01 dicembre 2018

Terra Santa. Il Patriarcato latino protesta contro l'esercito israeliano

Il Patriarcato latino protesta contro l’appropriazione delle proprietà nella valle del Giordano settentrionale. Da oltre 40 anni è usato come campo di addestramento; a nulla sono valsi gli atti di impugnazione in tribunale. Vicario di Gerusalemme: Voci di malattie e morti fra i civili, anche bambini, causate dalle armi usate nelle esercitazioni.
A parlarne è stato Mons. Macuzzo ad Asia News.
I militari israeliani, con il pretesto “della sicurezza e dell’interesse nazionale”, agiscono in una sorta di “impunità” contro la quale non si può “fare nulla”, nemmeno ricorrere in tribunale. È quanto afferma ad AsiaNews mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo, vicario patriarcale di Gerusalemme, commentando la decisione dei vertici dell’esercito con la stella di David di persistere nell’occupazione dei terreni della Chiesa nella Valle del Giordano settentrionale.
Ieri il Patriarcato latino di Gerusalemme ha contestato in via ufficiale la decisione delle autorità militari di proseguire l’occupazione, dopo aver ricevuto il giorno precedente una comunicazione ufficiale deill'esercito. In ballo vi sono migliaia di metri quadrati di terreni usati come campo di addestramento. Finora a nulla sono valsi gli atti di impugnazione presso il tribunale.  “Noi, come Chiesa - spiega mons. Marcuzzo - vogliamo che se ne vadano, ma loro restano lì incuranti delle nostre proteste. Usano i terreni per esercitazioni militari e questo è fonte di ulteriore fastidio. Nella zona vi sono villaggi e famiglie, si parla di numerosi decessi a causa delle esplosioni e delle polveri contenute all’interno delle armi usate nelle esercitazioni. Vi sono voci di dispersione di agenti chimici e di malattie e morti improvvise fra la popolazione dell’area, anche bambini”.
Per approfondire: Asia News

Spiegano i volontari di Una Voce nel Silenzio:
Oggi nemmeno i territori di proprietà della Chiesa sono al sicuro in Palestina. L’esercito israeliano ha infatti recentemente occupato un possedimento del Patriarcato latino presso i villaggi di Tayasir e Bardala. A denunciarlo è stato sia il Vaticano che il Gran Mufti di Gerusalemme. I cristiani in Palestina sono quindi sempre più a rischio in quanto, dopo la costruzione dei muri, oggi si passa all’occupazione di territori e chissà dove si arriverà un domani non molto lontano. Durante le nostre missioni abbiamo potuto parlare con sindaci ed istituzioni palestinesi e tutti ci hanno parlato di quelli ulivi sradicati per fare i muri, quegli ulivi erano il simbolo delle radici di quella terra che piano piano vengono sradicate per fare spazio a nuove case e nuovi muri.


 

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