14 marzo 2019

Il concetto. Pell, il Vaticano deve reagire

Vogliono farlo morire in carcere, il cardinale Pell. Sei anni, che ovviamente verranno appellati, sulla base di accuse che non si possono provare, lanciate da un tizio rimasto anonimo. I diritti dell'imputato violati in ogni modo, la difesa anch'essa annichilita. Un verdetto di assoluzione ribaltato successivamente in modo che dire ambiguo è un eufemismo.

Pell è vittima di un complotto, è l'agnello sacrificale di un sistema che la Chiesa di oggi ha ampiamente accettato. Il pontefice Bergoglio è totalmente incapace di reagire, un po' perché non vuole (Pell non è mica amico suo), un po' perché non ne è in grado. Non ha il minimo coraggio per mettersi contro una qualsiasi forza mondana, che sia un organismo internazionale o una corte carnascialesca come è quella australiana.

Se in Vaticano qualcuno ha ancora un minimo di forza d'animo, dovrebbe denunciare l'Australia come stato canaglia, perché un processo del genere è tipico di uno stato canaglia. In attesa di capire se l'appello ribalterà il verdetto, ma è difficile. La decisione di distruggere Pell è stata presa a livelli troppo alti.

 

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