandoci anche alcuni riferimenti, certo indiretti, alle pratiche musicali del tempo.



 

0 commenti :

Posta un commento