20 novembre 2018

I satanisti gentili vogliono il copyright su Bafometto

di Francesco Filipazzi
Fermi tutti. In questi anni di categorie offese ne abbiamo viste a bizzeffe, alcune lo sono per definizione, altre a giorni alterni. Alcune solo ogni tanto. Altri ancora vorrebbero offendersi, ma nessuno ne riconosce loro la facoltà.

Nel grande tendone dei vilipesi, in attesa però di certificazione legale, sono entrati i più insospettabili. Signore e signori, ecco a voi, i satanisti.

Ebbene si, anche loro hanno un cuore e questo può spezzarsi vedendo una serie Tv di Netflix, una versione adulta e decisamente meno favolistica di “Sabrina vita da strega”, nella quale la stregoneria viene presentata più o meno per quello che è. Magia nera, orge, riti e blasfemia. La religione cristiana viene derisa in ogni modo, ma a quanto pare anche il satanismo non ne esce bene. Per questo sono saltati fuori quelli del “Satanic Temple” che, ma guarda un po’, hanno querelato il colosso dello streaming.

In “Le terrificanti avventure di Sabrina” infatti viene deriso niente-popo-di-meno che Bafometto, il demone con le corna da capra, quello che ha fatto scomunicare i Templari per intenderci.
Ma la questione, come si diceva un tempo, è un po’ più complessa. Eh si, perché questi satanisti non sono mica le Bestie di Satana di Volpe e Sapone, nossignori. Questi non sono metallari acidi in fregola con il demonio. Questi sono i satanachic: vogliono la pace nel mondo e la libertà di pensiero. Lorsignori non sono mica sanguinosi evocatori del diavolo. La missione del Tempio di Satana non è richiamare demoni malandrini, ma promuovere, citiamo dal sito “la benevolenza e l’empatia fra le persone”, “il rifiuto della tirannia”, “il buon senso comune”.

Sono “civic mind satanists”! Non osate offenderli che nel loro piccolo si incazzano. Sono bravi ragazzi scappati dall’oratorio cattolico, perché li in effetti volano troppe parolacce e qualche bestemmia. Troppo, evidentemente, per i satanisti gentili.

Sul loro sito vendono il merchandising con la faccia di Bafometto, su cui a quanto dicono detengono addirittura il copyright. Ci sono i diritti d’autore su sto povero cornuto che manco lo sa di essere diventato il simbolo dei satanisti coccolosi, che lo hanno trasformato nel Che Guevara de noantri, hanno messo il suo testone sulle magliette, sulle tazze da caffé e sulle borsette per la spesa.

A onor del vero la richiesta di risarcimento di 50 milioni fa sorgere prepotente un pensiero intrigante. Immaginate voi quale.




 

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