Ovvero rileggere Collodi e scoprire che parla della vita di tutti
di Samuele PinnaIn Italia vengono pubblicati all’incirca (ma la stima è al ribasso) 60.000 libri all’anno e, secondo i dati ISTAT, ben pochi sono i lettori proporzionati all’offerta del mercato. Ci sono, pertanto, testi potenzialmente bellissimi, ma di cui spesso non si conosce neppure l’esistenza. Ecco il perché, grazie agli amici di Campari & de Maistre, recensisco alcuni scritti di amici (e non solo) della cui lettura sono stato piacevolmente colpito.
Quello di oggi è stato composto da un autore che stimo molto (lo cito sempre, in quanto auctoritas, nei miei saggi su Dante) e con cui condivido alcune passioni. Una di queste è tenere vivo il pensiero del cardinale Giacomo Biffi (ricordo i volumi da me curati insieme a Davide Riserbato: Ubi fides ibi libertas. Scritti in onore di Giacomo Biffi e Cose nuove e cose antiche. Scritti (1967-1975)), tanto che mi ha scritto come dedica della copia del suo libro di cui parlerò: “A don Samuele, grato per l’aiuto alla diffusione del pensiero e della spiritualità del card. Biffi”. L’autore in questione è Franco Nembrini, grande comunicatore, che riesce a conquistare chiunque con il suo dire vibrante e deciso, specchio del suo animo innamorato della Verità. Il suo volumetto nasce, infatti, dal ciclo di trasmissioni “L’avventura di Pinocchio”, andata in onda nel 2017 su TV2000, e recupera la geniale intuizione di Giacomo Biffi, che aveva riletto in chiave teologica Le avventure di Pinocchio di Collodi (vedi: Contro Maestro Ciliegia. Commento teologico a «Le avventure di Pinocchio»).
«Il Collodi – afferma Biffi – aveva un cuore più grande delle sue persuasioni, un carisma profetico più alto della sua militanza politica, così poté porsi in comunione forse ignara – forse inconsapevole, certamente non dichiarata – con la fede dei suoi padri e con la vera filosofia del suo popolo. L’ortodossia, che non avrebbe potuto superare con le proprie vesti gli sbarramenti censori della dittatura culturale dell’epoca, eruppe dal profondo dello spirito. E risuonò apertamente, e in quella fiaba gli italiani d’istinto riconobbero la loro canzone di sempre. E gli uomini di tutti i paesi avvertirono inconsciamente la presenza cifrata di un messaggio universale».
Nembrini – si legge sulla quarta di copertina – «prendendo sul serio quest’intuizione del cardinal Biffi, rilegge da cima a fondo il testo di Collodi, e mostra passo passo come le vicende di Pinocchio ripropongano il dramma della vita – la paternità, la fuga da casa, il dramma della libertà ferita, l’incontro con una possibile salvezza – così come lo presenta la tradizione cristiana».
La lettura è profonda e agevole insieme, si sofferma sugli spunti del Cardinale in chiave non teologica (lì il rimando è esplicitamente a Biffi), ma educativa, in un senso ampio: si mostra come l’avventura del celebre burattino sia in realtà la storia del “pinocchio” che è in ciascuno di noi, del desiderio invincibile del cuore di tutti di ritornare a casa.
Pubblicato il 17 luglio 2018
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