07 aprile 2021

De Maistre e il mistero pasquale



Pubblichiamo uno stralcio del libro "Joseph de Maistre - il padre del pensiero controrivoluzionario", legato al mistero pasquale, dal capitolo "De Maistre e la Provvidenza"

L’idea di sacrificio è talmente al cuore del pensiero di Joseph de Maistre che egli le dedicò anche un breve saggio, intitolato "Delucidazioni sui sacrifici", concepito proprio come una sorta diappendice delle Serate, composto nello stesso anno (1810) e pubblicato in coda alla loro prima edizione (postuma) del 1821. L’opera, dopo aver passato in rassegna i temi dei sacrifici in generale, dei sacrifici umani e della dottrina cristiana dei sacrifici, termina con una conclusione perentoria a proposito del Sacrificio di Cristo nell’Eucarestia:

«Non c’è niente che dimostri in maniera più degna di Dio ciò che il genere umano ha sempre confessato, ancor prima che gli fosse insegnato: la sua degradazione radicale, la reversibilità dei meriti dell’innocenza che paga per il colpevole, e la salvezza per mezzo del sangue».

Il cristianesimo, dunque, ha perfezionato e dato concretezza effettiva a una verità di cui tutti gli uomini erano sempre stati in qualche modo coscienti:

«Il genere umano professava questi dogmi fin dal tempo della sua caduta, quando la grande Vittima, innalzata per attrarre tutto a sé, gridò sul Calvario: tutto è consumato! [...] Noi capimmo perché l’uomo aveva sempre creduto che un’anima poteva essere salvata da un’altra, e perché aveva sempre cercato la sua rigenerazione nel sangue».

Il sacrificio di Cristo, pur essendo l’unico e definitivo Sacrificio valido per la salvezza di tutta l’umanità, non esclude che i giusti possano, proprio sul suo esempio, offrire la loro sofferenza per la redenzione dei peccatori: si pensi a quanto affermato da san Paolo  sul completare nella propria carne “quello che manca ai patimenti di Cristo”, ma anche alle parole dell’enciclica Mystici Corporis di Pio xii, dove si legge che Cristo vuole che la redenzione scaturisca in qualche modo anche da tutta la Chiesa.

«Mistero certamente tremendo, né mai abbastanza meditato: che cioè la salvezza di molti dipenda dalle preghiere e dalle volontarie mortificazioni, a questo scopo intraprese dalle membra del misticoCorpo di Gesù Cristo».



 

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