16 marzo 2016

Che amarezza Gnocchi contro Benedetto XVI

di Francesco Filipazzi
Recentemente mi sono imbattuto in un'intervista ad Alessandro Gnocchi dal titolo "Alessandro Gnocchi a ruota libera contro Francesco e Benedetto XVI". All'interno, accanto alle critiche nei confronti di Bergoglio sono rimasto di stucco leggendo una risposta velenosa nei confronti del pontefice emerito. Secondo Gnocchi "In realtà, Bergoglio e Ratzinger sono complementari, due volti della stessa medaglia, la medesima minestra in piatti diversi. Ratzinger è stato anche lui abbastanza incerto e forse fumoso, non ha avuto il coraggio di fare il passo decisivo, la svolta. Insomma anche lui un equivoco vivente, ed ha le sue brave responsabilità. Non vedo una frattura netta tra i due, Ratzinger non ha invertito la rotta ed è stato una specie di pesce in barile".

Questa frase, detta da Gnocchi, mi pare strabiliante e mi induce a una domanda: perché uno che deve buona parte delle sue fortune editoriali al pubblico ratzingeriano, ora decide di scollarsi definitivamente da quel pubblico? Quando doveva vendere libri dal titolo "Viva il Papa, perché lo attaccano e perché lo difendiamo", con tanto di foto del Tedesco, fare convegni e acquisire visibilità personale, Benedetto XVI andava bene, mentre ora è un pesce in barile.
E' assurdo a parer mio, dimenticarsi, in buona o mala fede non lo so ancora, di ciò che ha fatto Ratzinger durante il suo pontificato, durante il quale è stato infatti insultato, attaccato e vilipeso in ogni modo, proprio per ciò che stava facendo. A che pro disconoscere il fatto che un'intera generazione di persone nate fra gli '80 e i '90 hanno trovato una forza teologica potentissima per porre le basi della propria fede proprio grazie a lui? Perché mai dimenticare che con il Summorum Pontificum ha ricreato un mondo che era andato perduto e che tutt'ora combatte la buona battaglia dagli altari di tutto il mondo?

Perché muovere la critica sterile secondo cui "non avrebbe fatto nulla per invertire la rotta"? Certo, solo nel mondo delle fiabe si potrebbe pensare che lo sfascio ecclesiastico che va avanti da inizio '900 (eh si signori sorpresa, il Concilio l'hanno fatto i preconciliari) si poteva risolvere di colpo schioccando le dita. E infatti l'hanno fatto dimettere perché cercava di invertire la rotta.
Per fortuna mi ha portato grande conforto un articolo della Bussola Quotidiana, che potete leggere qui, sulla ripresa della teologia di Joseph Ratzinger, sul quale invito tutti a meditare.

Forse, dico ad Alessandro Gnocchi, non è il caso, nella rabbia del momento per una situazione pesante che stiamo vivendo, di buttare via il bambino con l'acqua sporca. Rimane l'amarezza nel leggere certe prese di posizione da parte di una persona a cui ho sempre fatto riferimento e che ora, per motivi che vorrei comprendere, ha deciso di vanificare il lavoro di anni.

 

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