Nel secolo passato si è sentito spesso parlare di “secolo americano”. Le ragioni sono evidenti, le sorti di questo paese hanno influito in modo pesante, spesso decisivo, su quelle dell’umanità tutta. Dobbiamo ringraziare gli americani per molte cose, ma dobbiamo ringraziarli per tutto? E per sempre?
Insomma, fatti i dovuti ringraziamenti, non dimentichiamo poi tutto quello di meno buono che la loro cultura ha portato da noi e in molti altri luoghi, come certe mode provenienti dagli States abbiano devastato la nostra identità. Insomma, un tempo dire “americanata” dava una precisa definzione per circoscrivere certe manifestazioni che, se forse sono comprensibili in un popolo giovane e senza una grande tradizione alle spalle, molto meno lo sono per chi quella tradizione l’avrebbe avuta e avrebbe dovuto conservarla. Su alcune manifestazioni provenienti dagli USA mise in guardia Leone XIII con la Testem Benevolentiae. Insomma, rispettiamo gli americani ma rispettiamo prima di tutto noi stessi.
Certe manifestazioni del cosiddetto #metoo movement sono talmente ridicole che degnarle del nome di “americanate” è già elevarle di categoria. Eppure la stampa e gli opportunisti corrono appresso, sempre con la coda fra le gambe e quel senso di una civiltà ormai rincoglionita da programmi televisivi e MacDonalds. E guardateli bene quei programmi televisivi americani dove si dibatte del #metoo, guardate come il politically correct sia divenuto il vero regime, la dittatura più feroce. Guardate quei giornalisti terrorizzati di dire una parola in più o di essere additati perché magari sopresi a fissare una scollatura in bella mostra di una collega.
Voglio ripeterlo: finitela di dormire! Rispettiamo gli americani ma rispettiamo prima di tutto noi stessi.
I LIBRI RECENTI DI AURELIO PORFIRI SU AMAZON
ET – ET: Ipotesi su Vittorio Messori
La Messa In-canto: piccola guida alla musica per le celebrazioni liturgiche
Les Deux Chemins: Dialogue sur la Musique (avec Jacques Viret)
Oceano di fuoco: commentari su Divo Barsotti
Ci chiedevano parole di canto: la crisi della musica liturgica
0 commenti :
Posta un commento