Nella vita si fanno tanti incontri, alcuni ci segnano altri no. Un incontro importante per me e per la mia famiglia è stato senz’altro quello con il carmelitano Reginald Foster, “il latinista del Papa”. Ora, da qualche anno per ragioni di salute, è tornato nella sua natia patria, gli Stati Uniti. Ma non posso dimenticare gli incontri con lui, anche in pizzeria, a parlare di latino e dello scempio che è stato fatto di questa lingua (e dei documenti della Chiesa che la prescrivevano). Le sue lezioni alla Gregoriana, che faceva senza chiedere un soldo, erano mitiche e piene di giovani studenti vogliosi di imparare la grande lingua dei secoli cristiani attraverso il metodo particolare di padre Foster. Ora questo metodo ha trovato la via di un libro, Ossa Latinitatis Sola Ad Mentem Reginaldi Rationemque (2016, The Catholic University of America Press, 831 pag.), testo scritto (in inglese) con il benedettino Daniel McCarthy. Questo testo, primo di cinque volumi, condensa il metodo del padre Foster che, non dimentichiamolo, fu apprezzato e stimato da vari Papi per cui redasse o revisionò i testi magisteriali ufficiali. Il testo presenta le cinque esperienze, i cinque segmenti in cui il suo corso era diviso, non invischiandosi in questioni terminologiche ma cercando di condurre lo studente, da subito, al contatto vivo con la lingua. Il professor Foster, che ancora oggi insegna in Milwaukee, malgrado non possa camminare autonomamente, è certamente un tipo interessante, come tutti i geni ha quasi il dovere di spiazzare i suoi interlocutori. Quindi fatevi spiazzare da lui ma soprattutto riscoprendo la bellezza del latino. Ad maiora!
Pubblicato il 26 luglio 2018
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