Il nostro appuntamento del martedì continua, per avere dei flash su alcuni
temi che ci coinvolgono direttamente come credenti e non. Buoni, corti,
colorati come shot.
Lo shot giallo segna l'inizio delle nostre riflessioni: sarà una piccola
definizione o piccola questione che darà la traccia a tutta la rubrica.
Lo shot azzurro sarà il rimando alla Beata Vergine Maria, sotto forma di
preghiera: un po' di coccole materne.
Lo shot verde sarà la bussola rappresentata da qualche nostro amico già in
Cielo che ci invita a seguire le orme di Cristo come egli stesso ha fatto,
con la (verde)speranza di incontrarlo in Paradiso insieme al Capo.
Lo shot rosso concluderà tutto con una bella citazione di testimonianza
pensata e ragionata da parte di chi qualcosa ci capiva (qualcuno con la
testa sulle spalle, insomma).
Oramai eccoci al traguardo: siamo vicinissimi al Natale del Signore.
Ma che vuol dire? Perché è importante per noi il fatto che un Dio diventi uomo in un
retro di un alloggio occupato da gente che era venuta in una città sperduta di
provincia, chiamata Betlemme, letteralmente casa del pane, in una notte che
effettivamente, da studi recenti e in barba ai luoghi comuni, sembrerebbe essere
proprio il 25 dicembre?
E' perché dobbiamo fare l'albero, dobbiamo andare alla "Messa di mezzanotte" satolli e mezzi addormentati "per tradizione", a timbrare il cartellino perché "è suggestiva", abbuffarci come se non ci fosse un domani, fare i giri di parentado fingendo sorrisini ipocriti a destra e a manca almeno perché a Natale si è tutti più buoni e se no la pubblicità del panettone non verrà rispettata?
NO. Il fatto che il Signore creatore di tutto l'universo si è abbassato a diventare una sua creatura, pur rimanendo Dio, significa una cosa sola: che tu sei prezioso. Sei fragile, hai i tuoi problemi, hai quello che ti pare, ma sei prezioso. Vali. Vali la vita di Dio. Che non ti puoi abbassare a cose di meno del tuo valore, cioè non puoi abbassarti a cose che son meno di Dio, che tutto è tuo e che tu sei di Dio, che non è vero quello che ti hanno detto che sei uno sfigato, che fai schifo, che non sei amato da nessuno, che nessuno ti vuole bene, che la tua vita è indegna, che se non hai la macchina, un lavoro, una casa, sei da buttare via.
Gesù nasce senza niente eppure con quello che importa avere ed essere: vivi. Altro che presidente di questo o di quello, altro che l'approvazione degli altri, altro che i like sui social, altro che foto mezze nude o con l'orologio da 10.000 euro, altro che cambiare ragazza ogni minuto, altro che bere fino al coma etilico, altro che drogarsi, altro che vendersi per un nulla, altro che sprecare il nostro tempo e la nostra vita in cose da quattro soldi.Sei nato figlio di Re, non figlio di schiavo. Gesù nasce per dirci: con tutte le tue fragilità, i tuoi peccati, i tuoi problemi, io sono con te, mi faccio come te, per salvarti e farti vivere come ti è confacente. Da figlio perdonato, amato e vivo.
Tanti auguri di un Santo Natale nella bellezza vera di questo tempo!
E buon inizio dell'Anno 2019, che sia un anno ricco di grazia e di unione piena a Dio! La nostra rubrica riprenderà regolarmente il martedì dall'8 gennaio 2019.
E' perché dobbiamo fare l'albero, dobbiamo andare alla "Messa di mezzanotte" satolli e mezzi addormentati "per tradizione", a timbrare il cartellino perché "è suggestiva", abbuffarci come se non ci fosse un domani, fare i giri di parentado fingendo sorrisini ipocriti a destra e a manca almeno perché a Natale si è tutti più buoni e se no la pubblicità del panettone non verrà rispettata?
NO. Il fatto che il Signore creatore di tutto l'universo si è abbassato a diventare una sua creatura, pur rimanendo Dio, significa una cosa sola: che tu sei prezioso. Sei fragile, hai i tuoi problemi, hai quello che ti pare, ma sei prezioso. Vali. Vali la vita di Dio. Che non ti puoi abbassare a cose di meno del tuo valore, cioè non puoi abbassarti a cose che son meno di Dio, che tutto è tuo e che tu sei di Dio, che non è vero quello che ti hanno detto che sei uno sfigato, che fai schifo, che non sei amato da nessuno, che nessuno ti vuole bene, che la tua vita è indegna, che se non hai la macchina, un lavoro, una casa, sei da buttare via.
Gesù nasce senza niente eppure con quello che importa avere ed essere: vivi. Altro che presidente di questo o di quello, altro che l'approvazione degli altri, altro che i like sui social, altro che foto mezze nude o con l'orologio da 10.000 euro, altro che cambiare ragazza ogni minuto, altro che bere fino al coma etilico, altro che drogarsi, altro che vendersi per un nulla, altro che sprecare il nostro tempo e la nostra vita in cose da quattro soldi.Sei nato figlio di Re, non figlio di schiavo. Gesù nasce per dirci: con tutte le tue fragilità, i tuoi peccati, i tuoi problemi, io sono con te, mi faccio come te, per salvarti e farti vivere come ti è confacente. Da figlio perdonato, amato e vivo.
Tanti auguri di un Santo Natale nella bellezza vera di questo tempo!
E buon inizio dell'Anno 2019, che sia un anno ricco di grazia e di unione piena a Dio! La nostra rubrica riprenderà regolarmente il martedì dall'8 gennaio 2019.
Alma Redemptoris Mater, quae pervia coeli
Porta manes, et stella maris, succurre cadenti,
Surgere qui curat, populo: tu quae genuisti,
Natura mirante, tuum sanctum Genitorem
Virgo prius ac posterius, Gabrielis ab ore
Sumens illud Ave, peccatorum miserere.
O santa Madre del Redentore, porta dei cieli,
stella del mare, soccorri il tuo popolo che sta cadendo,
che anela a risorgere. Tu che accogliendo quell'Ave di Gabriele,
nello stupore di tutto il creato, hai generato il tuo Genitore,
vergine prima e dopo il parto, pietà di noi peccatori.
Porta manes, et stella maris, succurre cadenti,
Surgere qui curat, populo: tu quae genuisti,
Natura mirante, tuum sanctum Genitorem
Virgo prius ac posterius, Gabrielis ab ore
Sumens illud Ave, peccatorum miserere.
O santa Madre del Redentore, porta dei cieli,
stella del mare, soccorri il tuo popolo che sta cadendo,
che anela a risorgere. Tu che accogliendo quell'Ave di Gabriele,
nello stupore di tutto il creato, hai generato il tuo Genitore,
vergine prima e dopo il parto, pietà di noi peccatori.
Un amico di Dio che incontreremo subito dopo Natale è S. Stefano, primo martire.
Subito dopo aver contemplato la nascita di Gesù, troviamo il primo che è stato
imitatore del Signore fino alla morte, lapidato fuori Gerusalemme mentre pregava per
i suoi persecutori. Uno dei sette diaconi istituiti dagli Apostoli dopo la Pentecoste per
aiutarli nel ministero del servizio ai fratelli più deboli, nella carità. Stefano è morto
proprio come il suo Signore, perdonando i carnefici, alla presenza anche di San Paolo
che all'epoca non era ancora convertito, ma perseguitava ferocemente i cristiani.
Il nostro Salvatore, carissimi, oggi è nato: rallegriamoci! Non c'è spazio per la
tristezza nel giorno in cui nasce la vita, una vita che distrugge la paura della morte e
dona la gioia delle promesse eterne. Nessuno è escluso da questa felicità: la causa
della gioia è comune a tutti perché il nostro Signore, vincitore del peccato e della
morte, non avendo trovato nessuno libero dalla colpa, è venuto per la liberazione di
tutti. Esulti il santo, perché si avvicina al premio; gioisca il peccatore, perché gli è
offerto il perdono; riprenda coraggio il pagano, perché è chiamato alla vita (...).
Deponiamo dunque «l'uomo vecchio con la condotta di prima» (Ef 4, 22) e, poiché siamo partecipi della generazione di Cristo, rinunziamo alle opere della carne. Riconosci, cristiano, la tua dignità e, reso partecipe della natura divina, non voler tornare all'abiezione di un tempo con una condotta indegna. Ricòrdati chi è il tuo Capo e di quale Corpo sei membro. Ricòrdati che, strappato al potere delle tenebre, sei stato trasferito nella luce del Regno di Dio. Con il sacramento del battesimo sei diventato tempio dello Spirito Santo! Non mettere in fuga un ospite così illustre con un comportamento riprovevole e non sottometterti di nuovo alla schiavitù del demonio. Ricorda che il prezzo pagato per il tuo riscatto è il sangue di Cristo.
Dai «Discorsi» di san Leone Magno, papa (Disc. 1 per il Natale, 1-3; Pl 54, 190-193).
Deponiamo dunque «l'uomo vecchio con la condotta di prima» (Ef 4, 22) e, poiché siamo partecipi della generazione di Cristo, rinunziamo alle opere della carne. Riconosci, cristiano, la tua dignità e, reso partecipe della natura divina, non voler tornare all'abiezione di un tempo con una condotta indegna. Ricòrdati chi è il tuo Capo e di quale Corpo sei membro. Ricòrdati che, strappato al potere delle tenebre, sei stato trasferito nella luce del Regno di Dio. Con il sacramento del battesimo sei diventato tempio dello Spirito Santo! Non mettere in fuga un ospite così illustre con un comportamento riprovevole e non sottometterti di nuovo alla schiavitù del demonio. Ricorda che il prezzo pagato per il tuo riscatto è il sangue di Cristo.
Dai «Discorsi» di san Leone Magno, papa (Disc. 1 per il Natale, 1-3; Pl 54, 190-193).
Per approfondire:
La Sacra Bibbia: http://www.vatican.va/archive/ITA0001/_INDEX.HTM
Catechismo della Chiesa Cattolica:
http://www.vatican.va/archive/catechism_it/index_it.htm.
Compendio di Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica:
http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/justpeace/documents/rc_pc_justpeace_doc_20060526_compendio-dott-soc_it.html.
Vita dei Santi: http://www.santiebeati.it/.
Santo Rosario: http://www.vatican.va/special/rosary/documents/misteri.html
Pubblicato il 18 dicembre 2018
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