di Lorenzo Roselli
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Purtroppo però, una mefistofelica trappola incombeva su di me: su
La7 viene infatti trasmessa la pubblicità di Anno Zero… Uno, scusate, la
versione (anche se trovo più proprio il termine “parodia”) gggiovane del
programma di Santoro, condotto dalla ancor più gggiovane Giulia Innocenzi, che
sarebbe andato in onda la sera stessa. Ospiti della serata
l’ex-ministro dell’ex-ministero dell’Integrazione, Cecile Kyenge, e il
segretario della Lega Nord, Matteo Salvini. L’argomento trattato, come
facilmente intuibile, sarebbe stato quello dell’immigrazione. “Beh, in fondo non ho niente
da fare”. Le ultime parole famose.
Ora, la strategia da tenere
nei confronti del dirompente fenomeno migratorio che sta interessando il
Nord-Africa riversandosi in Europa ed in particolar modo in Italia, è un tema
d’importanza capillare che non può e non deve essere risolto con amene
disquisizioni da bar: il problema è che la nostra politica lo affronta proprio
in questo modo. Nel nostro Paese non ho mai
sentito una riflessione sul tema che non fosse uno slogan od un vuoto esercizio
di retorica, almeno da parte di esponenti del Governo e del Parlamento. Per carità, non che sperassi
di trovare qualcosa di diverso nella trasmissione dell’Innocenzi, tutt’al più
mi interessava vedere cosa sarebbe saltato fuori in due ore dedicate
specificatamente al tema con due contendenti “d’eccezione” come Salvini e Kyenge. Inutile dire che questa mia
flebile speranza abbia cominciato a sgretolarsi già dai primi minuti della
trasmissione.
Viene mostrato un nuovo
servizio, in cui viene intervistato il direttore del centro d’accoglienza milanese
dove dovrebbero essere smistati i tantissimi migranti che dalla Sicilia
raggiungono il Nord Italia. Il giornalista, scoprendo
l’acqua calda, ci informa che la maggior parte delle persone che sbarcano a
Lampedusa provengono dalla Libia e dalla Siria e che, pertanto, essi godono a
pieno diritto dello status di rifugiati. Non si sa bene sulla base di
quali evidenze, viene infine congetturato che la maggior parte degli esuli
siriani siano braccati dai servizi segreti del governo di Assad, in quanto (sic!)
“disertori”. Torniamo nuovamente in
studio, dove si riprende a discutere, con toni accesi, del Nulla Cosmico
affrontato nella prima metà della trasmissione. Salvini è quello che sta
facendo la figura migliore ma, per quanto sia decisamente ad un altro livello
rispetto a molti dei suoi compagni di partito, rimane pur sempre un leghista; e
come sostiene un teorema che adesso non ricordo, è fisicamente impossibile che
un leghista non se ne esca con una menata demagogica da far impallidire un
grillino, durante un talk show. <<Gli immigrati vengono trattati come se fossero in vacanza!>>. Un altro quarto d’ora buttato in schiamazzi da Pomeriggio Cinque, con un
criminale intervento di un gggiovane del fronte immigrazionista che descrive
“tirannico e sanguinario” il legittimo governo siriano. E come se non bastasse, la Innocenzi continua a
parlare.
Mentre ci avviciniamo al
termine di questo alto momento di televisione ecco che, puntuale come nel suo
programma madre, si tiene il monologo di Travaglio. Questi esce del tutti fuori
dal seminato, parlando di Dell’Utri e dell’EXPO, punto sul quale chiude
chiedendo a Salvini come il suo partito potesse non essere a conoscenza dello
scandalo, domanda alla quale il segretario della Lega risponde con pochi giri di
parole. Poi, il successore di Maroni
si concentra sul reato di clandestinità e sul referendum che il suo partito propone (insieme a quello abrogativo della Legge Fornero) per ripristinarlo. Quello che Salvini
solo in parte accenna, è che la
Bossi-Fini , per quanto partisse da presupposti comprensibili,
si concretizzava nel peggiore dei modi: depositando nelle carceri centinaia e
centinaia di immigrati, con il solo risultato di raddoppiare i processi e
rendere ancor più invivibili le nostre prigioni. Dopo qualche baruffa tra il
rapper di borgata, il pariolino e la borghesotta di Brera ed un simpatico
servizio su un discorso che Berlusconi ha tenuto ad una fiera canina, o
qualcosa del genere, giungiamo all’epilogo, perfettamente in tendenza con il
resto della serata. La Kyenge regala alla Innocenzi ed a Salvini una banana (non si era
stati già abbastanza banali) ed invita ad emulare il gesto anti-razzista di
Alves, mangiandola. Ironicamente, l’unico ad ingurgitarla veramente è Salvini, giustificandosi con
una carenza di potassio.
Mentre osservo allibito le
vignette sempre più disarmanti di Vauro, traggo le mie conclusioni; non tanto
sullo spettacolo tragicomico a cui ho appena assistito, ma piuttosto riguardo
la completa impossibilità, in Italia, di discutere di immigrazione. Del resto, siamo sempre stati
un paese di dicotomie, dove si propongono provvedimenti deliranti come lo ius soli da una parte, e si chiede di
lasciare affondare in mare aperto intere famiglie sul modello Australia,
dall’altra. Al di là di soluzioni immediate
che sicuramente non ha nemmeno il sottoscritto, quello che manca è un punto
d’osservazione sensato, che è quello del riconoscere nell’immigrazione un
dramma da contrastare, non un diritto da garantire e nell’immigrato una vittima
da aiutare, non un invasore da respingere ad ogni costo. Sicuramente, è il caso di
rendersi conto che l’attuale Europa dimostra tutta la sua evanescenza politica
in questi casi e non potrà mai costituire un elemento su cui contare. Un buon punto d’inizio, in tal senso, sarebbe quello di guardare con più
sensibilità al Mediterraneo, cessando di supportare le rivoluzioni colorate che
hanno portato all’esodo dei libici e dei tunisini e, seppur in maniera ancora
limitata, quello dei siriani. Perché, checché ne dicano gli
immigrazionisti abbatti-frontiere, o un certo populino livoroso, i flussi
migratori hanno sempre delle ragioni e queste raramente non riguardano in prima
persona le nostre scelte di politica estera.
Per conto mio, credo che andrò a mangiarmi una banana.
Pubblicato il 18 maggio 2014
Se non altro gli ultimi comunisti rimasti, per spirito anti-americano, hanno capito come stanno le cose in Siria.
RispondiEliminaTutta la sinistra mainstream, gli intellettualoidi e i bimbetti radical chic si confermano miglior stampella dell'imperialismo americano.
Metti un presidente democratico e lo appoggeranno in ogni guerra ad un livello da far impallidire i moderati che sostenevano le imprese di Bush jr.
Onore a Lorenzo Roselli. Reggere fino alla fine della trasmissione denota uno stoicismo da sentinella di Pompei
RispondiEliminahttp://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/62/Edward_John_Poynter_-_Faithful_Unto_Death_-_Google_Art_Project.jpg
Molto equilibrato. Temo però che in questa tornata prevarrà la voglia di regolare i conti con la UE e le sue "politiche" e a questo punto forse è un bene. Complimenti anche per l'articolo sulla Marcia
RispondiEliminaRiguardo alle presenze di Salvini in Euro-parlamento:
RispondiEliminahttp://www.radio24.ilsole24ore.com/notizie/mix24/2014-01-17/presenze-salvini-europarlamento-produttivita-160935.php