Deve essere umiliante per J.K. Rowling essere rigettata da una parte dei fan di Harry Potter, dai produttori del film e financo dagli attori. Gente che ha costruito le proprie fortune sulla fantasia dell'autrice inglese le si rivolta contro. Motivo: ha detto che la donna è donna e i trans sono trans. Da quel momento, accaduto ormai qualche anno fa, contro di lei si è scatenata una campagna d'odio senza precedenti.
Ai danni della Rowling è in atto una damnatio memoriae che, come tutto ciò che ha a che fare con il mondo LGBT, fa a pugni con il principio di verità e di realtà, basti pensare che l'autrice è stata esclusa dalla celebrazione del ventennale dell'uscita del primo film di Harry Potter. Una presa di posizione ridicola.
Oggi apprendiamo che i giocatori di Quidditch degli USA hanno deciso di cambiare nome allo sport, o meglio allo sport "reale" basato sulle regole di quello immaginario, inventato dalla Rowling per prendere le distanze dalla Rowiling stessa.
Sarebbe una pagliacciata, se gli attivisti trans non minacciassero l'autrice quotidianamente di morte. Minacce attendibili, sia chiaro.
Che dire, la mamma di Harry Potter è ormai "Colei che non può essere nominata", un po' come Voldemort.
E dire che Ratzinger, quando era prefetto della CDF, venne accusato di oscurantismo perché in due lettere private aveva avanzato dei dubbi sul maghetto. Però non ha mai minacciato di morte nessuno.
Pubblicato il 20 dicembre 2021
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