01 giugno 2016

Da San Giustino ai giorni nostri. La forza dell'incontro di Fede e Ragione


di Alfredo Incollingo

“La filosofia è nata e si è sviluppata nel momento in cui l'uomo ha iniziato a interrogarsi sul perché delle cose e sul loro fine. In modi e forme differenti, essa mostra che il desiderio di verità appartiene alla stessa natura dell'uomo.” L'enciclica Fides et Ratio di San Giovanni Paolo II fu un fulmine a ciel sereno in piena contemporaneità: fu un atto di forza (intellettuale) del Pontefice nel ribadire l'antropologia umana e la sua continua ricerca di Dio, l'unica fonte capace di dissetare l'eterno viandante. La Verità, con la v maiuscola, è la perpetua incognita umana. Il Vangelo di Cristo, con il suo estremo realismo, ha da sempre provato il suo essere la Verità. Non si tratta solo di Fede o di fideismo, come ritennero molti cattolici e i protestanti, ma anche di razionalità. Fede e Ragione insieme possono dimostrare e spiegare le verità cristiane. Purtroppo in un'epoca di nuovo pagana è indispensabile ribadirle, così come nei primi secoli dell'era cristiana gli apologeti affrontarono con razionalità e con il Vangelo le critiche e il timore delle persecuzioni.

San Giustino di Nablus fu tra i primi filosofi cristiani a comprendere come la Fede e la Ragione fossero due ali che avrebbero permesso all'uomo di elevarsi verso Dio. La ricerca filosofica divenne quindi apologia e dimostrazione della veridicità del messaggio di Cristo. Il “santo dei filosofi” divenne così il patrono della filosofia e del prolifico pensiero cristiano. 
Nacque in Palestina, probabilmente da una famiglia romana stabilitasi lì al seguito delle truppe romane. San Giustino racconta la sua forsennata e mai soddisfacente ricerca teologica che lo portò a studiare e a frequentare le principali scuole dell'epoca. Siamo nel II secolo, ricco di filosofi appartenenti a diversificate correnti di pensiero. Fu stoico, peripatetico, pitagorico per poi approdare alla scuola platonica. Nessuna di queste esperienze gli diede le risposte che cercava al problema di Dio.
Fu un incontro fortuito con un anziano cristiano ad avvicinarlo a Cristo attraverso le letture dei Profeti, coloro che parlarono di Dio, del Suo Amore e che profetizzarono la venuta del Figlio.
Fu una svolta per San Giustino, il quale poté così abbeverarsi del Vangelo e dissetare la sua sete del divino: divenne un fervido apologeta, viaggiando molto per le province occidentali dell'impero, difendendo pubblicamente la razionalità soggiacente la fede cristiana. Rispose agli attacchi degli autori pagani con la sua colta retorica e razionalmente, mai cedendo al puro fideismo o al turpiloquio.
In San Giustino la ricerca filosofica è la presa di coscienza del Logos Eterno, il Verbo Incarnato, il Cristo dal quale derivano le piccole ragioni, i logoi. Nulla esiste al di fuori di Lui e tutto è spiegabile tramite il suo Essere. La Ragione e le “ragioni” umane non sono incompatibili ma ognuna è dimostrabile come il prodotto del Logos. Si può essere "contro ragione" o "secondo ragione", cristiani o non cristiani. La storia umana è quindi un eterno dipanarsi della Ragione Eterna: dice San Giustino a proposito che vi erano cristiani già prima dell'Incarnazione, persone cioè che parlarono della Sua venuta e della Salvezza. Mentre si dimostrò strenuo oppositore della religione pagana, fu il principale sostenitore della conciliazione della filosofia ellenica con il giovane pensiero cristiano, ravvisando nel platonismo argomenti razionali in grado di sostenere il messaggio di Cristo.
Il “patrono dei filosofi” è stato il primo a riconoscere il saldo legame tra Fede e Ragione e a sostenere la comunanza della sapienza umana “dimostrabile” con quella divina “rivelata”: le sue battaglie intellettuali dettero man forte ai cristiani e furono fondamentali nel dare prestigio ad una religione mal tollerata.
I suoi studi e i suoi scritti lo resero celebre e, giunto a Roma, la sua fama suscitò il timore dei prefetti e dei pagani. Gli costarono la vita, insieme a quelle di sei discepoli, sotto il regno dell'imperatore Marco Aurelio tra il 162 e il 168 d.c. Il contributo di San Giustino alla difesa del cristianesimo può essere riassunto in queste celebri citazioni di Fides et Ratio di San Giovanni Paolo II: “La fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano s'innalza verso la contemplazione della verità. È Dio ad aver posto nel cuore dell'uomo il desiderio di conoscere la verità e, in definitiva, di conoscere Lui perché, conoscendolo e amandolo, possa giungere anche alla piena verità su se stesso”.  

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