di Andrea Virga
(LEGGI LA PRIMA PARTE: http://www.campariedemaistre.com/2013/03/sigo-aferrado-cristo-vita-e-morte-di.html)

Sviluppò
così la devozione verso la Madonna del Carmelo, protettrice dei combattenti,
indossando un Suo scapolare ereditato dal trisnonno e dal bisnonno, entrambi
ufficiali rivoluzionari[1]. Nel
corso della sua vita, rimase sempre attaccato alla religione cattolica, senza
vergognarsi di testimoniare apertamente la sua fede. Persino in Arabia
Saudita, Paese dove i cristiani sono duramente perseguitati, non si era fatto
scrupolo a segnarsi e a parlare di Cristo in pubblico[2]. Negli
ultimi anni, durante la malattia che l’ha portato alla morte, si è spesso
affidato a Gesù Cristo, al Signore degli Eserciti e alla Vergine del Carmelo[3].
Emblematiche le sue ultime parole affidate a Twitter[4]: “Sigo aferrado a Cristo” (“continuo ad
essere aggrappato a Cristo”), che denotano un vero e proprio abbandono alla
volontà del Signore.
Questa
devozione non è rimasta solo in ambito personale, però, ma ha anche costituito
l’ispirazione della sua prassi politica. Il suo pensiero politico, il bolivarismo,
è ricco d’influenze – da Bolívar a Marx, da Perón a Gramsci –, ma il
cristianesimo ne rimane una componente fondamentale («il nostro socialismo
dev’essere, come dico io, cristiano! Deve essere bolivariano! E non marxista -
leninista.»[5]). Certo,
persiste una forte influenza della Teologia della Liberazione, fonte di gravi
errori dottrinali. D’altra parte, il cattolicesimo dell’America Latina,
purtroppo, resta segnato da questa grave divisione tra gli apologeti
dell’ingiustizia sociale che riducono la Chiesa a cane da guardia del latifondo,
e coloro che, spinti dall’amor di giustizia e di carità, rischiano di deviare
dalla retta dottrina. Ed è ai primi, i cattivi pastori, che si deve imputare la
colpa di non aver collaborato ad un movimento sociale genuinamente cattolico,
costringendo molti fedeli a rivolgersi al marxismo.
Nel
caso venezuelano, i vescovi si schierarono subito contro Chávez, al punto che
l’Arcivescovo di Caracas, Ignacio Velasco, arrivò ad appoggiare il golpe del
2002, tra lo scandalo di molti sacerdoti e fedeli. Con Benedetto XVI, però, il
Nunzio Apostolico, e il Presidente della Conferenza Episcopale Venezuelana e
l’Arcivescovo di Caracas furono sostituiti con figure meno politicamente
schierate. Quest’ultimo, ad esempio, giudicò inopportuni gli attacchi al
governo espressi durante una funzione religiosa dal Card. Castillo Lara,
interrotto peraltro dai fedeli al grido di “Messa! Messa!” (14 gennaio 2006).
Da allora, il contrasto con la Chiesa si è bene o male appianato[6]. In
compenso, il governo si è mostrato attivo contro la penetrazione delle sette
protestanti, espellendo i missionari della New Tribe Mission nell’ottobre 2005[7].
Vediamo
ora riguardo ai principi non negoziabili. L’aborto resta proibito, salvo in
caso di rischio per la vita della madre. Le raccomandazioni espresse da
Benedetto XVI a Chávez nel 2006 sono state perciò ascoltate[8].
Nonostante le aperture mostrate da Chávez verso le unioni civili, anche
omosessuali, egli ha sempre rispettato la volontà popolare che si è opposta a
ogni progetto di legge in questo senso. D’altra parte, la Costituzione
bolivariana del 1999[9], che si
apre «invocando la protezione di Dio», oltre a garantire la
libertà di culto e l’indipendenza della Chiesa, a sancire il diritto delle
famiglie ad un’educazione religiosa (art. 59) e riconoscere il ruolo delle
famiglie e della società nel processo educativo (art. 102), afferma che il
matrimonio è tra un uomo e una donna (art. 77), protegge la famiglia come
associazione naturale (art. 75) e la vita fin dal concepimento (art. 76).
Infine,
giova ricordare che il bolivarismo è ben distante dal comunismo così come
condannato dalla dottrina cattolica. In primo luogo, non promuove la lotta di
classe ma lo sviluppo di tutto il popolo. In secondo luogo, esso garantisce la
proprietà privata e la libera attività economica, di contro ai monopoli. In
questa direzione vanno misure come la riforma agraria, con la redistribuzione
dei latifondi ai piccoli coltivatori. In generale, comunque, tutta la sua
azione di governo ha mostrato nettamente quell’opzione preferenziale per i
poveri, predicata dalla Chiesa. Inoltre, lo Stato, pur mantenendo il controllo
dei beni comuni, come le risorse energetiche, ha sempre cercato di promuovere i
corpi intermedi, sia politici – con la formazione di comitati civici – sia
economici e sociali – attraverso la creazione di cooperative e la
socializzazione delle aziende. In questo, esso si distacca dai modelli
economici più statalisti per avvicinarsi decisamente alla dottrina sociale
cattolica (almeno quella di Pio XI, non certo quella di Novak e consimili
fulminati sulla via di Wall Street).
In
conclusione, con Hugo Chávez non se ne va solo un grande uomo di Stato,
protagonista del nostro tempo, con i suoi pregi e con i suoi difetti, ma anche
un politico a tutti gli effetti cattolico, molto più dei vari democristiani
europei, nonostante la sua vita non sempre esemplare. In questo momento di
sbandamento, la Chiesa e i cattolici in Venezuela devono vigilare per
proseguire la sua opera sociale e politica, difendendola sia dai nemici del
popolo e della giustizia, sia dai nemici della Chiesa e dei suoi principi, che
allignano all’interno della coalizione di governo (ma non solo). A noi non
resta che confidare nella Misericordia di Cristo e di Maria, cui egli si era
affidato da vivo, pur consapevole dei suoi peccati, e pregare per la sua anima.
Requiem aeternam.
Il tweeter che prendi a moto dei tuoi articoli é stato inviato quando Chavez era probabilmente morto o quanto meno senza attivitá cerebrale, perció non é suo. Lui era cristiano a modo suo, ti sei dimenticato di dire che cercato di creare una chiesa cattolica venezuelana sotto la "protezione" dello stato bolivariano.
RispondiEliminaQuando lodi che a fermato la penetrazione di sette protestanti smentisci Benedetto XVI che chiede libertá religiosa.
La affermazione che Chavez non era statalista basta per non dar credito a quello che scrivi.
«é stato inviato quando Chavez era probabilmente morto»
EliminaSciocchezze: il twitter (che sicuramente non è l'unica prova della cattolicità di Chavez) è del 18 febbraio 2013, quindi di ben due settimane anteriore alla sua morte. A te l'onere di provare che fosse morto già allora.
La preminenza dello Stato in campo economico non è condannata in sé dalla dottrina sociale, purché lasci spazio anche al mercato e alla libera associazione, ed è questo il caso del Venezuela, dove lo Stato controlla essenzialmente i settori chiave dell'economia e dei servizi. Ma immagino che tu sia uno di quelli che taccia gli Stati Uniti di essere un Paese statalista. Nondimeno, è indubbio che il bolivarismo sia meno statalista rispetto ad altri modelli socialisti visto l'importanza che esso pone sull'associazionismo popolare.
«Quando lodi che a fermato la penetrazione di sette protestanti smentisci Benedetto XVI che chiede libertá religiosa.»
EliminaE tu smentisci i numerosi Pontefici che hanno promosso la lotta contro l'eresia protestante anche a livello politico. A maggior ragione vale quando queste sette diventano strumenti della penetrazione imperialista statunitense, seguendo ciò che Th. Roosevelt aveva detto riguardo al cattolicesimo come baluardo dell'indipendenza latino-americana.
Voi teocon siete ridicoli: se Chavez baciasse l'Anello al Pontefice, lo accusereste di aver tentato di rubarlo. A questo vi porta la vostra cieca ideologizzazione neoliberista.
". A te l'onere di provare che fosse morto già allora."
RispondiEliminaSai che dimostrare il momento della morte di questi dittatorielli é impossibile da Lenin a Evita, da Mao a Chavez gli accoliti per paura nascondono la morte. In Venezuela poi, hanno fatto assumere il ridicolo di Maduro (denunciare che il cancro gli é stato innoculato dalla CIA!) inconstituzionalmente dicendo che Chavez era perfettamente cosciente. Tu credigli.
"dove lo Stato controlla essenzialmente i settori chiave dell'economia e dei servizi."
Lo dici tu, lo stato controlla tutto. Persino la vita delle persone. Nell´altro post ti ho fatto una domanda diretta e dalla tua risposta capisco che ha te non importa. Ma pensa caro Andrea che le istituzioni restano e gli uomini cambiano, anzi persone buone sono tentate e diventano cattive, cuando i tuoi dittatorielli non sono cattolici come te licavi di addosso?
"E tu smentisci i numerosi Pontefici che hanno promosso la lotta contro l'eresia protestante anche a livello politico."
RispondiEliminaQuesti evangelisti svolgono una invidiabile opera di caritá nel sudamerica. Molto meglio di molti preti cattolici che solo isegnano ai poveri a fare la rivoluzione contro gli americani. Vedo che la tua preocupazione per i poveri americani é solo di parte. Se sono aiutati dai marxisti va bene, se sono aiutati dai brutti e cattivi americani no, é voglia di dominarli. Andrea, sei un pó infantile.
«Questi evangelisti svolgono una invidiabile opera di caritá nel sudamerica. Molto meglio di molti preti cattolici»
RispondiEliminaL'unica persona infantile qui sei te, visto che arrivi a difendere le peggiori eresie protestanti pur di dar voce al tuo osceno anticomunismo, motivato solo dall'avidità e dalla smania di aggrapparti come una mignatta ai tuoi profitti personali.
«Sai che dimostrare il momento della morte di questi dittatorielli é impossibile da Lenin a Evita, da Mao a Chavez gli accoliti per paura nascondono la morte.»
I pregiudizi e i luoghi comuni (tra l'altro ci furono incertezze anche sulla morte di Francisco Franco – comunista anche lui?) non costituiscono affatto una prova, ma bastano a qualificare la tua miseria intellettuale, la tua malafede (né Evita né Chavez erano dittatori) e la tua assenza di carità cristiana.
«Lo dici tu, lo stato controlla tutto. Persino la vita delle persone.»
Altra idiozia di livelli monumentali, visto che in Venezuela purtroppo i ceti borghesi mantengono un forte potere, specialmente a livello mediatico, e ne approfittano per spalare fango sul governo.
Infine, faresti bene a imparare a scrivere in italiano invece di fare errori di ortografia e di sintassi. Chiedi alla CIA di pagarti un corso di lingua avanzato.
“visto che arrivi a difendere le peggiori eresie protestanti pur di dar voce al tuo osceno anticomunismo,”
EliminaMa sei tu che difendi l´eresie di Chavez perché a aiutato i poveri da sinistra e allo stesso tempo chiami le “peggiori eresie protestanti” solo perché vengono dagli USA.
“I pregiudizi e i luoghi comuni (tra l'altro ci furono incertezze anche sulla morte di Francisco Franco – comunista anche lui?)”
No, la mia descrizione dei dittatorielli voleva includere pure lui, non credevo dover fare la lista completa.
“non costituiscono affatto una prova, ma bastano a qualificare la tua miseria intellettuale, la tua malafede (né Evita né Chavez erano dittatori) e la tua assenza di carità cristiana.”
Beh, forse in parte hay ragione Chavez non era un dittatore, era la pagliacciata di un dittatore. Se perfino dava ordini di guerra in diretta per televisione. Comunque é responsabilitá dei governi fare tutto con trasparenza, se io posso pensar male é perché il governo del Venezuela a carico di Chavez a occultato tutto su gli últimi mesi di Chavez e dopo racconta pure barzelette come dell´attentato.
“Altra idiozia di livelli monumentali, visto che in Venezuela purtroppo i ceti borghesi mantengono un forte potere, specialmente a livello mediatico, e ne approfittano per spalare fango sul governo.”
I ceti borghesi che mantengono privilegi sono solo quelli che si sono piegati alla volontá di Chavez, non so che potere a livello mediático potrebbero avere gli opositori quando a chiuso il canale TV oppositore é lui parla ore é ore col suo “Aló presidente” é tutte le mittenti dovevano ritrasmetterlo.
“Infine, faresti bene a imparare a scrivere in italiano invece di fare errori di ortografia e di sintassi. Chiedi alla CIA di pagarti un corso di lingua avanzato.”
Si usted prefiere podemos seguir la discusión en la lengua de Chavez. Así yo haré menos errores gramaticales y de ortografía. Usted tendrá la ventaja que yo no le echaré en cara los suyos, pues pienso que las ideas no se desmerecen por como están expresadas.