12 dicembre 2018

Libri. La vita di Maria secondo Marie-Dominique Philippe

Un libro di Piero Viotto

di Samuele Pinna
Intorno al periodo dell’Immacolata e in preparazione al Santo Natale, il libro di Piero Viotto sulla vita di Maria secondo Marie-Dominique Philippe potrebbe essere di grande giovamento spirituale e intellettuale. Philippe «entra nell’Ordine domenicano, ove già si trova il fratello Thomas Philippe, co-fondatore con Jean Vanier della “Comunità dell’Arca”» (p. 9). Insegnerà teologia al convento di Le Saulchoir e filosofia all’Università di Friburgo, in Svizzera. Nel 1976 fonda la Comunità di san Giovanni che si diffonde in tutto il mondo e nel 1992 la rivista Aletheia. Philippe, commenta Viotto, «convinto della necessità di studiare la filosofia indipendentemente dalla teologia, per ritrovarla nella sua specifica natura razionale, si dedica allo studio di Aristotele, riscoprendovi un itinerario dall’uomo a Dio, affermando la possibilità di una autentica metafisica dell’essere. Approfondisce la teologia di san Tommaso, sviluppando la ricerca nella direzione della mistica con la meditazione sugli scritti di san Giovanni l’Evangelista» (p. 10). Si ritrovano qui sintetizzate le tre saggezze: la filosofia, la teologia e la mistica, che fanno dire a Philippe, nella sua lunga ricerca, «Aristotele è stato una guida, san Tommaso un maestro e san Giovanni un amico» (Les trois sagesses, p. 389).

Questa prospettiva risulta anche dal libro di Viotto, il quale, con accuratezza e profonda conoscenza dell’Autore, propone una vita di Maria dalla Immacolata Concezione all’Assunzione in Cielo, seguendo sostanzialmente il commento di Philippe al Vangelo secondo san Giovanni, ma intrecciandolo anche con le opere del Padre domenicano dedicate alla Madre di Dio, cercando non tanto la narrazione cronologica degli avvenimenti, quanto la loro interpretazione filosofica, teologica e mistica.

I capitoli scandiscono, così, l’esistenza terrena della Madre di Dio e i misteri della fede che la riguardano: dalla creazione di Eva, poiché «Maria nella economia della salvezza è la nuova Eva. La prima ha generato l’umanità nel peccato, perché ha disubbidito al comando del suo Creatore, la seconda, attraverso suo Figlio, libera l’umanità dal peccato e la genera alla vita soprannaturale» (p. 21), all’Immacolata concezione, la presentazione di Maria al tempio e l’Annunciazione. Il matrimonio, poi, con Giuseppe, la Visitazione a Elisabetta, la rivelazione dell’angelo a Giuseppe per «convincerlo di non abbandonare Maria» (p. 49), la nascita a Betlemme del Salvatore, la circoncisione e la presentazione al tempio di Gesù, l’adorazione dei Magi e la fuga in Egitto sono un altro gruppo di capitoli. Nei successivi Viotto si sofferma sulla presenza di Gesù nella famiglia di Nazareth, sul suo ritrovamento nel Tempio, le nozze di Cana e la vita apostolica di Gesù fino a giungere alla Pasqua redentrice. Le riflessioni di Philippe riconsegnate da Viotto proseguono descrivendo, sempre a partire da Maria, l’ultima cena, lo Stabat Mater, il silenzio del Padre – dove «il Padre è presente ma attraverso Maria, e P. Philippe osserva che alla nascita e alla morte di un figlio il primo posto spetta alla Madre» (p. 90) –, il dono all’umanità di Maria da parte di Gesù nelle parole: “Donna, ecco tuo figlio”. Infine, sono riconsegnati il mistero del sepolcro e quelli della Resurrezione, dell’Ascensione, della Pentecoste e dell’Assunzione in Cielo.

A commento delle riflessioni, Viotto impreziosisce il volume scegliendo alcune immagini della storia dell’arte: dai capitelli delle chiese romaniche alla Sagrada famiglia di Anton Gaudí, dalle sculture di Donatello e di Michelangelo alle incisioni di Albrecht Dürer e di Michel Ciry, che documentano la continuità di quella tradizione, che precede e accompagna le definizioni dogmatiche della Chiesa.
La conclusione del libro è significativa: Viotto si sofferma sul sacerdozio regale di Maria, Madre della Chiesa. Anche per Charles Journet – e questo è con puntualità ricordato da Viotto (pp. 112-113) –, un altro grande teologo di formazione tomista, si può parlare di una corredenzione di Maria. La riflessione di Padre Philippe sulla vita di Maria assume dunque un fondamento filosofico, ontologico, e non è riducibile solo a una meditazione devozionale. Si può, dunque, osservare come, in questo testo, siano toccati tutti i capitoli classici della mariologia e gli aspetti teologici ancora dibattuti con uno stile originale nella forma e tradizionale nei contenuti, che non cambiano a partire dal teologo che li espone. Il compito dei teologi, infatti, non è quello di determinare i contenuti della fede, ma quello di illustrarli in armonia e connessione con tutto il mistero cristiano. I testi di Philippe – qui evocati in modo organico, chiaro e preciso – rispondono a questo compito e rimandano a uno studio più approfondito della figura di Maria, « umile e alta più che creatura» (Par., XXXIII, 2) – per dirla come Dante –, qui introdotto dal prezioso libro di Viotto.

 

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