di Alfredo Incollingo
La civiltà europea ha una vocazione unica nel suo genere, una missione che le è propria da secoli. In millenni di storia l'Europa non ha mai smesso di sognare l'universalità che solo un impero le può garantire. Molti ne sono succeduti, con fattezze e destini differenti, segnando in maniera diversa il corso degli eventi.
Oggi più che mai si avverte l'esigenza di ristabilire l'unità continentale per superare le tensioni e la nefasta eredità dell'epoca dei nazionalismi.
Tuttavia il progetto dell'Unione Europea, che nasce per ristabilire questa universalità, non sembra aver soddisfatto adeguatamente questo bisogno. Tra sudditanze finanziarie, leggi innaturali e una generale indifferenza per le singole Patrie il rinvigorimento dei nazionalisti e dei suoi eredi oggi procurano non poche noie a chi onestamente difende la sostanza dell'Europa.
Perché l'Europa nasconde questa vocazione? Naturalmente la nascita degli Stati Nazionali, la Riforma protestante e il nazionalismo ottocentesco hanno non poco debilitato l'Europa e negato la fondatezza del progetto imperiale: essere per l'impero è solitamente, ancora oggi, descritto come sostegno alla reazione più bruta. L'illuminismo espresse un blando cosmopolitismo, fondato su “sentimenti”, piuttosto che un modello concreto. Allo stesso tempo la sua visione contrattualista dello Stato ha non poco contribuito a sviluppare il nazionalismo ottocentesco.
Il Beato Carlo I d'Asburgo fu veramente un tiranno come viene descritto? Siamo sicuri che sia impossibile coniugare il patriottismo (nobile sentimento) con un sano universalismo?
Naturalmente troppi falsi miti, come accade di solito, hanno deturpato il volto nobile di questi personaggi e le idee che essi incarnavano.
Tuttavia, oltre a smascherare i falsari e i falsi, è necessario anche capire dove nasce questa “reazionaria” vocazione. Riscoprendo la sua storia è possibile trovare una risposta a questo interrogativo. Sono trascorsi diversi secoli dalla caduta dell'impero romano ma la romanità non ha perduto il suo fascino e il suo realismo. Il medioevo europeo conserva la memoria della gloria di Roma nelle rovine e nel suo lascito culturale e umano, che è oggetto di prestigio per i re romano – barbarici.
Nell'età di mezzo gli uomini, proiettati verso l'assoluto, tentarono di ricostruire l'unità imperiale, riuscendo a edificare un prodotto che risultò effimero, ma non meno importante per la nostra identità. Il tutto fu fondato sulla fede cristiana, la base spirituale comune che ha sostanziato l'ecumene europea. Quando la civiltà si ritirò dalle sponde del Mediterraneo verso le foreste del centro Europa, il cristianesimo accompagnò la nascita della Patria comune. Le parole di uguaglianza di Cristo, che San Paolo farà conoscere al mondo intero, saranno il cemento che darà dignità e legherà gli europei in un vincolo di solidarietà e fratellanza.
Il realismo romano e la spiritualità cristiana saranno il collagene della nuova Europa che erediterà anche la vitalità del mondo germanico. Anche i germani, in particolare, faranno propria l'idea di impero, loro che semineranno i germi dell'etnocentrismo.
Nella ricerca dell'assoluto i medievali trovarono nell'idea di impero la perfetta forma di governo che rispecchiasse le virtù del Vangelo. Il Papa e l'Imperatore divennero così i baricentri della società cristiana, due soli che si rispecchiavano e che collaboravano in vista della Salvezza.
Guardando il passato, possiamo comprendere gli errori e la “luce” dell'esperienza imperiale protrattasi nel corso della storia fino a noi.
Oggi la domanda che più ricorre, riguardo il destino dell'Europa, è quale forma di governo può assicurare l'unità e la concordia. E' certo che l'attuale Unione Europea è una mera costruzione, del tutto slegata dalla nostra realtà comunitaria.
Non possiamo non sperare in un impero, nell'unus inter pares, in una confederazione in cui ognuno abbia la sua giusta dignità. Saranno solo parole, illusioni? Intanto è bene battere tutte le strade per poter risolvere la contraddizione continentale che oggi ci affligge.
Pubblicato il 30 maggio 2016
0 commenti :
Posta un commento