19 aprile 2020

Il Covid19, la Cina e la Chiesa


di Giorgio Salzano

È pazzesco, incredibile. Fonti del Dipartimento di Stato americano riportano, suppongo sulla base di un lavoro di intelligence che ha penetrato il velo di segretezza del regime cinese, che la pandemia del covid-19 ha avuto origine in un laboratorio di virologia situato nella città di Wuhan. In esperimenti sui pipistrelli, un impiegato di laboratorio sarebbe rimasto accidentalmente contaminato. O beh, incidenti succedono, come accadde ad esempio a Chernobyl. Sì, ma allora fu l’esplosione di un reattore, che di per sé fa un grande botto spargendo elementi inquinanti nell’atmosfera. Mentre in questo caso l’inizio fu quasi inavvertibile. Salvo che fu avvertito dalle autorità cinesi … Il tutto accadeva a novembre dell’anno scorso, ma la preoccupazione delle autorità cinesi non fu quella di mettere sull’avviso, innanzitutto la propria popolazione, per evitare il diffondersi di un contagio che sapevano trasmettersi da uomo a uomo, ma di mettere tutto a tacere.

Quando poi si resero conto di non poter mantenere il segreto, innanzitutto si inventarono un’origine diversa, in un “mercato umido” dove si vendono carni di animali per noi immangiabili, come appunto i pipistrelli. Chiusero quindi la provincia di Wuhan al resto della Cina, ma non i voli internazionali … Infine dovettero ammettere a metà gennaio l’esistenza di una epidemia, senza dare però un’idea chiara della contagiosità del virus. Con l’Organizzazione Mondiale della Sanità che ripeteva al mondo le menzogne e le mezze verità cinesi. Se ci chiediamo dunque chi dobbiamo ringraziare per il disastro che ha investito il nostro mondo, sappiamo dove volgerci.

Solo un paio di considerazioni. Una di carattere generale, una seconda più mirata. A quanto appena detto avrei dovuto premettere un “sembra che”. Ho esordito dicendo “è incredibile”. E infatti mi attendo che tanti dicano “non ci credo”. Dipende dalle nostre fonti di informazione. Questo è in effetti vero non soltanto per quel che riguarda l’informazione giornalistica. C’è pochissimo che noi sappiamo per conoscenza diretta. Il novanta per cento, diciamo, delle nostre cognizioni sono per noi mediate da altri. Mio fratello fa dell’ironia sull’esistenza di una setta di “terrapiattisti”. Ma forse la cosa è più seria di quanto lui pensa. Significa l’esistenza di sacche di totale diffidenza nei confronti di chi trasmette il sapere. Probabilmente i “terrapiattisti”, non avendo fiducia, magari anche per buoni motivi, verso i maestri di pensiero del nostro tempo, portano questa mancanza di fiducia alle estreme conseguenze: «e non ci venite a dire che la Terra è rotonda!» Una cosa ridicola si rivela estremamente seria; mette in risalto un fatto che si suole passare sotto silenzio: che la società si regge sulla fiducia, ovvero, che è la stessa cosa, sulla fede (non per niente in latino sono la stessa parola: fides). Questo non significa che la “fede” sia “cieca”. È la fiducia che riponiamo in chi ci è maestro che ci permette di apprendere, tra le altre cose, a ragionare, anche su quanto egli stesso ci insegna. Se perciò ritengo le notizie sulle responsabilità cinesi per la pandemia covid-19 affidabili, è perché chi le riporta mi dà fiducia, grazie anche alla forza degli argomenti portati a loro sostegno, che riconfermano la fiducia.

La seconda considerazione riguarda la Chiesa, il covid-19 e la Cina. In un’intervista su Vatican News., un personaggio ha detto, in risposta alla domanda se vi possa essere un nesso tra la pandemia e i cambiamenti climatici, che «Dio perdona sempre, gli uomini qualche volta, la natura mai». Non so che cosa risponderebbe se gli si chiedesse del ruolo dei cinesi in questa vicenda. Chissà, forse che i cinesi sono strumenti della vendetta della natura? Mah! Intanto lo stesso personaggio sembra avere fiducia nei cinesi, o a essere più preciso nel Partito Comunista Cinese, firmando un accordo “di compromesso” sulla nomina dei vescovi, deprecato dal cardinale Zen come una resa e un tradimento.

 

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