04 giugno 2019

Lombardia. Un pellegrinaggio a lungo atteso


di Francesco Filipazzi
Sabato 1 giugno è successa una cosa dai tratti storici. Si è svolto infatti il primo pellegrinaggio regionale lombardo del Populus Summorum Pontificum, che ha coinvolto persone provenienti da varie diocesi della regione, presso il santuario mariano della Cornabusa, nella bergamasca.

Un pellegrinaggio in Lombardia, regione che molti reputano calvinista e individualista, dove il cosmopolitismo e la globalizzazione sembrano presenti molto più che nel resto d’Italia, è molto significativo. Silenziosamente in questi anni il mondo tradizionale in questa regione è cresciuto in ogni diocesi, senza coordinamento e spesso senza che i vari gruppi si conoscessero. Un giorno ci siamo guardati intorno e abbiamo scoperto che, sorpresa dello Spirito Santo, in ogni diocesi qualcuno aveva organizzato o cercato di organizzare un coetus fidelium. Da questa presa di coscienza è nata l'idea di un pellegrinaggio regionale, che gli amici del gruppo di Bergamo, quello probabilmente più numeroso e strutturato, hanno realizzato con grande entusiasmo. In totale alla messa erano presenti oltre 100 persone, alcune arrivate a piedi lungo la salita altre in macchina. I vostri blogger preferiti hanno scelto di andare a piedi e sono arrivati pressoché moribondi, forse un po' fuori allenamento.


Sabato 1 siamo quindi saliti al santuario della Cornabusa, nella prima giornata di vero sole di questa primavera, anche in questo caso dunque assistiti dallo Spirito Santo che ha diradato le nubi per l'occasione. Il pellegrinaggio a piedi in mezzo alla natura ha aperto lo spirito, in preparazione alla messa solenne, nel suggestivo quadro di una grotta naturale nella quale sgorga una sorgente d'acqua.

Partecipare a questo pellegrinaggio, che verrà organizzato anche l'anno prossimo per il 2 giugno in location da decidere, è stata una grande gioia.


Di seguito il comunicato degli organizzatori (già pubblicato anche Messainlatino.it)
Un sole finalmente splendente sulla Valle Imagna ha accolto i fedeli che la mattina di sabato 1 giugno hanno partecipato al primo pellegrinaggio regionale lombardo del Populus Summorum Pontificum.
I cinquanta più tenaci «camminatori» sono partiti dalla Chiesa parrocchiale di Ponte Giurino e, recitando il Rosario, si sono diretti verso il Santuario della Madonna Addolorata della Cornabusa, ai piedi del quale un altro gruppo di pellegrini li attendeva per percorrere la Via Mater Dolorosa con la contemplazione dei Sette Dolori di Maria.
L’ascesa si è conclusa alla grotta dell’apparizione, affacciata su una terrazza che domina l’intera valle e davanti alla quale i pellegrini con gioia hanno intonato l’antifona del Salve Regina.
Momento culminante del pellegrinaggio è stata la celebrazione della Santa Messa solenne del Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria, cui hanno partecipato più di centosessanta fedeli in rappresentanza dei coetus di Bergamo, Brescia, Milano, Crema, Lodi e Piacenza, che hanno fatto il loro ingresso nel Santuario con il canto dello Stabat Mater.

Nel Santuario dedicato alla Madonna Addolorata – una grande e suggestiva grotta naturale al cui interno vi è una sorgente d’acqua ed eretta a santuario nel 1510, centro spirituale della Valle Imagna di cui fu particolare devoto San Giovanni XXIII – ha celebrato don Battista Ferrari con don Michele Carrara in funzione di diacono (entrambi del clero diocesano di Bergamo) e l’assistenza in coro del canonico Joseph Luzuy, Provinciale d’Italia dell’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote, e di don Luca Paitoni di Brescia.
Tra il suono naturale della sorgente d’acqua che avvolge incessantemente il Santuario, sono risuonate le armonie gregoriane e l’ordinario della Missa «Pueri Cantores» di Wolfram Menschick affidate alla Corale Santa Cecilia di Bernate, diretta da Oliviero Fumagalli ed accompagnata da Alessandro Basso al violino, Gianbattista Grasselli al flauto e Samanta Cavalli all’organo.
L’omelia è stata l’occasione per una profonda ed accorata catechesi sul significato della devozione al Cuore Immacolato di Maria.
L’intensa giornata si è prolungata nel pomeriggio con il pranzo presso la Locanda Fonti di Sant’Omobono tra i rappresentanti dei vari coetus e, al momento del taglio della torta «personalizzata», l’avvocato Lorenzo Vitali, Presidente del Comitato Summorum Pontificum di Bergamo – visibilmente soddisfatto – nel ringraziare tutti i partecipanti, ha auspicato: «Un sogno si è avverato e questo risultato organizzativo ci sprona a farlo diventare un appuntamento fisso: ci vediamo il 2 giugno 2020!»  

0 commenti :

Posta un commento