Il libro di Daniele Laganà, intitolato “Il Mio Io sei Tu” (editrice il Cerchio, Rimini 2022, € 24,00) si propone di raccontare una storia di conversione intrecciata a un romanzo di amore. Lorenzo, studente di Odontoiatria presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, conduce una vita mondana nella ridente città meneghina, tra studio e lavoro, tra innamoramenti fugaci e sessualità occasionale, spinto dalla ricerca di una bellezza che disseta e riempie l’animo, senza mai riuscire a trovarla. L’incontro con Diamante, giovane studentessa di Lettere Classiche, avvenuto accidentalmente, permette a Lorenzo di entrare in relazione con il Tu divino, sconosciuto e incompreso prima di allora, e a trovare nella fede una fonte di grazia e novità per la sua esistenza, che si rinnoverà in ogni aspetto fino a determinare in lui la scelta di chiedere il Battesimo alla Chiesa Cattolica. In tutto questo percorso, al suo fianco, oltre alla presenza di una comunità cristiana di amici in Università e di un padre spirituale, gli rimarrà sempre vicino Diamante, una sorta di “Beatrice dantesca”, che non solo ha introdotto il giovane alla fede ma anche all’amore casto e puro, ad un rapporto di coppia fondato su Cristo e che mira alla santità nella vocazione matrimoniale. Diamante fa passare la luce divina sull’esistenza di Lorenzo, illuminandola ed elevandola alla verità, con la semplicità della sua fede e del suo rapporto con Dio. Al tempo stesso anche Lorenzo, con il suo “Sì” a Cristo, diviene strumento di cooperazione al progetto che Dio ha sulla storia e sul micro-cosmo che sta attorno ai due giovani, prima fidanzati e poi sposi cristiani e genitori.
Tema centrale del volume è la salvezza dell’uomo e la sua conversione a Cristo che, come scrive Daniele Laganà, «non è un’esigenza “soltanto” di ognuna delle creature umane, ma anche dell’intera umanità nel suo complesso»; la salvezza non è uno sforzo solo umano, ma una scelta di collaborazione tra l’uomo – che la desidera e si si decide per perseguirla, tramite la fede – e Dio, che per grazia la concede. L’Autore sottolinea che la fede, e conseguentemente la salvezza, è riconoscere che l’Io dell’uomo ha bisogno del Tu di Dio, con cui crescere e camminare per le strade del mondo (autoreferenziali e sottomesse a logiche egoistiche), viste nello stesso tempo come campi in cui seminare la parola di Dio, nonostante le difficoltà. Ai cristiani, infatti, non viene chiesto molto, se non di portare Cristo dappertutto, essere “Diamante” per “Lorenzo” e viceversa, far passare la speranza cristiana nella quotidianità, essere quel “tu”, espressione e testimonianza del “Tu”, Colui in cui ogni uomo trova salvezza. Accanto a questo fil rouge,Laganà fa riflettere il lettore su altri temi importanti, quali la bellezza di un fidanzamento casto, il matrimonio cristiano vissuto come vocazione alla santità, l’apertura alla vita dal concepimento alla morte, la concezione dell’esistenza quale dono di Dio e progetto a cui rispondere, la professione vissuta quale servizio al prossimo, nella consapevolezza di essere «servi inutili»(Lc17, 10) a Sua disposizione e per la Sua gloria. Anche gli excursus storici e politici presenti nel romanzo permettono al lettore una riflessione su temi di ampio respiro (riforme della Chiesa, guerra in Medio-Oriente, sistemi di governo), a cui l’Autore propone una soluzione innovativa ed originale, alla luce della fede e degli ideali cristiani.
In conclusione, dal libro di Daniele Laganà si evince che il Cristianesimo non è tanto “una religione” ma uno stile di vita, unhabitus, che deve concretizzarsi nell’agire quotidiano, deve produrre qualcosa ogni giorno, deve diventare scelta. Del resto, a Natale si celebra il Verbo che si è fatto carne, che è disceso dal cielo per abitare in mezzo a noi, quasi a dimostrare che lo stile di vita che Cristo propone è: farsi come Lui; farsi carne per contribuire alla salvezza di ogni creatura che Lui stesso ci affida e ci mette sul cammino.
Pubblicato il 30 novembre 2023
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