Se qualcuno si aspetta dal sottoscritto un commento sul nuovo Papa è meglio che salti questo pezzo. Io, dell'elezione e dei primi gesti di Papa Francesco non parlo. Per il momento si intende. Non ho intenzione di accodarmi alle preoccupazioni dei tradizionalisti più tradizionalisti della Tradizione, né tanto meno al coro di lodi più o meno pelose dei tanti, tantissimi entusiasti. Staremo a vedere. Il tempo ci dirà se si tratta di un Papa donato da Dio, oppure tollerato, oppure ancora inflitto.
Resta il fatto che, in tutti e tre i casi, Francesco è e sarà, fino a prova contraria, il Vicario di Cristo, cui ogni cattolico deve amore e obbedienza. Ciò non toglie la possibilità e la libertà di critica per quel che è opinabile, ma pure questa critica deve avvenire con rispetto filiale. Altrimenti nessuno ci obbliga a restare nella Chiesa. I sedevacantisti ci sono, stanno pure in Italia e si può benissimo andarli a trovare: sarebbe se non altro una scelta più coerente rispetto a quella di chi parla e agisce come se fossimo in sede vacante e poi di fatto preferisce scegliere la via più comoda, ovvero restare cattolico brontolone e quasi autocefalo. Consiglierei di rivolgersi agli amici sedevacantisti anche a Magdi (non più) Cristiano Allam. Ma dubito che possa anche solo sapere della loro esistenza. E in ogni caso, a ben pensarci e per quel che so di quei gruppi, non credo troverebbe molta accoglienza.
Resta il fatto che, in tutti e tre i casi, Francesco è e sarà, fino a prova contraria, il Vicario di Cristo, cui ogni cattolico deve amore e obbedienza. Ciò non toglie la possibilità e la libertà di critica per quel che è opinabile, ma pure questa critica deve avvenire con rispetto filiale. Altrimenti nessuno ci obbliga a restare nella Chiesa. I sedevacantisti ci sono, stanno pure in Italia e si può benissimo andarli a trovare: sarebbe se non altro una scelta più coerente rispetto a quella di chi parla e agisce come se fossimo in sede vacante e poi di fatto preferisce scegliere la via più comoda, ovvero restare cattolico brontolone e quasi autocefalo. Consiglierei di rivolgersi agli amici sedevacantisti anche a Magdi (non più) Cristiano Allam. Ma dubito che possa anche solo sapere della loro esistenza. E in ogni caso, a ben pensarci e per quel che so di quei gruppi, non credo troverebbe molta accoglienza.
Perché tiro fuori Magdi (non più) Cristiano Allam? Perché oggi, sulla prima pagina del Giornale (quotidiano di famiglia cui tributiamo tutto il nostro rispetto, da ammiratori più o meno motivati del grande Duce Sua Eccellenza il Cavaliere Silvio Berlusconi) ha scritto un editoriale in cui, candidamente, come nulla fosse, dichiara di essere deluso dalla Chiesa e di volerla lasciare. Lì per lì, quando ho letto, non volevo credere ai miei occhi. Ho stimato Allam come giornalista, sebbene non sia mai stato un punto di riferimento per il mio cattolicesimo, essendo troppo laico e troppo filo-giudaico. Però caspita, i discorsi che faceva erano in gran parte validi, specie ultimamente e le simpatie nei suoi confronti erano condivise anche da molti esponenti del mondo tradizionalista. La foto messa a corredo di questo pezzo – nonché l'intervista che ci ha rilasciato poche settimane fa – sta a testimoniarlo, ahimé.
Ebbene, il giornalista di origine egiziana, come tutti sanno, è da anni considerato il simbolo della lotta al fondamentalismo islamico. Una lotta che è sfociata in una radicalizzazione delle sue posizioni sull'islam e culminata nella conversione al cattolicesimo, avvenuta esattamente cinque anni fa con il Battesimo ricevuto niente popò di meno che da Benedetto XVI in San Pietro. Oggi sappiamo che Magdi (non più) Cristiano Allam non ci aveva capito una mazza. Sarebbe interessante sapere cosa gli ha spiegato mons. Rino Fisichella, che l'ha seguito nel suo cammino e che adesso è a capo del dicastero vaticano per la nuova evangelizzazione (andiamo bene!). Ma il problema resta la zucca di Allam. Sia chiaro, molte delle critiche, se non tutte, che egli rivolge alla Chiesa sono condivisibili. Sarebbe stato meglio però specificare che ad essere relativista, buonista, remissiva verso l'islam e così via non è la Chiesa, di per sé indefettibile in quanto Corpo Mistico di Cristo, ma gli uomini di Chiesa: alcuni, molti uomini di Chiesa, che però non sono la Chiesa.
Gli uomini di Chiesa hanno bruciato Giovanna d'Arco e la Chiesa l'ha canonizzata; gli uomini di Chiesa hanno perseguitato padre Pio e la Chiesa l'ha poi elevato all'onore degli altari. Se questi concetti possono non esser chiari all'uomo laico della strada, non dovrebbero venire ignorati da un intellettuale neoconvertito. Il quale peraltro, se poteva meritare simpatia per gli attacchi all'andazzo dominante oggi in casa cattolica (peccato non abbia però capito che una delle cause di questa crisi sia proprio quel Concilio Vaticano II grazie al quale, diciamocelo, si è convertito), è diventato ridicolo e assolutamente condannabile per la frase contro la morale sessuale della Chiesa, su cui non si può transigere né dibattere. Così scrive Magdi (non più) Cristiano Allam: la Chiesa «impone dei comportamenti che sono in conflitto con la natura umana, quali il celibato sacerdotale, l'astensione dai rapporti sessuali al di fuori del matrimonio, l'indissolubilità del matrimonio».
Ma come, fino all'altro ieri questo tizio sbraitava a favore dei valori non negoziabili, sostenendo di essere l'unico politico (?) a volerli difendere, e oggi se ne esce con una frase così? O è pazzo, o ci sono doppi fini oppure non ci ha capito niente. Al momento propendiamo per quest'ultima opzione. Tra l'altro, sa questo giornalista che la Chiesa è cattolica, dunque universale? Sa che il suo Magistero non può essere ridotto a ideologia? Sa poi che dalla Chiesa non si esce come da un qualsiasi movimento politico o circolo ricreativo? Sa inoltre che, oltre a rendersi ridicolo, con questo articolo fornisce un'altra vittoria ai progressisti cattolici, che da sempre l'hanno criticato per il suo conservatorismo? I modernisti avranno buon gioco adesso nel dire: "Vedete? Ve l'avevamo detto che era solo un teocon!". E ancora, non si rende conto che le critiche (legittime e giuste a mio avviso) a Giovanni paolo II e Benedetto XVI si riferiscono a fatti avvenuti ben prima del suo Battesimo? Se n'è accorto solo adesso?
Infine, se veramente uno si è convertito, parla della sua crisi di coscienza con un confessore. Non va a scrivere sulla prima pagina di un quotidiano nazionale (peraltro di famiglia e quindi da noi omaggiato, eccetera eccetera). Questo non è un comportamento cattolico. Così come non è cattolico dire Cristo sì, Chiesa no, come fa lui. Andasse a bruciare Corani con qualche fondamentalista protestante, oppure scelga il vigore anti-islamico (e anti-cattolico) di certi frequentatori delle sinagoghe. La Chiesa non subirà una gran perdita. Mi vien da ridere, poi, nel pensare a quei tanti bravi cattolici che alle ultime elezioni hanno votato Io amo l'Italia. Senza offese, ma ora come la metteranno?
Gli uomini di Chiesa hanno bruciato Giovanna d'Arco e la Chiesa l'ha canonizzata; gli uomini di Chiesa hanno perseguitato padre Pio e la Chiesa l'ha poi elevato all'onore degli altari. Se questi concetti possono non esser chiari all'uomo laico della strada, non dovrebbero venire ignorati da un intellettuale neoconvertito. Il quale peraltro, se poteva meritare simpatia per gli attacchi all'andazzo dominante oggi in casa cattolica (peccato non abbia però capito che una delle cause di questa crisi sia proprio quel Concilio Vaticano II grazie al quale, diciamocelo, si è convertito), è diventato ridicolo e assolutamente condannabile per la frase contro la morale sessuale della Chiesa, su cui non si può transigere né dibattere. Così scrive Magdi (non più) Cristiano Allam: la Chiesa «impone dei comportamenti che sono in conflitto con la natura umana, quali il celibato sacerdotale, l'astensione dai rapporti sessuali al di fuori del matrimonio, l'indissolubilità del matrimonio».
Ma come, fino all'altro ieri questo tizio sbraitava a favore dei valori non negoziabili, sostenendo di essere l'unico politico (?) a volerli difendere, e oggi se ne esce con una frase così? O è pazzo, o ci sono doppi fini oppure non ci ha capito niente. Al momento propendiamo per quest'ultima opzione. Tra l'altro, sa questo giornalista che la Chiesa è cattolica, dunque universale? Sa che il suo Magistero non può essere ridotto a ideologia? Sa poi che dalla Chiesa non si esce come da un qualsiasi movimento politico o circolo ricreativo? Sa inoltre che, oltre a rendersi ridicolo, con questo articolo fornisce un'altra vittoria ai progressisti cattolici, che da sempre l'hanno criticato per il suo conservatorismo? I modernisti avranno buon gioco adesso nel dire: "Vedete? Ve l'avevamo detto che era solo un teocon!". E ancora, non si rende conto che le critiche (legittime e giuste a mio avviso) a Giovanni paolo II e Benedetto XVI si riferiscono a fatti avvenuti ben prima del suo Battesimo? Se n'è accorto solo adesso?
Infine, se veramente uno si è convertito, parla della sua crisi di coscienza con un confessore. Non va a scrivere sulla prima pagina di un quotidiano nazionale (peraltro di famiglia e quindi da noi omaggiato, eccetera eccetera). Questo non è un comportamento cattolico. Così come non è cattolico dire Cristo sì, Chiesa no, come fa lui. Andasse a bruciare Corani con qualche fondamentalista protestante, oppure scelga il vigore anti-islamico (e anti-cattolico) di certi frequentatori delle sinagoghe. La Chiesa non subirà una gran perdita. Mi vien da ridere, poi, nel pensare a quei tanti bravi cattolici che alle ultime elezioni hanno votato Io amo l'Italia. Senza offese, ma ora come la metteranno?
Ma il fondo di Allam dà una lezione anche a noi cattolici più o meno tradizionalisti. Alle volte abbiamo coccolato troppo questi strani tipi. Allam, Ferrara, Pera, Del Valle ed altri ancora sosterranno pure posizioni giuste in certi campi. Ma attenti a lodarli troppo. Se non hanno fede, il rischio di strumentalizzarci ci può essere sempre. E attenti pure a parlare sempre e solo di valori non negoziabili. Vita, famiglia, libertà di educazione non si discutono, certo, e sono importantissimi. Ma oggi in casa cattolica ciò che manca è la fede. Dobbiamo tornare a mettere al centro Gesù, la Madonna, la Trinità, l'Eucaristia, la Croce, la Messa. Altrimenti arriveremo pure noi a sostenere che il crocifisso a scuola ci deve stare perché è un segno culturale o che l'aborto è ingiusto solo perché va contro il diritto naturale. No. Noi dobbiamo fare questo, ma premettendo sempre che prima di tutto vanno rispettati i diritti di Dio.
Cari amici tradizionalisti, tenetevi alla larga dai teocon, dagli atei devoti e dai filo-sionisti e filo-yankee: hanno fatto il loro tempo. E può sempre scapparci fuori qualche cattiva sorpresa!
Pubblicato il 25 marzo 2013
Guarda che Magdi Allam si fa chiamare "Cristiano".
RispondiEliminanell'articolo di oggi ha detto di non considerarsi più "cattolico".
quindi non mi pare opportuno scrivere "Magdi (non più) Cristiano Allam"
brutta cosa l'ignoranza...
Considerato che il nome Cristiano lo ha acquisito con il battesimo, sacramento della Chiesa Cattolica, non vedo perché l'autore dell'articolo non possa effettivamente scrivere "Magdi (non più) Cristiano Allam"
EliminaLa prenderanno male come l'ho presa io.
RispondiEliminaNon per questo non sono cattolico, anche se sono filosionista. Che ci vuoi fare?
MD
Condivisione totale con Catani.
RispondiEliminaEnrico Maria Romano
Quindi praticamente la divisione Chiesa/uomini di Chiesa è come quella good-company/bad-company! Del tipo che quando ti accorgi che hai fatto una cazzata ti tieni la parte buona (e quella è il santissimo corpo mistico ecc) e quella marcia, oplà, la butti nel cesto della fallibilità umana... comodo!
RispondiEliminaQuella del cristiano è una semplificazione, ovvio
RispondiEliminaquella del cristiano l'hanno fatta gli uomini di Chiesa.
RispondiEliminasottoscrivo al 100%
RispondiEliminaquella uscita sulla morale sessuale a quando risale?
Mi lascia alquanto amareggiata, ma da oggi pregherò anche per lui e tutti i "Cristo sì Chiesa no"
Risale all'articolo di ieri, con il quale annuncia il suo distacco dalla Chiesa.
Eliminaahpperò! Devo aver saltato quelle righe, visto che l'ho letto tramite cellulare e mi affatica molto la vista.
EliminaDico solo che chi comincia a criticare la morale sessuale prima o poi arriverà a sfociare nel relativismo nudo e crudo.
la critica alla chiesa per il celibato dei sacerdoti è datata, perchè ricordo che circa un anno fa allam ha postato sulla pagina fb il suo esplicito disaccordo su questo punto. ricordo anche che qualcuno aveva commentato meravigliandosi e riproverandolo per questa sua posizione sul celibato
EliminaBen detto, Federico, in particolare l'ultimo capoverso.
RispondiEliminaCe ne faremo una ragione del suo abbandono: evidentemente la Chiesa non era abbastanza antislamica e neocon per il soggetto (ci ha messo 5 anni a capirlo ma ci è arrivato). Abbiamo superato anche l'abdicazione di un Papa...
Effettivamente e' stata una notizia spiazzante. Gran bell'articolo Federico
RispondiElimina"Ma oggi in casa cattolica ciò che manca è la fede."
RispondiEliminaManca la fede o non si sa in cosa si ha fede? Che battezzato di oggi sa cosa professa la Chiesa?
Vorrei solo far notare che ad oggi sono rimasti solo gli yankee a opporsi all'islamizzazione del mondo. Però come dice Federico Catani stiamone alla larga che hanno fatto il loro tempo.
RispondiEliminaMolto meglio stare dalla parte dei Tettamanzi e dei Martini, loro sì che difendono efficacemente l'occidente cristiano.
Questa "sconversione" di Magdi, a mio parere, è il segno che la sua era solo una conversione politica. Va da sé che, una volta che politicamente non si rispecchi più in una certa istituzione, finisca per abbandonarla.
RispondiEliminaIn fondo, è vero che l'albero si riconosce dai frutti (cfr. Mt 7,15-19). Ed è anche cìvero che non chi dice "Signore, Signore" entrerà nel Regno dei cieli, ma chi fa la volontà di Dio (cfr. Mt 7,21-23). Dio, dunque, ci ha promesso la vittoria se faremo quanto dice (che crediamo in Lui, speriamo in Lui e amiamo Lui e i fratelli), non se agiremo in modo politicamente scaltro e "tosto".
Magdi Cristiano Allam, di famiglia copta, padre convertitosi all'Islam, madre che lo ha iscritto in una scuola salesiana. E' cresciuto più fra i preti che fra gli imam, l'Islam lo conosce come io, che sono nato e vivo a Catanzaro, conosco Trieste, città di mia madre, cioè molto poco. Magdi Cristiano Allam, un tempo endorsato dai camparini, è lo stesso personaggio paranoico che, un tempo, aveva denunciato, su Il Giornale, l'esistenza di un minareto abusivo nei pressi di Milano, minareto che poi si è rivelato un ripetitore della Wind; Magdi Cristiano Allam, lo stesso che si era inventato la bufala che fra gli esecutori di Fabrizio Quattrocchi ci sarebbe stato un italiano, notizia che gli sarebbe stata comunicata dai servizi segreti, ma era l'ennesima bufala.
RispondiEliminaAi camparini Allam ha smesso di piacere ora che si dice non più cattolico (ma fra i cattolici è praticamente cresciuto, è più cattolico di tanti che sono stati battezzati a poche settimane dalla nascita), e non piace più solo perché ora, a Magdi, la Chiesa gli fa un po' schifo. Ma ai camparini il Magdi delle bufale anti islamiche era piaciuto...
Camparini, metteteci un po' più di fegato e meno manfrine da chierichetto, su.
Aspettiamo con ansia la prova dell'endorsement di cui parli. Se un'intervista per te è un endorsement, ne dovrebbe conseguire che abbiamo appoggiato Fiore, la Roccella, Sgarbi e Marra.
EliminaE alcuni "camparini" potrebbero imbufalirsi, non avendo mai amato Allam... seguici con più attenzione ;)
Conosco personalmente Magdi Cristiano da anni. E' una persona "speciale", di una umanità profondissima.
RispondiEliminaE' molto orgoglioso, non privo di una ruvida "caratterialità", ma credo nella bontà delle sue intenzioni.
La sua "uscita" (uso il termine nei due sensi) credo sia frutto di una radicalizzazione recente che trova le sue radici nell'autoreferenzialità e nella mancanza di umiltà.
Credo che un buon cristiano (o almeno una persona in buona fede) dovrebbe cercar di segnalargli il suo (grave) errore, magari invitandolo all'umiltà e alla contrizione, senza attaccarlo polemicamente.
Il tono polemico è dettato dalla delusione. Personalmente conosciamo molti che hanno speso tempo ed energie nella campagna elettorale di Io Amo l'Italia: di certo non è stato questo il modo di ripagarli.
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