15 maggio 2012

“Matrimonio!”. “No, adozione!”. Chi offre di più?


di Marco Mancini 

Asta (al ribasso) sui valori non negoziabili, nella campagna elettorale USA. Ha cominciato Barack Obama, con il suo riconosciuto savoir faire: in un’intervista rilasciata alla ABC, il primo presidente nero della storia a stelle e strisce ha confessato di aver maturato la convinzione che “le coppie dello stesso sesso dovrebbero potersi sposare. Tutto questo grazie al confronto con gli amici, ma soprattutto con i propri familiari.

Alle figlie Malia e Sasha, infatti, non passa neanche per l’anticamera del cervello di distinguere tra genitori etero e genitori omosessuali: “per loro non ha senso e francamente questo è qualcosa che cambia la prospettiva”. Il giudizio su cosa sia più o meno coerente con la giustizia e il bene comune, dunque, deriva non da una prospettiva morale oggettiva e incondizionata o da una qualche argomentazione razionale ma, in linea con il relativismo soggettivista e falsamente umanitario che contraddistingue i tempi odierni, dal fatto che gli amici di famiglia gay siano (come senza dubbio saranno) brave persone, come confermato dalle impressioni delle bambine. Un po’ come quando, considerato che il vicino di casa omicida era simpatico e salutava sempre, viene la tentazione di trarre la conclusione che in fondo qualche buona ragione ce l’avesse pure lui.

Fatto sta che, appena rilasciata questa dichiarazione, le donazioni per la campagna di Obama sono lievitate, tanto da spingere anche lo sfidante repubblicano a dare prova di essere sufficientemente gay friendly. Il mormone Romney, infatti, assicuratasi la nomination a spese del cattolico Santorum, ha ritenuto opportuno farsi perdonare alcuni suoi presunti precedenti omofobi e diventare, se possibile, più realista del re: ben vengano, dunque, le unioni omosessuali e persino le adozioni, anche se sarebbe il caso – azzarda cautamente Romney – di evitare di chiamare il tutto “matrimonio”. Come se le disquisizioni lessicali potessero in qualche modo salvare capra e cavoli

A voler essere cattivi, potremmo avventurarci in pericolose considerazioni sul potere che le lobby gay hanno raggiunto negli States, tanto che entrambi i candidati alla Casa Bianca si sentono in dovere di sbracciarsi e segnalare la loro vicinanza alle istanze omosessualiste. Ma poi ci sovvengono i politologi di scuola realista Stephen M. Walt e John J. Mearsheimer, i quali, per aver documentato in un breve saggio, poi trasformato in volume, l’influenza della lobby israealiana sulla politica estera degli Stati Uniti, si sono tirati dietro feroci accuse di antisemitismo. E dunque ci dissociamo da qualsiasi considerazione anche lontanamente associabile a tali scenari complottisti. 

Di più: non solo vogliamo i matrimoni omosessuali, ma auspichiamo anche l’obbligo di contraccettivi per le coppie eterosessuali: il fatto che le loro unioni siano fertili e in grado di generare figli, infatti, costituisce un’intollerabile violazione del principio di uguaglianza. Si fa per scherzare, ovviamente: però Obama e Romney potrebbero realmente farci un pensierino.

P.S.
Dopo questo gratuita manifestazione di “omofobia” e “antisemitismo”, ci aspettiamo che Marco Pasqua si interessi finalmente a noi. Questo soggetto, giornalista di “Repubblica”, si picca di occuparsi di “antisemitismo, negazionismo, xenofobia e omofobia”, monitorando “i deliri di neofascisti e neonazisti sul web e nella vita reale”. Nulla sfugge, dunque, al suo occhiuto e ossessionato controllo. In una delle sue ultime performance, ad esempio, ha accusato padre Francesco Compagnoni, assistente ecclesiastico degli Scout cattolici italiani, di aver paragonato le adozioni da parte dei gay alla tortura, mentre il sacerdote ha affermato esattamente il contrario (come potrà rendersi conto chiunque legga le sue parole e sia in grado di comprendere la lingua italiana). Sotto altri totalitarismi, più violenti di quello che si va configurando, personaggi come Marco Pasqua avrebbero spedito la gente nei gulag, attraverso la delazione contro i “nemici del popolo”, oppure si sarebbero impegnati con zelo nel tutelare la purezza della razza ariana, insieme a tanti altri “volenterosi carnefici”. Oggi, invece, scrivono su “Repubblica” e giocano a fare i piccoli inquisitori (con tutto il rispetto per l’opera meritoria di Bernardo Gui, Tomás de Torquemada e compagnia bella). Come si dice: totalitarismo che vai, Marco Pasqua che trovi.
 

3 commenti :

  1. Ma io capisco che voi vi riteniate Molto ma MOLTO intelligenti, e che questo sia testimoniato dal rigore delle vostre argomentazioni biblico-logiche e dalle dotte ed esattissime citazioni, etc etc. Ma alla base di tutto questo malcelato odio verso gli omosessuali cosa sta? Cosa vi porta a definirlo addirittura dispregiativamente "omosessualismo" invece di omosessualità? Ma avete mai conosciuto di persona un omosessuale? Avete amici omosessuali in questo blog? O vi fregiate di non averne?
    Perchè se non li avete, come sono portata a credere vista la quantità di preconcetti e pregiudizi che snocciolate (e mi riferisco all'orrido "il mondo è impazzito" di Catani Federico), ebbene se non li avete non avete le conoscenze adatte per parlarne. Non conoscete l'argomento, semplicemente. Perchè si parla di persone e di diritti delle persone, non di concetti astratti su cui ognuno può dire ciò che vuole. E quando non si conosce l'argomento ci si informa, o si tace.

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  2. 'Perche' tanto livore contro gli omosessuali?'
    Ahime', e' presto detto.
    L'autore e alcuni dei suoi amici di questo oratorio virtuale sono stati semplicemente, e drammaticamente, studenti del Sant'Anna, luogo in cui le matricole vengono sottoposte ad abusi di ogni genere numero e caso.
    alcuni ne escono piu' o meno incolumi; altri, (l'autore di questo articolo), piu' fragili, sensibili o piu' nerd, reagiscono al trauma ficcandosi la , sicuramente studiosa, testa nelle piu' profonde profondita' del loro culo.
    Il che ovviamente preclude un rapporto sano con la realta'; non si spiegherebbero altrimenti le illogiche analogie tra amici di famiglia omosessuali e vicini di casa assassini, le idee cospiratorie su potentissime e ricchissime lobby gay, questo scenario alla world of warcraft teocon in cui si rinchiudono figurandosi come templari a difesa di una Chiesa povera (!!!) e oppressa (!!!!)
    Niente se non un trauma irrisolto puo' poi spiegare i confusi riferimenti al Cristianesimo che nella loro mente sconvolta e monomaniacale pare abbia un solo inequivocabile messaggio, 'Omosessualita'=Brutto'.
    Quic'e' gente che ha sofferto e che soffre; a riprova di cio', rileggiamo insieme la chiusa di questo drammatico documento opera dell'amico Mancini:
    ' Dopo questo gratuita manifestazione di “omofobia” e “antisemitismo”, ci aspettiamo che Marco Pasqua si interessi finalmente a noi....'

    Non ti sembra una disperata richiesta di attenzione da parte di un mondo da cui si sente respinto?
    Non ci senti anche tu dietro l'apparente sicumera il grido disperato di un 19enne a cui i compagni di corso piu' grandi hanno fatto indicibili cosacce nell'indifferenza generale?

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  3. @Anonimo1: il tuo commento merita qualche risposta. Parlo di omosessualismo anziché di omosessualità perché voglio intendere la specifica ideologia volta a equiparare i diversi orientamenti sessuali, con le conseguenze del caso nei campi culturale, sociale e legislativo. Conosco (parlo a titolo personale) diverse persone omosessuali, alcuni di loro sono stati anche miei buoni amici. Li rispetto profondamente come faccio con qualsiasi altra persona, ma questo non mi impedisce di ribadire (anche a loro) il mio punto di vista, che coincide con quello della dottrina cattolica. Punto di vista che può essere sostenuto sulla base di argomenti laici e razionali, anche senza scomodare la religione.

    @Anonimo2: devo ringraziarti, perché il tuo commento risponde esattamente a uno dei propositi principali di questo blog ("mai prendersi troppo sul serio"). Leggendolo, mi sono molto divertito. Mi farebbe piacere scoprire chi sei e come fai a sapere così tante cose sul Sant'Anna (detto tra noi, le "indicibili cosacce" di cui parli sono state un'esperienza veramente bellissima), ma immagino che il tuo coraggio non vada oltre il vomitare in pieno anonimato qualche offesuccia qua e là. Pazienza. Torna pure a trovarci, senza esagerare però! Non vorrei proprio doverti censurare, vista la tua spassosità.

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