16 giugno 2019

Sinodo Amazzonia. Brace yourself

di Francesco Filipazzi
Domani verrà presentato l'instrumentum laboris del sinodo di ottobre, che avrà come argomento l'evangelizzazione in Amazzonia. Come già spiegato ampiamente, i pericoli di questa assise saranno molti. Per come è stata preparata ed annunciata, sembra che si tratterà di un punto focale del Concilio Vaticano III, un concilio che non è mai stato ufficialmente convocato, che però è in corso ormai dal 2013 e ha il volto di Jorge Mario Bergoglio.

In questo sinodo amazzonico, verrà proposta una nuova visione dell'ecologia. Intendiamoci, di per sé la cura del Creato non è certo sbagliata, ma è innegabile che negli ultimi anni la gerarchia ecclesiastica si sia avvicinata ad una concezione meno cattolica e più new age, ambientalista ed ecologista, dove il centro non è però la persona umana in rapporto con Dio.

Durante il sinodo si discuteranno inoltre questioni come il celibato e verranno proposte aperture indebite ai preti sposati, che non trovano spazio nella Chiesa latina. I "viri probati" saranno un tentativo di scardinare il sacerdozio in occidente, dovremo quindi essere vigili. Se infatti passasse il messaggio che per risolvere il problema della mancanza di sacerdoti, bisogna permettere loro di sposarsi, si aprirebbero scenari ingestibili.

Altro discorso caldo è il rapporto con le culture indigene. Ormai il pontificato bergogliano ha virato nettamente verso una visione indigenista, che mette sullo stesso piano il cattolicesimo con i culti tribali e ipotizza un possibile arricchimento fra culture, che però non può sussistere, in quanto il cattolicesimo, per definizione, non può essere arricchito dal paganesimo, ma può avvenire solo ed esclusivamente il contrario. Sembra che dalle parti di Roma abbiano ripescato il mito del buon selvaggio tanto caro ai rivoluzionari francesi. Noi controrivoluzionari però siamo consapevoli, come spiegò de Maistre, che il selvaggio non è per forza un'immagine dell'uomo primordiale, ma anzi potrebbe essere la realtà dell'uomo decaduto.
Eppure sembra che oggi dobbiamo imparare a pregare dagli sciamani.
Forse perché i preti non ce lo insegnano più?
Si tratta di una nuova frontiera dell'ecumenismo che non promette niente di buono.
Brace yourself, o se preferite, estote parati.





 

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