
Oggi è il 28 settembre ed esattamente tre mesi fa il Cardinale Pell si apprestava a difendersi davanti ad una corte australiana dalle infamanti accuse di pedofilia, piombategli fra capo e collo, che lo hanno esposto ad una gogna mediatica pesantissima.
Prendendo atto che, anche in area cattolica “conservatrice” il nostro blog è stato fra i pochissimi che si è speso per difenderlo (mentre Giuliano Ferrara lo difese su Il Foglio), molti lettori ci hanno chiesto come mai, dopo quell’interrogatorio di tre mesi fa nel quale il cardinale si è dichiarato innocente, è calato il silenzio tombale sulla questione.
Ebbene, possiamo dire con certezza che il silenzio è calato perché i media sono estremamente imbarazzati. Le accuse si sono sciolte come neve al sole e il card. Pell si sta apprestando a tornare a Roma da trionfatore, forte anche di un sostegno dell’opinione pubblica australiana che poco tempo fa sembrava vacillare.
Al riguardo, ci pare opportuno citare un articolo comparso sul Venerdì di Repubblica, riportato da Dagospia, grassetti nostri:
“ In Australia, invece, l'opinione pubblica cattolica è convinta della sua innocenza e con una sottoscrizione sta generosamente finanziando le spese legali per la sua difesa”.
“E che queste [accuse] fossero inconsistenti è apparso chiaro l' 8 settembre quando il tribunale ne ha consegnato agli avvocati difensori una sintesi. Gli accusatori (e gli avvocati) appartengono a quella compagnia di giro che ha già portato uomini e donne di Chiesa (il 96 per cento delle volte, senza giusta causa) davanti ai tribunali di Inghilterra ed Irlanda. E se non ci fossero state le polemiche e i veleni che la sua avventura romana ha coagulato contro la sua persona , il cardinale Pell forse avrebbe affrontato questa disavventura senza dover diventare la caricatura che gira sul web”.
“Ora che il processo appare per quello che è, probabilmente Pell tornerà a Roma. E a quanti allora papa Francesco presenterà i suoi ormai famosi conti?”
Dunque ricapitolando:
- Pell ha fatto girare le scatole a molta gente, a partire dalla lobby che si occupa di mungere le diocesi australiane chiedendo risarcimenti su accuse infondate, passando per il sistema mediatico australiano che al grosso prelato l’ha giurata da anni;
- Probabilmente qualcuno in Vaticano ha pensato bene di usare queste porcherie per levarlo di mezzo, ma come si vede l’operazione è durata l’arco di un’estate.
- En passant, emerge che il 96% delle volte i religiosi tirati in mezzo in queste situazioni sono innocenti.
Per fortuna la verità viene sempre a galla, ma i media cercano di coprirla per bene, altrimenti dovrebbero spiegare perché e per conto di chi hanno cercato, in parte riuscendoci, di distruggere l’immagine di un uomo di Chiesa, che non ha mai fatto del male ad un bambino in vita sua.
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