Pell è vittima di un complotto, è l'agnello sacrificale di un sistema che la Chiesa di oggi ha ampiamente accettato. Il pontefice Bergoglio è totalmente incapace di reagire, un po' perché non vuole (Pell non è mica amico suo), un po' perché non ne è in grado. Non ha il minimo coraggio per mettersi contro una qualsiasi forza mondana, che sia un organismo internazionale o una corte carnascialesca come è quella australiana.
Se in Vaticano qualcuno ha ancora un minimo di forza d'animo, dovrebbe denunciare l'Australia come stato canaglia, perché un processo del genere è tipico di uno stato canaglia. In attesa di capire se l'appello ribalterà il verdetto, ma è difficile. La decisione di distruggere Pell è stata presa a livelli troppo alti.
Pubblicato il 14 marzo 2019
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