Prima di proseguire sarà importante precisare alcune cose. Come stiamo già intravedendo per il secondo secolo, parlando di Plinio e Giustino, la rucostruzione delle origini della musica cristiana non si presenta semplice e questo per vari motivi. Le testimonianze che spesso abbiamo a disposizione sono indirette, cioè le fonti accennano a fatti inerenti alla musica mentre stanno parlando di altro. Inoltre i contesti geografici in cui le fonti si trovano sono a volte diversificati. Inoltre, come è comprensibile, non abbiamo nessuna idea delle musiche usate.
Questo insieme di ragioni non ci spinge alla defezione, ma ci chiede di essere prudenti e di esporre ipotesi che siano plausibili, senza pretese di verità assoluta. Io credo essere particolarmente significativa la testimonianza di Plinio, per il fatto che lui non era un filo cristiano, anzi forse aveva motivi per metterli in cattiva luce. Non sappiamo a cosa si riferisse quando parla del “carme” che essi cantavano a Dio. A questa difficoltà accenna Solange Corbin, musicologa francese, nel suo libro sulla musica cristiana.
Quello che credo importante tenere a mente, è il fatto che comunque c’era una forte enfasi nell’uso dei salmi e che c’era una opposizione forte contro la musica pagana. Non dimentichiamo poi che in quei tempi si parlava spesso della musica in modo simbolico, per signficare altre realtà. Noteremo questo fatto sempre più mano a mano che procediamo nella nostra indagine.
Pubblicato il 23 novembre 2018
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