di Satiricus

No. Quest’anno festeggio per delle ragioni ben più serie. Festeggio il contributo di quelle donne che, armate di coraggio e autentico spirito di missionarietà, contribuiscono alla causa del risanamento sociale, particolarmente impegnandosi su quei fronti di cui sono regine: la vita, l’umanizzazione della sessualità e l’economia affettiva del focolare.
Penso
in questo momento ad alcune figure di rilievo, come l’amica Costanza Miriano,
esempio disarmante di come la più genuina tradizione cattolica sappia
aggiornarsi in un mix di fascino simpatia e modernità,
o la tenace Gianna Jensen, sopravvissuta all’aborto e strenua testimonial pro-life dai palazzi governativi alle sale cinematografiche.
Ma
penso anche a casi più locali, come quello recente di Elisabetta Frezza e Patrizia Fermani, che si sono dovute assumere l’onere di riaffermare il buon senso nei
chiostri goliardici dell’Università di Padova. Dopo un atterrente comizio pubblico
in cui si proponeva di introdurre un libretto universitario double-face ad uso
e consumo degli studenti transessuali, le due giuriste sono intervenute presso
gli uffici del rettorato, mostrando il carattere anomalo (o antinomico?) della
petizione
delle due l’una: o la richiesta si
esaurisce nella enfatizzazione po’ ridicola di un falso problema, e allora non se
ne capisce né l'ammissione né il plauso generalizzato; oppure è già stato fatto
proprio dalle stesse autorità accademiche, non immemori dei propri trascorsi
giovanili, un ben altro obiettivo, quello dell'imposizione di un nuovo assetto
ideologico, perché il male oscuro di un pensiero autodistruttivo è già
penetrato in profondità nelle stanze accademiche e dintorni.
E
allora non mi resta che sciogliermi nell’elogio alla “donna forte” di biblica
memoria, e voglio farlo nel modo più aulico e devoto possibile, rubando gli
encomi ad un altro amico di Campari, don Roberto Spataro:
O
mirum exemplum! Muliebri enim ingenio haud raro florent augenturque inter
homines reconciliatio concordia pax, quas mulieres aedificant ipsae. Quarum
auxilio temporibus nostris quoque familiares dirimuntur discordiae, civilia
sedantur odia. Quapropter probandum est consilium beati Ioannis Pauli II, Romani Pontificis, qui anno MCMXCV nuntium
misit multis extollens laudibus mulieres, quae in rebus cum privatis tum
publicis paci favent eamque tuentur. Probandum est item consilium quo anno MMXI
premium Nobelianum pro pace fovenda tribus tributum sit mulieribus, quae ullo
sine metu nequam provocaverunt tyrannos, honesta vindicaverunt iura,
optatissimam impetraverunt pacem. Hoc denique in
votis est ut plures mulieres rem moderent publicam suoque utentes ingenio
diligentes pacis opifices sint.
Ovviamente, per chi le preferisse,
restano pur sempre la Bonino e la Hack.
Pubblicato il 08 marzo 2013
Scusa se te lo dico, caro Satiricus, ma hai toppato alla grande. La stessa Costanza Miriano non festeggia la "Festa" della donna, e così ha insegnato e insegna alle sue figlie, come lei stessa ha confessato l'anno scorso per la stessa occasione. Non capisco, quindi, perchè la si debba inserire in questa festa. Inoltre come si può tentare di redimere una festa che è nata e sussiste nella "Menzogna"? E' come festeggiare Halloween tentando di redimerlo, affermando che sia la festa degli angeli, quando è invece la festa dei demoni! Non credo ci si debba servire di queste occasioni fondate sul sessismo e l'abolizione di maschio-femmina. E' come mettere "il vino nuovo in otri vecchi". Diciamo la verità, smascheriamo la menzogna, e caliamo il velo dell'ignoranza. Le donne di valore, le donne "sante" come gli uomini "santi", vengono festeggiate nella Festa, appunto di Tutti i Santi. A tal proposito vi "riposto" il link all'articolo del mitico Roberto Marchesini, della Bussola Quotidiana dell'anno scorso, in occasione della festa della donna:
RispondiEliminahttp://lapologeta.blogspot.it/2012/03/se-il-maschio-ok-e-quello-gay-alcune.html