Il nostro appuntamento del martedì continua, per avere dei flash su alcuni temi che ci coinvolgono direttamente come credenti e non. Buoni, corti, colorati come shot.
Lo shot giallo segna l'inizio delle nostre riflessioni: sarà una piccola definizione o piccola questione che darà la traccia a tutta la rubrica.
Lo shot azzurro sarà il rimando alla Beata Vergine Maria, sotto forma di preghiera: un po' di coccole materne.
Lo shot verde sarà la bussola rappresentata da qualche nostro amico già in Cielo che ci invita a seguire le orme di Cristo come egli stesso ha fatto, con la (verde)speranza di incontrarlo in Paradiso insieme al Capo.
Lo shot rosso concluderà tutto con una bella citazione di testimonianza pensata e ragionata da parte di chi qualcosa ci capiva (qualcuno con la testa sulle spalle, insomma).
PER INIZIARE
Terminiamo oggi questi brevi flash sui Novissimi con la porta della vita definitiva, la morte. E' la morte che ci conduce al nostro destino eterno, destino che ci giochiamo qui su questa terra: destino di eterna felicità o di eterna dannazione.
Quel momento nel quale chiuderemo gli occhi su questa vita è essenziale. Tutto o quasi si gioca lì: se avremo perseverato fino a quel punto nella via di Cristo saremo salvi.
Ecco perché è importante prepararsi ad una buona morte, pregare affinché non ci colga di sorpresa, cioè non riconciliati con Dio e impreparati all'incontro con Lui, senza quel falso pietismo e buonismo che alcune volte maschera la necessità di far finta che la morte non esista, che è un momento che non avverrà mai.
Siamo nati per vivere eternamente, ma non su questa terra. La morte c'è e ci conviene essere preparati se vogliamo essere felici per sempre. E fare una buona morte, chiedendola al Signore, è di capitale importanza.
Ma non è un passaggio cupo, seppure sia normale viverla con un certo timore che ci ricorda l'importanza di questo passaggio. E' un passaggio verso il meglio, la parte migliore, la vita definitiva senza dolore, senza lutto, senza lacrime, senza male.
RIVOLGIAMOCI ALLA MADRE
Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte.
Amen.
I SANTI, SPECCHIO DI CRISTO
Colui che ha fatto una morte santa per eccellenza, il protettore dei moribondi, è il primo tra i Santi, San Giuseppe. Il grande patrono della Chiesa universale, uomo di santità incredibile, fu assistito da Gesù stesso e dalla Beata Vergine Maria in quegli istanti. Nessuno poteva desiderare una morte migliore di quella del custode di Gesù, suo padre putativo.
PER FINIRE MEDITANDO
“La morte è una grande gioia. Significa la felicità. Io non vorrei morire, mio Dio. È una gioia troppo grande. La mia natura si ribella al pensiero della morte. Nel contempo il mio cuore trasalisce di gioia perché i miei occhi vedranno il mio Creatore. O mio Dio, quale felicità; i miei occhi ti vedranno; io verrò da Te. È vero che ho peccato, ma avverto in me una grande fiducia.
Sono come un pesce fuori dell'acqua. Esso apre e chiude la bocca, boccheggiando: è l'unico sollievo che gli è rimasto. Così è pure di me. Non ho altra consolazione sulla terra se non il sospirare la mia celeste patria. Ah! Quando verrà quel giorno? Poiché qui tutto passa come un lampo, come il fiore del campo. Tutto su questa terra è amaro per la mia anima; è come veleno. La terra appare un deserto ai miei occhi. Quando lo vedremo il nostro Dio? [...]
Il mio cuore cede. Non appartiene più a me. È perso in Dio. Tutti i miei sensi sono rivolti a Lui. Anelano a Dio. Contemplerò il mio Dio, lo contemplerò. Come un bambino in un mucchio di letame, coperto di sudiciume, così io mi getto ai piedi di Gesù misericordioso. Gli dico: «Nel tuo regno ci sono molte dimore. Conducimi in una che ti piaccia. Ma che io ti ami per tutta l'eternità». Il mio cuore si scioglie in Dio. Non può più vivere qui, a lungo. Ho dato il mio cuore a Dio. O felice morte che mi condurrà davanti al mio Dio. Salterò e danzerò di gioia, quando vedrò il mio Dio. […]
Mio Dio, come è cieco il mondo nella sua angoscia di fronte alla morte! La morte è un avvenimento che porta felicità. Morire significa andare da Dio e vederlo. O morte tanto a lungo attesa, portami presto dal mio Diletto. Liberami dalla prigione, conducimi dall'oscurità alla luce. Io vedrò il mio Dio; il Signore me lo ha promesso.
Quando ti contemplerò, o Dio di luce, ciò avverrà per sempre. Quando la mia anima riposerà al tuo eterno banchetto, allora la mia gioia e la mia felicità raggiungeranno il culmine. Il vederti sarà eterno, per sempre, senza fine. Quando lascerò questa terra ingrata, la catena cadrà per sempre e io vedrò Dio. Quando mi si porterà la notizia che le mie catene si sono rotte, io volerò, andrò dal mio Diletto. O tenebre, non ingannatemi! Io vedo il mio Diletto; non impedite ch'io voli da lui. Il pane che io mangio non si corrompe; la sorgente che mi disseta scaturisce eternamente."
Santa Maria di Gesù Crocifisso (Boauardy), Carmelitana Scalza, Pensieri, pp. 140-143.
Per approfondire:
La Sacra Bibbia: http://www.vatican.va/archive/ITA0001/_INDEX.HTM
Catechismo della Chiesa Cattolica: http://www.vatican.va/archive/catechism_it/index_it.htm.
Compendio di Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica: http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/justpeace/documents/rc_pc_justpeace_doc_20060526_compendio-dott-soc_it.html.
Vita dei Santi: http://www.santiebeati.it/.
Santo Rosario: http://www.vatican.va/special/rosary/documents/misteri.html
Pubblicato il 20 novembre 2018
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