di Giuliano Guzzo
E’ importantissimo, ma quasi
sconosciuto. Una celebrità per i suoi, ma decisamente poco noto agli altri.
Soprattutto è l’ideologo del partito oggi numero uno in Italia. Eppure
Gianroberto Casaleggio ondeggia ancora, schivo come sempre, fra il ruolo
di stregone e quello di stratega, un po’ uomo-ombra e un po’ uomo-chiave.
Quando scompare, talvolta rilascia dichiarazioni o scrive, come ha fatto
per esempio al Corriere della Sera; quando riappare, di solito,
se ne sta invece puntualmente in silenzio. Ma chi è e, soprattutto, che cos’ha
in mente questo guru della rete militante cui, bel paradosso, Wikipedia dedica
meno spazio che a Topo Gigio o al Gabibbo [1]?
Classe 1954, nato nel Canavese,
prima di divenire imprenditore ed eminenza grigia della politica il
Nostro era perito informatico e grande appassionato del settore. Tanto
che fu tra i pionieri della rete tra la fine dei Novanta e l’inizio
del Duemila, quando anche da noi, per la prima volta, «cominciavano a circolare
le riunioni tra ingegneri e smanettoni che sognavano un futuro da Steve Jobs e
invece si ritrovavano a Milano, in qualche teatro con sala-aperitivo, a
guardarsi in faccia tra i primi blogger italiani. Casaleggio c’era, ma non si
faceva vedere più di tanto, come adesso» [2].
Esperto di rete, dunque, con
incarichi fondamentali all’interno del MoVimento 5 Stelle. Basti ricordare
che la sua azienda, la Casaleggio Associati s.r.l. - società con sede
nel cuore di Milano, i cui clienti sono soliti pagare tariffe stratosferiche
[3] – cura direttamente il blog di Grillo nonché «la rete dei Meetup, la
comunicazione esterna, le strategie del Movimento 5 Stelle sulla Rete. La
società è anche la casa editrice di tutte le pubblicazioni del comico genovese
e gestisce buona parte dell’organizzazione dei suoi tour di spettacoli.
Lo stesso Grillo riconosce che lo sviluppo e i successi del suo movimento sono
dovuti in gran parte alla sinergia con l’azienda di Gianroberto Casaleggio»
[4].
Considerazioni, queste, che
confermano l’anomalia di un personaggio centrale, anzi insostituibile per M5S,
eppure all’apparenza solitario, enigmatico, allergico ad una visibilità
lasciata volentieri all’amico Beppe, uno al quale si può rimproverare tutto ma
che sul palco e con le battute ci sa fare. Per questo il co-fondatore del MoVimento
5 Stelle merita attenzione: ha plasmato una creatura politica importante,
dimostrando di conoscere molto bene gli Italiani. Il punto è che sono loro, i
cittadini, a conoscere poco di lui, del suo pensiero, del suo modo di intendere
il cambiamento. Un vuoto a cui si può rimediare dando un’occhiata a Siamo
in guerra, preparato a quattro mani con Beppe Grillo, una sorta di
manifesto del grillismo.
Il libro, scritto in modo
accessibile e di facile lettura, si apre con la premessa secondo cui sarebbe in
corso «una guerra totale, che coinvolge ogni aspetto della nostra vita […] i
giornali stanno scomparendo, poi verrà il turno delle televisioni, seguite dai
libri […] tutta l’informazione confluirà in Rete e chiunque potrà
diventare prosumer, ossia al tempo stesso produttore e fruitore
dell’informazione»[5]. Poche, iniziali parole che però dicono già molto del
Casaleggio-Grillo pensiero, in larga parte incentrato su una sorta di
liberazione dell’informazione che attualmente sarebbe controllata dal «vecchio
mondo» identificato coi partiti, col controllo, col potere.
Questo passaggio è interessante
per le sue analogie col pensiero gnostico. Infatti, come il grillismo,
da un lato, considera il cittadino prigioniero di un’ignoranza e di un potere
corrotto dei quali sbarazzarsi per purificarsi tramite la Rete, così la gnosi,
d’altro lato, ritiene ogni uomo detentore di «una scintilla divina, che però ha
avuto origine nel mondo superiore, nel quale è tuttora tenuta prigioniera», con
l’unica possibilità, l’unica via d’uscita di una liberazione «dai legami
materiali» [6]. E cos’è la libera conoscenza della Rete invocata da Grillo e i
suoi, se non una «verità a portata di click» [7] che favorisce la liberazione «dai
legami materiali», rendendo l’uomo-cittadino finalmente libero di apprendere
senza più limiti né ostacoli?
Un ulteriore indizio della
prossimità di una figura come quella di Casaleggio a gnosi ed esoterismo ci
arriva dalle parole di Massimo Introvigne, sociologo ed esperto di religioni, a
detta del quale il co-fondatore del M5S sarebbe – culturalmente
parlando – un discendente di Alexandre Saint-Yves d’Alveydre (1842 – 1909),
esoterista il cui pensiero, fra le altre cose, presenta «una grande critica nei
confronti dei politici che sono considerati tutti dei ladri disonesti che
fanno male al popolo. E c’è anche la proposta di sostituirli con una forma
politica molto semplificata e brutale: solo tre ministeri, uno della politica,
uno della democrazia e uno della religione che sulle rovine di tutte le vecchie
religioni avrebbe dovuto edificare un nuovo culto della scienza» [8].
Il principale e fidato
collaboratore di Beppe Grillo è quindi interprete di un pensiero, strano ma
vero, tutt’altro che nuovo. Esoterico e gnostico – oltre che per quanto
abbiamo già ricordato poc’anzi – anche per i sistemi di controllo quasi
maniacale dei propri associati, meccanismo che sovente si registra proprio nei
gruppi religiosi di stampo gnostico, fondati cioè su una verità iniziatica e
settaria da non contaminare [9] e, anzi, da servire senza alcuna forma di
iniziativa personale che sappia di deviazione e che sarebbe pertanto oggetto di
provvedimenti repressivi o di espulsione, cosa effettivamente già accaduta,
come sappiamo, per alcuni componenti del MoVimento 5 Stelle ritenuti
inadempienti.
Il paradosso è che non solo il
primo partito italiano, dunque, non è affatto portatore di un’ideologia nuova,
ma non si configura nuovo, a ben vedere, nella sua natura. Infatti, se da un
lato si pone come evidente alternativa a tutti gli altri partiti, d’altro lato
– com’è stato osservato – «paradossalmente ha dovuto riprodurre, sia pure in
modo nuovo, molte delle funzioni che in passato svolgevano i partiti e che oggi
sono spesso gestite in modo molto insoddisfacente o abbandonate. A cominciare
dalla creazione di una rete di attivisti distribuiti sul territorio, dalla
selezione e dal controllo dei candidati eletti nelle istituzioni fino alla raccolta
e alla trasmissione delle domande dei cittadini» [10].
Riepilogando: il co-fondatore del M5S,
movimento le cui sfumature ideologiche originali – come abbiamo visto – vanno
ben oltre quelle di generico “partito di protesta” ed andrebbero quindi
approfondite, propone una rielaborazione in chiave informatica della concezione
gnostica dell’essere umano applicata, in questo caso, al cittadino, visto come
prigioniero della corruzione planetaria e bisognoso di una liberazione che solo
la Rete, in quanto forma di conoscenza decontaminata, può assicurare. Non tutti
i numerosi elettori di Beppe Grillo – un anno fa uno su tre simpatizzava per
lui [11], oggi quasi uno su tre lo vota – sono naturalmente tenuti a questo
approfondimento (neppure a tutti gli elettori degli altri partiti sono
familiari i relativi pensatori!), però c’è da scommettere che neppure tutti i
militanti del M5S conoscono bene il pensiero del loro stratega. Una
bella anomalia anche questa.
Note:
[1] Cfr. Wikipedia:
200 parole alla voce «Gianroberto Casaleggio», oltre 1.000 per quella «Topo
Gigio» e più di 1.300 per «Gabibbo»;
[2] Rizzini M. Il boss e la
spectre.it. Casaleggio guru di Grillo, un nome che sa di formaggio, una
funzione che sa di tante strane cose, «Il Foglio», 2/6/2012, pag. V;
[3] Cfr.
Vespa B. Il Palazzo e la piazza. Crisi, consenso e protesta da Mussolini a
Beppe Grillo, Mondadori, Milano 2012, p. 339;
[4] Biorcio R. – Natale P. Politica
a 5 stelle. Idee, storia e strategie del movimento di Grillo, Feltrinelli
editore, Milano 2013, p. 24;
[5] Casaleggio G. – Grillo B. Siamo in
guerra. Per una nuova politica, Chiarelettere, Milano 2011, p. 3;
[6]
Ries J. Mito e Rito. Le costanti del sacro, Jaca Book, Milano 2008,
p. 508;
[7] Casaleggio G. – Grillo B. Op. cit.p. 39;
[8] Introvigne M.
intervistato in. Del Vigo F.M. Casaleggio techno-guru tra esoterismo e
fantasy, «Il Giornale», 8/9/2012, p. 10;
[9] Cfr. Crippa M. Il progetto
totalitario del dottor Grillo e della sua setta, «Il Foglio», 8/11/2012, p. 3;
[10] Biorcio R. – Natale P. Politica a 5 stelle. Idee, pp. 31-32;
[11] Cfr. Mannheimer R. Un italiano su tre simpatizza per i grillini,
«Corriere della Sera», 27/5/2012, p. 15.
Pubblicato il 05 marzo 2013
0 commenti :
Posta un commento