Vorrei spiegare in modo più articolato perché il sequestro dei fondi alla Lega da catastrofe può diventare una opportunità eccezionale per sotttarsi a una situazione altrimenti pericolosa.
Come sovranista sono sempre più sconcertato dalla deriva governativa. Il motivo? Semplice: il governo gialloblu dopo i proclami massimalisti e rivoluzionari sta riducendosi al minimalismo striminzito di un governicchio insignificante.
Insomma l’esecutivo pare stia ripercorrendo la traiettoria di Tsipras: partirono rivoluzionari, finirono istituzionalizzati. In altri termini il temuto flop dovuto a una progressiva sinistrizzazione del programma politico contenuto nel contratto sta diventando una deludente realtà perché sono soprattutto gli aspetti caldeggiati dalla Lega a essere annacquati mentre quelli grillini appaiono ben più salvaguardati.
Ora il motivo del flop dei provvedimenti che piacciono alla Lega è dovuta sia a errori, sia a interferenze esterne: tra gli errori intrinseci quello di aver ceduto la presidenza del Senato a un esponente di Forza Italia e di aver accettato ministri forzisti, montiani e sinistrati in posizione chiave; tra le interferenze esterne il clima politico ostile alla Lega creato dal “rumore sociale” prodotto dal media system, dalle minacce UE, dai vari influencer e opinionisti progressisti, dagli organismi sovranazionali, da taluni settori della chiesa, dal “fuoco amico” di certi stellati, dalle resistenze di alcuni ministri, e altro ancora tutti protesi alla mostrificazione della componente più sovranista dell’esecutivo.
Sugli errori intrinseci non è più possibile rimediare salvo improbabili rimpasti di governo per cui concentriamoci sulle cause esterne: si è creato un clima politico generale che tende a boicottare gli aspetti più marcatamente sovranisti annunciati dall’esecutivo che spesso risultano ridimensionati o lasciate cadere nel dimenticatoio.
Breve e parziale elenco di ciò che avrebbe voluto fare la Lega rispetto a ciò che è stato fatto dal governo:
Proposta legge
Borghi: annunciati mini bot ossia mini assegni circolari paralleli all'euro.
Risultato effettivo
Nulla di fatto.
Proposta legge
Siri: annuncio di titoli di stato per le famiglie italiane con interesse maggiorato al fine di sovranizzare il debito.
Risultato effettivo
Nulla di fatto.
Proposta legge
Annunciati investimenti produttivi anche in presenza di deficit al fine di rilanciare occupazione e consumi anche senza il consenso della UE.
Risultato effettivo
Dietrofront, i parametri fissati da Bruxelles saranno rispettati come affermato da Tria pochi giorni fa.
Proposta legge
Flat tax: annunciate due sole aliquote da realizzare prioritariamente e velocemente.
Risultato effettivo
Dietrofront, le aliquote probabilmente saranno tre e da realizzare nel corso dell'intera legislatura cioè in tempi lunghi.
Proposta legge
Annuncio della normalizzazione dei rapporti con la Russia.
Risultato effettivo
Nulla di fatto, le sanzioni alla Russia restano.
Proposta legge
Annuncio dell’ eliminazione o riduzione del numero di vaccini obbligatori.
Risultato effettivo
Nulla di fatto, il numero di vaccini obbligatori resta invariato.
In compenso hanno trovato piena accoglienza i desiderata stellati su "decreto dignità” che peraltro condivido pienamente e la cosiddetta legge "spazza corrotti" che se non sarà modificata è un provvedimento legislativo da Cambogia anni 70: come sempre infatti le pulsioni forcaiole nella loro ira funesta non distinguono gradazioni a seconda della gravità del reato: tutti colpevoli allo stesso modo con i peccatucci veniali quasi equiparati ai peccatoni mortali.
E’ chiaro che lungo questa strada la Lega è destinata a logorarsi nella percezione degli elettori potendo realizzare nella migliore delle ipotesi solo delle mezze misure. Infatti una certa accondiscendenza degli elettori c’è e ci sarà solo nei primi mesi di governo, ma a medio e lungo termine le mezze misure e le proposte abortite provocheranno un’emorragia di consensi. Inoltre non è da escludere che questo logorio della Lega sia pianificato allo scopo di far floppare il sovranismo in Italia. Ma ora per Salvini si presenta una straordinaria occasione per staccare la spina al governo senza subire una lenta brasatura e senza pregiudicare il suo patrimonio di consensi.
Lo può fare adducendo non due pretesti, ma due realtà obiettive: la prima consiste nell’impossibilità di realizzare quanto promesso a causa delle interferenze esterne; la seconda consiste nella mancanza di fondi dopo il loro sequestro senza i quali è impossibile il normale funzionamento di un partito politico come sottolineato anche da Giorgetti e Conte.
Soprattutto l’azzeramento delle risorse economiche rappresenta un ottimo e plausibile motivo per sganciarsi da un governo che per la Lega assume sempre più l’aspetto di una trappola il cui scopo è logorarne l’immagine agli occhi degli elettori: dunque Salvini se vuole può far cadere il governo sottraendosi alla trappola senza troppo patirne perché davanti a una situazione obiettivamente difficilissima, cioè far funzionare un partito senza fondi, l’uscita dal governo appare sensata.
Qualcuno muoverebbe delle critiche a un imprenditore che deve cessare l’attività perché non ha soldi per pagare i dipendenti, i fornitori, le imposte? In una situazione di questo tipo quasi tutti direbbero che per quanto spiacevole chiudere è la cosa più saggia da fare.
Quello che accadrà dopo un eventuale “caduta pilotata” del governo è un'incognita, ma fino a un certo punto: ci sarà probabilmente un governo progressista di minoranza ad interim come in Spagna e Slovenia guidato da un tecnico, dunque una sorta di Monti bis che propinerà al paese le solite “riforme strutturali” fatte di tasse, tagli alla spesa pubblica, cessione di sovranità alla UE, smantellamento dell’identità culturale e religiosa, ripresa degli sbarchi in nome della solidarietà, etc. le quali tuttavia avranno enormi difficoltà a essere approvate dalle camere e dovranno fare i conti con la crescente ostilità degli italiani proprio in vista di una scadenza elettorale importante. Infatti ci saranno le elezioni europee a maggio 2019 con probabile successo dei sovranisti che cambieranno profondamente la composizione del parlamento europeo.
Successivamente ci saranno nuove elezioni laddove vigono i suddetti governi di minoranza pro tempore tra cui l’Italia: a quel punto può vincere e di molto la coalizione di destra con, è vero, la zavorra di Forza Italia che con la gestione Tajani è un partito anti sovranista non meno di quanto lo sia il PD. Tuttavia rispetto alla situazione attuale ci sarebbero due novità positive: il nuovo esecutivo avrebbe la Lega in un ruolo di leadership e non gregario con Salvini premier e molti più ministeri rispetto ad ora; inoltre FI potrebbe portare in dote al nuovo governo diversi media favorevoli dal momento che ora non ce n’è ne nemmeno uno.
A meno di improvvisi coup de théâtre si tratta di scegliere se rischiare di finire decotti o di uscire di scena ora con la prospettiva di tornarvi molto più forte in seguito.

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