05 marzo 2013

Grillo a Palazzo Chigi, Silvio al Quirinale!


di Francesco Mastromatteo

Che ne sarà dell’Italia nei mesi a venire? Il clamoroso e per certi versi imprevisto risultato elettorale ci ha consegnato un quadro politico denso di incognite. Una situazione tragicomica, in cui il Pdl insegue il Pd  (magari sognando una riedizione del governo Monti, con Passera al posto del professore), che a sua volta insegue il Movimento 5 stelle (proponendo un patto sulla base di otto punti, tra i quali non possiamo non notare quelli decisamente contrari ai principi non negoziabili) in una sorta di teatrino di innamorati non ricambiati che corrono attorno a un tavolo alla vana ricerca di un contatto con l’amato.

Nessun commentatore, però, ha finora provato a gettare sul piatto una terza opzione possibile: un’alleanza tra centrodestra e Movimento 5 stelle, imperniata sul patto che vedrebbe Beppe Grillo Presidente del Consiglio, e Silvio Berlusconi Capo dello Stato.

Una boutade, anzi una pagliacciata, per riecheggiare le parole poco lusinghiere con cui alcuni esponenti politici esteri hanno etichettato i risultati elettorali nostrani? Forse, ma proviamo un po’ a fantasticare, che in fondo è gratuito e magari ci aiuta a sdrammatizzare un momento in cui poche cose inducono alla spensieratezza.

Insieme, grillini e berlusconiani formerebbero una compagine parlamentare oltre il 50%. Una maggioranza di tutto rispetto, che potrebbe convergere su un programma composto da poche, ma semplici cose e ben gradite sia al popolo del Movimento 5 stelle, sia, diciamolo, a un po’ tutti gli Italiani, stufi, anche quando vanno a votare turandosi il naso, di una classe politica che in un anno di governo tecnico non è riuscita nemmeno a prendere decisioni ispirate alla decenza, come l’abolizione delle inutili province, che pur non bastando a risolvere gli enormi problemi del deficit pubblico italiano, avrebbero ridato un po’ di credibilità al sistema dei partiti. Nel frattempo, la presenza di un soggetto senz’altro politicamente scorretto come Berlusconi al Quirinale, impedirebbe a questa strana maggioranza nazional-populista di sbandare in senso troppo liberal e progressista su altri tempi, quelli cosiddetti “eticamente sensibili” e su cui il Grillo-Casaleggio pensiero è forse più a sinistra del Pd. Una mossa che spiazzerebbe definitivamente l’aspirante smacchiatore di giaguari, Bersani, scippandogli di mano una volta per tutte lo scettro di premier che solo qualche settimana fa riteneva di avere ormai in pugno. Anche sul fronte economico la “strana maggioranza” potrebbe trovare sintonie, se non sull’uscita dall’euro, quantomeno sulla ridiscussione dei parametri capestro con cui Bruxelles pretende di imporre il rigore finanziario.

Fantapolitica goliardica? Certo, considerando che per i grillini tutti i partiti espressione della “vecchia politica” sono “kasta” e difficilmente verrebbero a patti con la coalizione guidata dallo “psiconano”. Ma non si può negare che molti dei voti in libera uscita dal centrodestra (il Pdl ha perso ben 16 punti rispetto al trionfo del 2008) siano andati proprio al movimento di Grillo e Casaleggio. E che se la filosofia dei due guru e dei loro eletti, improntata a un vago anarchismo post-ideologico, nemico di ogni religione e filosofia tradizionale, poco si concilia con gli orientamenti liberalconservatori e cattolici del centrodestra, molti dei loro elettori è proprio da quegli ambienti che provengono. Il centrodestra, mentre cerca di capire quale sia la strada da seguire, farebbe bene, oltre a criticare ed evidenziare le contraddizioni del Movimento 5 stelle, a riflettere sulle colpe e gli errori che nel giro di cinque anni lo hanno portato da avere una maggioranza bulgara, ad accontentarsi delle parziali  rimonte mediatiche del Cavaliere…
 

14 commenti :

  1. giusto per far tornare Mastromatteo con i piedi per terra.

    grillo e berlusca non hanno il 50% dei parlamentari.

    certo, quelli che mancano si possono sempre comprare[1], ma al momento non li hanno

    come poi ha detto quel comunista mangiabambini senzaddio di vittorio feltri con berlusconi il quirinale diventerebbe un bordello, con i corazziere ad insegiure le migliotte nei corridoi[2]

    e questo non è carino

    [1]per fortuna la corruzione non fa parte dei "valori non negoziabili"
    [2] anche lo sfruttamento della prostituzione, per fortuna, non fa parte dei "valori non negoziabili"

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    1. Francesco Mastromatteo5 marzo 2013 alle ore 22:35

      1) al massimo i valori (seppur non negoziabili) dovrebbero essere l'onestà e la purezza, non certo la corruzione e lo sfruttamento della prostituzione
      2)Non risulta che Berlusconi sia stato ancora condannato per tali reati
      3) Ogni tanto certi anonimi dallo stile riconoscibilissimo potrebbero farsi una risata, dato il tono evidentemente scherzoso dell'articolo, o in alternativa, firmarsi con qualche pseudonimo più fantasioso... e magari rosicare meno per la non-vittoria del Pd

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    2. caro Mastromatteo, tu fai il grave errore di confondere il "reato" con il "peccato".

      vero, berlusconi non è stato (ancora) condannato per corruzione ne' sfruttamento della prostituzione (sai, se ti scrivi le leggi con cui sarai giudicato le probabilità di passarla franca aumentano esponenzialmente)[1]

      ma qua non stiamo parlando di reati, stiamo parlando di *peccati*. E nonostante l'aiuto e le chiacchiere di diversi prelati (l'Eurcarestia ad un divorziato!) berlusconi non può ancora riscrivere i 10 comandamenti a suo piacimento.

      dalle sue dichiarazioni pubbliche e dagli atti giudiziari certi, berlusconi ha verosimilmente violato il primo comandamento (massone e piduista), sesto (lo devo spiegare?), settimo (bastano le sole dichiarazioni in cui appoggia l'evasione oppure la sentenza definitiva del lodo mondadori, lodo di cui berlusconi ha beneficiato) e nono (lo devo spiegare?)

      e questo ad esser buoni[2]

      ora, se uno vuole votare berlusconi perché gli piace, perché difende i suoi interessi (economici) o perché ha comprato balotelli può anche farlo, ma non cerchi di farlo passare per baluardo del cattolicesimo!

      [1] in realtà vi sono state condanne, ma i relativi processi sono ancora in corso. oppure condanne e prescrizioni in appello. comunque sì, non è stato condannato "in via definitiva" per tali reati.

      [2]ok, in sede di giudizio universale magari metterà sul piatto della bilancia (ah, la religione egizia!) anche i famosi ospedali costruiti in africa (peraltro, voi li avete mai visti?) ma di sicuro non avrà un collaboratore che potrà corrompere i giudici.

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  2. Francesco Mastromatteo6 marzo 2013 alle ore 18:07

    "ma qua non stiamo parlando di reati, stiamo parlando di *peccati*"

    quando conoscerai un politico che sia un novello beato Carlo d'Asburgo, di costumi cattolici specchiatissimi, fammi un fischio che lo voto anche io. Fino ad allora, non vedo perché i peccati di Berlusconi dovrebbero essere meno gravi di quelli degli altri, a meno che tu non voglia sostenere che Bersani e Vendola non peccano... sorvolando sul tipo di politica che sostengono. Ciao, nipote di Maritain!

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    1. Francesco Mastromatteo6 marzo 2013 alle ore 18:08

      ovviamente volevo dire "più gravi". E per la cronaca, io ho votato più a destra del Pdl... orrore!

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    2. no, spiegami tu perché i peccati del bestemmiatore[1] berlusconi[2] sarebbero meno gravi (o quantomeno altrettanto gravi) di quelli degli altri politici [3]

      inoltre, sia detto per inciso, ho sempre considerato il "tutti colpevoli, nessun colpevole" una stronzata pazzesca.

      [1] per cui preti compiacenti hanno inventato addirittura la "bestemmia contestualizzata". da cui deduco che, se mi cade un martello su un piede, sono autorizzato a far crollare la Volta Celeste

      [2]un massone (massone! anzi, lo scrivo un'altra volta ed in maiuscolo: MASSONE!) puttaniere a cui, pur sapendo di non poter accogliere il corpo di ns. signore, viene concessa l'Eucarestia!

      [3]perché poi, tra tutti i politici, hai preso poi Bersani e Vendola me lo spieghi in separata sede

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    3. Ma che senso ha basare le proprie scelte politiche sul fatto che i leader delle coalizioni siano più o meno peccatori? Il cattolico deve optare per quelle forze politiche che, in coscienza, ritiene più in grado di rappresentare la propria visione dell'uomo e della società. Berlusconi può aver commesso tutti i peccati che vuoi, ha divorziato due volte violando l'unità della propria famiglia, ma non pretende di stravolgere la natura di quest'ultima per via legislativa, come propongono Bersani e company. Questa è sana laicità: non giudicare i peccati del politico, ma valutare i contenuti che vengono proposti.
      Quanto ad alcuni dei tuoi punti:
      1) la frase di mons. Fisichella sulla "contestualizzazione", per quanto discutibile, sta a significare che, avendo Berlusconi pronunciato la bestemmia all'interno di una barzelletta, egli non aveva la piena intenzione di offendere il Creatore. Ricordo che, per il CCC, perché un peccato sia mortale sono richiesti, oltre alla materia grave, anche la "piena consapevolezza" e il "deliberato consenso".
      2) Non so se Berlusconi continui a ricevere regolarmente l'Eucarestia. In ogni caso, dovrebbe essere il sacerdote di turno a far presente la cosa.

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  3. @Marco Mancini

    ah, quindi la miglior scelta per un cattolico è scegliere un "sepolcro imbiancato".
    basta saperlo, certo poi non meravigliatevi del secolarismo...

    ps.
    dopo il tuo intervento sulla "contestualizzazione" mi sento più tranquillo. La prossima volta che mi tiro una martellata su un dito posso tranquillamente nominare l'intero calendario: tanto non ce l'ho con dio ma con la malasorte.

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    1. Ma quale "sepolcro imbiancato"! Il sepolcro imbiancato è l'ipocrita che vuole sembrare puro, quando è il primo dei peccatori.
      Qui non si tratta di fare i perbenisti, ma di saper distinguere tra la verità e l'errore e di non legittimare quest'ultimo, dandogli gli stessi diritti della verità.
      L'ipocrita sei tu, che giudichi la pagliuzza nell'occhio del fratello e poi vorresti scardinare l'intero diritto naturale, per legittimare i porci comodi di ciascuno.

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  4. @Marco Mancini

    "Ma quale "sepolcro imbiancato"! Il sepolcro imbiancato è l'ipocrita che vuole sembrare puro, quando è il primo dei peccatori."

    deduco che non sei stato tra i fortunati destinatari della pubblicazione "una storia italiana"

    ps
    sul diritto naturale non voglio certo scardinarlo. semplicemente... lo ritengo un'invenzione a cui ricorre chi non ha argomenti per difendere il suo pensiero retrogrado.

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    1. Francesco Mastromatteo7 marzo 2013 alle ore 16:10

      semplicemente, un politico non andrebbe giudicato per i peccati personali privati (che fanno tutti), ma per la sua politica. Se tu ritieni il diritto naturale un'invenzione, sei libero di tenerti le tue convinzioni. Noi le nostre. Di certo è molto singolare l'atteggiamento di uno che da un lato, laicamente, non riconosce alcun principio etico su cui valutare la politica di un governante, dall'altro pretende di giudicarlo per quello che fa a casa sua. Direi che si tratta di moralismo ateo allo stato puro... che è peggio di qualsiasi peccato

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  5. Francesco Mastromatteo7 marzo 2013 alle ore 16:26

    p.s.: d'ora in poi mi rifiuterò di replicare ancora a chi non ha nemmeno il coraggio di firmarsi.

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    1. guarda, di quello che Berlusconi fa a casa sua non me ne frega niente[1].

      se però ruba i soldi miei, corrompe con i soldi miei, si paga le puttane con i soldi miei etc. mi sa (almeno un po') girare i coglioni.
      io sto parlando di accuse di *reato* non soltanto di *peccato*

      sono invece stupefatto del comportamento di chi si riempie la bocca di diritto naturale (la cui violazione porta al *peccato*) e poi è pronto a perdonare qualunque porcata (sicuramente *peccato* e molto probabilmente pure *reato*) fatta da chi spergiura di difendere "la famiglia fondata sul matrimonio di uomo e donna"[2] e altre balle simili

      [1]tranne eventuali reati che si posso fare tra quelle mura (i.e. prostituzione minorile)

      [2] tagliando poi fondi agli asili e domandando alle donne quanto volte vengono.





      ah, dimenticavo la firma.
      Pepito Sgazzebuti

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