25 ottobre 2012

O il condom o la vita

di Giuliano Guzzo

Si chiama “Safe Book” ed è un progetto sostenuto da Durex col patrocinio di Anlaids Onlus, la maggiore associazione italiana contro la diffusione dell’infezione da Hiv, che per il secondo anno consecutivo promuoverà la contraccezione nelle scuole per un totale di «7 mila istituti italiani: 4 mila scuole medie superiori e, per il primo anno, 3 mila scuole medie inferiori (con la partecipazione degli studenti del terzo anno)» per un totale di «600 mila ragazzi coinvolti» [1]. Era ora, penseranno in molti: finalmente tanti giovani potranno ricevere un’educazione sessuale come si deve ed efficace. E ne seguiranno meno gravidanze indesiderate, meno malattie, più tranquillità. Benefici per tutti, insomma.
Ecco, il punto è proprio questo: quella della contraccezione e nello specifico del preservativo facile – sorvolando sulle implicazioni morali di cui diremo fra poco – non è una politica convincente. E spesso neppure efficace se consideriamo alcune risultanze empiriche. Gli esempi, qui, sarebbero molti ma prendiamo il caso di San Francisco. Un caso a prima vista esemplare dal momento che i preservativi gratuiti, da quelle parti, sono disponibili nelle scuole pubbliche dal 1997; il che farebbe pensare che oggi, anni dopo, tutto vada per il meglio. Purtroppo non è così. Infatti, secondo quanto emerso da un rapporto del San Francisco Department of Public Health, i dati «sulle malattie a trasmissione sessuale segnalati mostrano gli aumenti per la clamidia, la gonorrea e la sifilide precoce» [2]. Una situazione, converrete, assai preoccupante proprio laddove determinati problemi avrebbero dovuto essere risolti.

Come mai? Quale la causa di questo scenario? Per quale ragione la diffusione dei preservativi ha deluso, a San Francisco e non solo, le aspettative per le quali è stata promossa? Le spiegazioni sono molteplici ma la principale rimane una, e cioè la fallibilità del profilattico, che non protegge sempre, anzi. Qualche esempio: la protezione tramite condom dall’infezione da herpes virus non supera il 30% [3] e così anche da quella da gonococco o da clamidia [4], mentre nei confronti dell’Hiv – come confermano alcuni studi – la protezione conferita è pari all’80% [5], ma a condizioni particolari. E cioè a patto che si consideri, come ha fatto osservare il dott. Puccetti, un perfetto «utilizzo del condom ogni volta, cioè ad ogni rapporto sessuale, senza mai derogare» [6].
Conoscete molti in grado di utilizzare perfettamente il profilattico «ogni volta, cioè ad ogni rapporto sessuale, senza mai derogare», magari dopo il consumo alcol o in preda all’eccitazione? Non scherziamo. Anche su questo versante non mancano dati. Che, a dire il vero, sono impressionanti: uno studio condotto su 509 adolescenti, per esempio, ha messo in luce come l’uso corretto e costante del preservativo riguardasse solo 80 soggetti, il 16% [7]. Facile qui l’obiezione: ma gli adolescenti sono per definizione impulsivi e scarsamente capaci di autocontrollo. Vero, ma pensare di estendere una condotta osservata solo da una parte largamente minoritaria di giovani alla totalità di essi è francamente utopico.
Anche perché l’utilizzo del preservativo, secondo quanto sottolineato da alcune ricerche, si presta a numerosi e frequenti errori che vanno dal fatto che non sempre viene indossato per tutta la durata del rapporto sessuale, al fatto che spesso viene inserito al contrario perché srotolato dal lato sbagliato, dal mancato spazio lasciato sulla punta alla rimozione sbagliata [8]. Non c’è da stupirsi, quindi, del fatto che i tassi di “insuccesso” del profilattico possano superare del 3% quelli dell’uso perfetto [9]. Ne consegue che se l’idea è che nelle scuole si spieghi a dovere come si usa il condom ai nostri ragazzi, converrebbe iscriverli direttamente ad un istituto dove non s’insegna altro che il cosiddetto “sesso sicuro”. Faremmo prima, se non altro.
Il bello, si fa per dire, è che neppure così la riduzione di gravidanze indesiderate e malattie sarebbe garantita, anzi. Infatti ci si dimentica una cosa fondamentale: all’apologia del preservativo spesso corrisponde, da parte dei giovani, l’errata convinzione – simile a quella che deriva dall’uso delle cinture di sicurezza – che col condom ogni rischio sia scongiurato e dunque ogni condotta lecita e priva di conseguenze [10]. Non per nulla sul British Medical Journal si è denunciato come le campagne di promozione del preservativo, anziché frenare la diffusione dell’HIV, possano «aver contribuito ad un loro uso incostante, cosa che comporta uno scarso effetto protettivo, nonché a trascurare il rischio derivante da rapporti sessuali con più partner» [11].
Di qui un dubbio: ha davvero senso investire sul “sesso sicuro”? Conviene veramente che i nostri giovani sappiano tutto del condom oppure è il caso d’insegnare loro altro? Sono domande che vale la pena porsi. Anche perché tessere l’elogio del condom di fatto significa inneggiare all’amore precario e quindi alla paura. Alla paura di legarsi troppo ad una persona, che è bene che rimanga solo partner sessuale e non diventi mai marito o moglie e men che meno padre o madre di tuo figlio; alla paura di vivere un rapporto in vista del matrimonio, come se l’attesa – anziché aggiungere – togliesse gusto alla vita. Paura insomma di dare davvero un significato, un volto all’amore, senza circoscriverlo alle lenzuola di un letto ma vivendolo fino in fondo, a trecentosessanta gradi, senza timori né compromessi al ribasso.
Parole sacrosante ma la realtà – si obietterà – è che con la situazione educativa di oggi il preservativo è già qualcosa. Sbagliato: la realtà non si esaurisce in quella che abbiamo sotto i nostri occhi. Esiste sempre cioè in ogni momento la possibilità di impegnarsi per incidere, per educare davvero, per ridare spazio e centralità ai valori autentici. Per far capire ai ragazzi che non debbono accontentarsi del “sesso sicuro” perché c’è concretamente la possibilità di vivere e condividere la purezza. Certo, all’inizio si verrà criticati e presi in giro. All’inizio sarà dura. Ma meglio essere presi in giro oggi per i valori che si segue che ritrovarsi, magari dopo anni, presi dallo sconforto per quelli che si sono persi.

http://giulianoguzzo.wordpress.com/
[1]Cfr. Durex insegna il sesso sicuro sui banchi di 7 mila scuole italiane. «Italia Oggi», 19/10/2012, p. 17; 
[2] San Francisco Monthly STD Report. Data for December, 2011. Report prepared January 30, 2012. Provider STD Reporting: 415-487-5555, 415-431-4628http://www.s]fdph.org/dph/files/reports/StudiesData/STD/STD122011.pdf
[3]Cfr. Martin E.T. – Krantz E. – Gottlieb S.L. – Magaret A.S. – Langenberg A. – Stanberry L. – Kamb M. – Wald A.  (2009) A Pooled Analysis of the Effect of Condoms in Preventing HSV-2 Acquisition. «Archives of Internal Medicine»;169(13):1233-1240; 
[4]Cfr. Warner L. – Newman D.R. – Austin H.D. – Kamb M.L. – Douglas J.M. – Malotte C.K. et. Al. (2004) Condom effectiveness for reducing transmission of gonorrhea and chlamydia: the importance of assessing partner infection status. «American Journal of Epidemiology»; 159: 242-51; 
[5]Cfr. Weller S.C. – Davis‐Beaty K. (2002) Condom effectiveness in reducing heterosexual HIV transmission. «Cochrane Database of Systematic Reviews», 1. Art. No.: CD003255. DOI: 10.1002/14651858.CD003255; 
[6]http://www.zenit.org/article-17816?l=italian
[7] Cfr. Paz-Bailey G. – Koumans E. H. – Sternberg M. – Pierce A. – Papp J. – Unger E.R. – Sawyer M. – Black C.M. – Markowitz L.E. (2005) The Effect of Correct and Consistent Condom Use on Chlamydial and Gonococcal Infection among Urban Adolescents.«Archives of Pediatric and Adolescent Medicine»;159(6):536-542; 
[8] Cfr. Sanders S.A. – Yarber W.L. – Kaufman E.L. – Crosby R.A. – Graham C.A. – Milhausen R.R. (2012) Condom use errors and problems: a global view.«Sexual Health» 9(1) 81-95; 
[9] Cfr. Hatcher R.A. – Trussel J. – Steward F. –Steward G.K. – Kowal D. – Guest F. – Cates W. jr. – Policar M.S. (1994)Contraceptive technology, 16 edn. Irvington, New York; 
[10] Cfr. Richens J.  –Imrie J. – Copas A. (2000) Condoms and seat belts: the parallels and the lessons.«The Lancet»; 355:400-403; 
[11] Cassell M. C. – Halperin D.T. – Shelton J.D. – Stanton D. (2006) Risk compensation: the Achilles’ heel of innovations in HIV prevention? «British Medical Journal»;332:605-607.
 

24 commenti :

  1. perché secondo te un "corso di castità" avrebbe un maggior effetto sulla riduzione delle malattie sessualmente trasmissibili / gravidanze giovanili?

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  2. E chi dice che non lo avrebbe? Ad esempio, negli USA c'è chi va a promuovere la castità nelle scuole rivelando agli studenti, interessatissimi, il valore di una sessualità non limitata ai semplici sfoghi genitali: http://www.chastity.org/

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  3. sìsì certo!
    se, come dice l'autore di questo articolo gli adolescenti ingrifati non riescono neanche ad infilarsi il preservativo dal verso giusto figurati se riescono a guardarsi nelle palle degli occhi fino alla prima notte di nozze.

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  4. Il danno maggiore dell'uso del preservativo, riguardo le malattie e le gravidanze (tralasciando per un momento il valore morale e affettivo del sesso) è quello di indurre ad abitudini sbagliate, dando alla persona un senso di sicurezza oltre quello reale. Cioè, se io (un io ipotetico) sono abituato ad avere rapporti col presevativo, dinanzi ad ogni buona occasione non mi tirerò certo indietro: tanto c'è il preservativo che mi protegge! Quando poi gingerà l'occasione in cui il preservativo non c'è, siccome è per me un habitus radicato non dire mai di no alla possibilità di un rapporto, confiderò nella forza della statistica (illudendomi!!!) secondo cui sarà difficile che mi venga qualcosa (tanto per il resto delle volte uso il condom!!!). Un po' come succede per le diete: siccome sono abituato a mangiare più di quanto mi è strettamente necessario (questa volta l'io purtroppo non è ipotetico!!!), quando decido di mettermi a dieta, sarò anche più propenso all'eccezione col risultato che più che eccezione sarà norma e il mio peso non diminuirà mai (Ahi!!!).
    Quindi, mettendo insieme la fallibilità del preservativo, il miraggio dell'uso corretto, l'illusoria sicumera che esso dà e la cattiva abitudine della promiscuità sessuale cui induce, ecco il cocktail perfetto che fa aumentare oltremodo le malattie sessualmente trasmissibili e le gravidanze indesiderate. Col risultato, dunque, di aumentare tante inutili sofferenze a tanti giovani che poi si porteranno dietro per il resto della loro vita.
    Di educazione sessuale ce n'è veramente bisogno, ma che sia educazione vera! (alla sessualità e non solo al sesso). Non già dire ai giovani: "fate quel che volete, tanto c'è Durex!", perché Durex pensa solo a far soldi. E una società che voglia dirsi civile non può permettere che nessuno faccia soldi sulla pelle delle persone, specie se queste sono ancora giovani e non hanno ancora maturato un adeguato senso critico.

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  5. " figurati se riescono a guardarsi nelle palle degli occhi fino alla prima notte di nozze. "

    Opinione risultato di anni di "educazione sessuale".
    Evidentemente tutti lo fanno, se no non distribuirebbero cosi tanti preservativi, non starebbero ad insegnarci dalla scuola materna fino l´universitá cosa sucede se si fa senza "protezione".
    Se tuti lo fanno sara per qualcosa.


    Blas

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  6. @Philosophus Minimus .dici :
    Il danno maggiore dell'uso del preservativo, riguardo le malattie e le gravidanze (tralasciando per un momento il valore morale e affettivo del sesso) è quello di indurre ad abitudini sbagliate, dando alla persona un senso di sicurezza oltre quello reale. Cioè, se io (un io ipotetico) sono abituato ad avere rapporti col presevativo, dinanzi ad ogni buona occasione non mi tirerò certo indietro: tanto c'è il preservativo che mi protegge! Quando poi gingerà l'occasione in cui il preservativo non c'è, siccome è per me un habitus radicato non dire mai di no alla possibilità di un rapporto, confiderò nella forza della statistica (illudendomi!!!) secondo cui sarà difficile che mi venga qualcosa (tanto per il resto delle volte uso il condom!!!).

    Il tuo ragionamento si basa su due assunti abbastanza discutibili:
    1) chiunque pratica sesso sicuro automaticamente copula, copulera' o cerchera' di copulare con qualsiasi cosa o persona dotata di orifizi
    2) l'uso del preservativo induce una deresponsabilizzante mentalita' da 'tutto mi e' concesso' foriera del futuro misuso-o non uso del preservativo.
    Invece:
    1) esclude automaticamente tutte le coppie stabili che usano il preservativo (sposati e fidanzati), i 'normalmente non faccio ste' cose ma ero in campeggio e lei-lui era troppo bella/o ' e varie altre categorie che non necessariamente rubricherei tra i copulatori compulsivi;
    2) perche'? e' anzi vero il contrario. L'uso del preservativo come ha sostenuto anche il Pontefice parlando delle prostitute ( o prostituti? non si e' mai capito...)e' un inizio di responsabilita' Chi lo usa si abitua a non considerare il proprio corpo e quello del prtner come dei parchi giochi, e generalmente a 'pensarci un secondo su' prima di fare sesso. Che incidentalmente si fa in due; e se entrambi i partner sono abituati ad usarlo SEMPRe, uno puo' anche dirsi chissenefrega quando non ce l'ha, ma e' decisamente raro che se ne freghino entrambi.
    Una nota in generale sul preservativo; che non risolva TUTTo, potremmo essere d'accordo. Ma dire che non risolve NIENTE e' folle!
    Se e’ innegabile che se tutti seguissero la dottrina cattolica sulla sessualita’ (sesso solo all’interno di un matrimonio stabile e mutualmente fedele) le malattie sessualmente trasmittibili non esisterebbero ( le gravidanze indesiderate magari si, ma questa e’ un’altra storia); ma viviamo in un mondo in cui molti del cattolicesimo se ne fregano in toto e in cui molti, sia pure credenti, non hanno la forza/la possibilita’ di seguire la dottrina a riguardo. Che si fa? Si lascia questa porzione di mondo alle malattie sessualmente trasmittibili o peggio ancora alle gravidanze indesiderate e conseguente ricorso all’aborto? O si cerca, e da cristiani, di promuovere il ‘male minore’, ovvero una sessualita’ responsabile e l’uso di anti-concezionali, invece di fare la Guerra di principi e basta? Nulla osta ripetere la dottrina, e farla capire; ma per chi non la capisce/non riesce a metterla in pratica, Durex ci DEVE essere. Perche’ e’ meglio un fornicatore in salute (magari legge Evangelium Vitae e si converte) di un fornicatore morto di AIDS, e sopratutto, meglio un fornicatore e basta di un fornicatore che ricorre all’aborto.

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  7. @Claudio
    Mi rendo conto che non è solo distribuendo preservativi e facendone l'apologia che si generano le mst (malattie sessualmente trasmisibili), infatti a creare un clima di deresponsabilizzazione generale verso il sesso ci si mettono un po' tutti i media.
    Se non sbaglio, nell'articolo si parla delle distribuzioni a piene mani agli adolescenti che, invece, avrebbero bisogno di essere educati e guidati verso un senso critico. Lei, invece, porta l'esempio delle coppie stabili che usano il condom, ma se si tratta di coppie stabili, allora non si tratta di adolescenti: me la trovi una coppia stabile fra gli adolescenti!
    Quello che ho portato io è quello di un "assatanato di sesso": un esempio certamente spinto verso gli estremi, ma era solo per indicare la direzione verso cui certa propaganda vuol spingere l'intera società. Cioè che il sesso è solo un gioco e che bastano solo alcune precauzioni, giusto per evitare le mst.
    Per quanto riguarda l'insegnamento del Papa, poi, bisogna tener conto che egli parla dell'atteggiamento inverso, ossia quello di un ritorno graduale ad una autentica responsabilità e rispetto per il proprio corpo e la propria sessualità, non già di mettere delle pezze a colore riguardo una situazione che è "sfuggita di mano" e verso la quale non c'è ormai più niente da fare. Il Santo Padre, inoltre, è solo l'annunciatore di una Verità che non è tanto questione di religione, in quanto la verità di Cristo è una verità che riguarda l'uomo nella sua essenza. Se non si comprende questo, allora non si comprende come la Chiesa, nel suo Magistero, si rivolga sempre a tutti gli uomini e tutte le donne. La salvezza non è questione di riti o di giaculatorie (sebbene siano importanti anche quelle), ma è questione di restituire l'uomo a se stesso, a quella pimigenia somiglianza con Dio che il peccato originale ha insudiciato.
    Per altre questioni, non credo si riescano fare i trattati di teologia negli angusti spazi di un blog.

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  8. 'a creare un clima di deresponsabilizzazione generale verso il sesso ci si mettono un po' tutti i media.'
    Vero. Ma qui non si tratta di ricostruire l'eziologia del problema, ma di una politica di 'riduzione del danno' di fronte a un fatto: i giovani fanno sesso, e spesso senza protezioni, con gli inevitabili problemi collaterali.
    se per te ' relazioni stabili' vuol dire 'insieme per sempre' no, pochissimi adolescenti hanno relazioni stabili. Per stabili intendo 'fanno sesso solo con il ragazzo-a'; esistono (non sono tutti dediti alle orge i ragazzini) sono tanti, e devono usare il preservativo, per le mst e sopratutto per non doversi ritrovare ad affrontare gravidanze che non hanno ne la maturita' ne i soldi per affrontare, e che quindi ricorrono all'aborto. e qualsiasi cosa prevenga le mst e sopratutto PREVENGA L'ABORTO per me e' un male minore,quindi ben venga la distribuzione di preservativi. E' cosi' pazzesco tutto cio'?

    Poi si puo' discutere se davvero (evangelium Vitae) la mentalita'abortiva e quella contraccettiva siano davvero diverse , o no o si etc, ma appunto sono questioni complesse, che non e' il caso di affrontare in questa sede.

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  9. "E' cosi' pazzesco tutto cio'?"

    Si perche la tua soluzione aumenta la causa del problema. Piu preservativi distriuisci piu i giovani sono tentati alle orgie.

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  10. Non si deve ridurre il danno ma il rischio di danno... Non è difficile, ce lo diceva anche la tv da bambini: prevenire è meglio che curare!

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  11. ''Piu preservativi distriuisci piu i giovani sono tentati alle orgie.''

    i giovani aspettano giusto giusto i preservativi gratuiti per darsi alle baccanali

    cmq, caro Blas, è dai tempi del post sulla donna incinta che ha abortito per curarsi da un tumore che non leggevo cazzate di questo calibro. Bravo!

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  12. @ anonimo, si, prevenzione del danno e' decisamente piu' corretto ( e che tempi gloriosi quelli del post che citi...)
    @ Blas, seriamente...scherziamo? guarda che trattasi di oggetto in lattice atto a prevenire le mst e le gravidanze indesiderate (e conseguenti ABORTI, lo ripeto) , non di una specie di potentissima droga afrodisiaca di qualche culto misterico-zozzone!
    anzi, i veri libertini impenitenti NON usano il preservativo e spendono cifre esorbitanti pur di andare a prostitute senza usarlo!

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  13. Se i ragazzini vogliono i preservativi se li procurano senza troppi scrupoli (questo è certo), ma distribuirli gratuitamente nelle scuole ha un forte carattere educativo. Ma questa è una mala-educazione, in quanto è solo un mettere delle pezze a colore su degli strappi che non tarderanno a divenire irrecuperabili.
    Credo che, educare a scegliere un male minore quando si ha a disposizione un bene ben maggiore, sia fare della maleducazione. Bisogna far comprende che il male minore, in fondo, è solo l'ultima spiaggia di chi non ha nessuna speranza e non può essere trasformato in uno stile di vita, perché, seppur "minore", si chiama "male" non per caso.

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  14. I risultati di anni di 'buona educazione'='non distribuzione dei preservativi gratuiti ce li hai sotto gli occhi; mst a valanga e ricorso all'aborto 'di massa' (che da molti viene ritenuto per ignoranza un anti-concezionale come il preservativo).
    Peggio non potrebbe andare, bisogna dunque praticare approcci alternativi e distribuire preservativi gratuiti e' UN modo. che non risolve tutto, ok; ma e' sempre meglio della non distribuzione che praticamente non risolve NIENTE.
    (tra l'altro; se vuoi te li puoi procurare senza scrupoli a) costano parecchio b) ci sono molte resistenze psicologiche/vergogne varie ed eventuali all'acquisto: che non bloccano l'adolescente dal fare sesso, ma lo bloccano dal comprare un profilattico. Il mondo e' strano e l'Italia ancora piu' strana; pure e' cosi').
    Nulla osta che si devolva piu' tempo a spiegare i come e i perche' di quel bene piu' grande', ovvero a spiegare la dottrina cattolica sulla castita' seriamente ,presentandola ai ragazzi (meno scemi di quanto si creda) con le sue ragioni anche e sopratutto filosofiche.
    Con buona pace di Blas, trovarsi un profilattico in mano non rende automaticamente un fornicatore orgiastico; chi ha scelto la castita',e ne e' veramente convinto, lo usera' al max per fare dei simpatici gavettoni ai compagni di classe.

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  15. I risultati sono i dati, non le vaghe conclusioni che trai tu Claudio (una breve rassegna su
    http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2069, ma ce ne sono a sfare)

    Comunque, continua pure coni tuoi ragionamenti capziosi da nipote di Maritain... Concedete concedete concedete, che magari qualcuno vi segue (anche se mi pare che molti scappino!)

    Ciao e buona continuazione!

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  16. 1) chi sei misterioso/a amico/a?tu conosci-o pensi di, conoscere me, io non conosco te
    2) Puo' satana scacciare satana? puo' un articolo di Guzzo covincere chi non e' convinto di un'altro articolo uguale e sempre di Guzzo?
    3) chi segue,chi scappa, chi concede cosa a chi, in sintesi che stai a di'? Io seguo loro come seguo questo sito, non sono 'uno dei loro' (ne ovviamente uno di Campari e De Maistre)
    4) certo che Sgarbi docet; quando non si sa che dire CASCIARA!

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  17. Quanto ad uso dei preservativi fra gli adolescenti, sicuramente in Inghilterra stanno più avanti di noi, eppure ecco cosa succede fra le adolescenti inglesi: numeri raccapriccianti.
    Rilfettiamo un po' prima di sostenere di le inondazioni di condom nelle scuole! Perché così si illudono i più giovani che esso sia solo uno scacciapensieri; ed, invece, di pensieri e rimorsi rischia seriamente di riempirtene per l'intera vita!

    http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/aborti-tra-le-adolescenti-in-inghilterra.aspx

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  18. Io in Uk ci vivo da 5 anni, conosco la situazione (e in Scozia e' pure peggio http://www.heraldscotland.com/news/home-news/scotland-has-the-second-highest-teenage-abortion-rate-in-the-world.19138671 ) ed e' anche per questo che mi sono fissato sul 'tutto e' meglio dell'aborto'.I preservativi gratis si trovano ma i ragazzi NON LI USANO.Poi qua c'e' pure il problema alcolismo giovanile di massa; altro che mettersi un condom, spesso non si ricordano letteralmente con chi siano stati...ed e' per questo che anche diverse associazioni cristiane non cattoliche (tipo i metodisti http://www.methodist.org.uk/mission/public-issues/healthcare-and-science/contraception ma anche cattolici 'sottobanco' ) tra le varie 'cose da Chiesa' cercano anche di diffondere l'uso dei preservativi ed una gestione responsabile della sessualita', e lo vedono (e io sono d'accordo) come un dovere cristiano. Qua ci sono famiglie alla terza generazione di ragazze madri, che hanno avuto figli underage; altro che discutere di Evangelium Vitae, gia' usassero il preservativo invece di abortire o di fare figli a ripetizione per prendersi i benefits gia' sarebbe un mezzo miracolo. Poi e' vero, il problema e' a monte (famiglie inesistenti, alcolismo etc), ma almeno si ridurrebbe sta' mattanza.
    Ciao

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  19. L'uso dei preservativi va contro la gestione responsabile della sessualità, ma sembra che tu non lo voglia capire... Comunque, Claudio guarda le fonti invece di fare citazioni a caso...

    Ma tu sei un fucino! Ora capsico tutto! :D

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  20. In un numero del 2011 il settimanale Tempi pubblicò un dossier che spiegava chiaramente, con dati alla mano, l'inganno del condom. In Africa nelle zone dove si usano i metodi delle multinazionali farmaceutiche, cioè preservativi per tutti, la diffusione di malattie sessualmente trasmissibili è maggiore rispetto alle zone la cui popolazione è educata al metodo ABC (Abstinence; Be faithful o Be careful; use a Condom), in cui la "profilassi" è lasciata per ultima (la c di condom, appunto). La scusante del proteggersi dalle malattie è servita da mantello alla finalità d'uso del contraccettivo, il controllo delle nascite. Ora che il mito della protezione è sfatato, rimane nuda l'utilità reale.
    E, a dirla tutta, non si capisce proprio che piacere ci sia ad avere un pezzo di lattice sul pene. Dovremmo chiederlo a don Gallo. Che colpa si deve dare alle istituzioni scolastiche se anche la parte progressista del clero - preghiamo il Signore affinché li porti presto a Sé! - inneggia all'uso incondizionato e assoluto del durex? Prima si sventa la congiura a corte e poi si combatte il nemico.

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  21. Riguardo la situazione dell'Africa si legga il libro "AFRICAIDS" di Stefano Todde, Athena editoriale. L'autore è un volontario che si è occupato molto dell'AIDS in Africa, è laico e non ha nessuna obiezione al condom, eppure anche lui ha dovuto constatare che l'inondazione di preservativi in Africa, senza altra particolare educazione, ha prodotto un aumento vertiginoso riguardo l'AIDS e le mst, per cui il diffondersi del condom ha prodotto più guai che non benefici.
    Se in Italia l'educazione sessuale, bene o male, è messa meglio che in Africa o nell'Inghilterra delle classi subalterne, allora perché fare i passi all'indietro invece di sfruttare quel poco di positivo che c'è?

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  22. Benritrovati.
    @anonimo/a che tale rimane; l'articolo che mi citi ha delle reference tutte da ridere, a parte Lancet (citato 'capziosamente). Senza scadere nel bibliografico, poi, non e' che non lo voglio capire ,ci provo ma anche mettendomi di impegno ma non capisco perche' di due coppie che fanno sesso e non vogliono/non possono permettersi di avere figli, una che usa il preservativo sia 'irresponsabile' mentre quella che non lo usa (utilizzando magari il famigerato 'salto della quaglia', il Billings o whatever) sia invece 'responsabile'.C'ho i miei limiti, ma non derivano dalla Fuci (non ne ho mai fatto parte e poi qui dove vivo e ho studiato non esistono, ne esiste CL, ne esiste l'UDU ne' i giovani berlusconiani ne altre creature di sinistra-centro-e destra. la politica nelle Universita' c'e' poco e niente ; per questo forse, alcolismo a parte, si vive e studia discretamente bene in UK).
    @ Philosophus, l'unico con cui si puo' ragionare. Io non capisco perche' devi vederlo come 'un passo indietro',laddove e' una mossa che parte da un dato di fatto ( i giovani fanno sesso) volta ad evitare i livelli da similgenocidio che ci per esempio qua in UK.Ovvio che distribuirli e basta non serve a niente. Non basta distribuirli, bisogna anche usarli e usarli correttamente, cosa che non fanno in Africa e non fanno le classi subalterne in Uk! Incidentalmente; in Italia la natalita' e bassissima e gli aborti sono sicuramente meno che in Uk. Di due una; o agli italiani il sesso(pre e post) matrimoniale fa proprio ribrezzo, o evidentemente gli anticoncezionali sono abbastanza usati, nonostante tutta la fedelta' ( a parole) verso il Magistero. La questione preservativo ( e anche quella del sesso pre matrimoniale) gia' di per se e' latitante dai confessionali (molto don't ask don't tell)e il Pontefice ha dimostrato delle , timidissime, aperture; non e' che stiamo facendo a capelli per qualcosa che tra dieci anni fara' la fine del 'divieto assoluto di mangiare carne di venerdi'?Io lo spero (fosse solo per non farmi piu' cantare dai miei colleghi protestanti sta' canzone qua http://www.youtube.com/watch?v=fUspLVStPbk). Ciao

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  23. Caro Caludio,
    la dottrina cattolica non cambierà, come non è mai cambiata. La legge data da Dio all'uomo è per l'uomo, giacché Dio non se ne fa niente. Ciò che Dio comanda è per l'uomo e non per divertirsi mettendo degli inciampi gratuiti. Dio è rimasto sempre lo stesso: fermezza nella Verità e Misericordia per chi si riconosce peccatore.
    Il mondo, invece, è cambiato nelle regole, giacché dal "puritanesimo terroristico" è passato al "tutto va bene"; purtuttavia non è cambiato nei modi perché mai perdona chi sbaglia ed abbandona le persone alle conseguenze dei propri errori (hai voluto abortire? ora ti tieni il rimorso! Hai voluto rischiare? tieniti la malattia e poi muori!).

    Incidentalmente. Forse in Italia la natalità è bassissima perché, rispetto ad altri Paesi ci sono pochi immigrati (che sono rimasti quasi gli unici a far figli). Poi nel confessionale il prete no deve (o non dovrebbe) domandare, se non dietro richiesta del penitente che chiede un aiuto per fare l'esame di coscienza.

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  24. Ciao Philosophus,
    non mi riferivo alla Dottrina,che non puo' cambiare, ma alla disciplina,che puo' cambiare e de facto cambia, per questo mi riferivo al 'divieto assoluto di mangiare carne di venerdi'(non abbandonato ma trasformato in un generico invito a dedicarsi ad attivita' 'pie' di venerdi' i.e volontariato preghiera etc). Lo status dell'Humanae Vitae' e' come saprai, dibattuto (probabilmente tu sarai d'accordo con Grisez e altri natural law theorists 'duri e puri' per cui si tratta di insegnamenti infallibili) io credo/spero/mi auspico che un bel giorno una coppia di cattolici sposati possa praticare la "Paternita' responsabile" usando anche il preservativo.Chi vivra' vedra', ma e' Off Topic e ci ho gia' sproloquiato altrove, quindi e' un tema che lascerei per una prossima occasione.
    io qua parlavo della 'razionalita' pratica 'di distribuire preservativi che secondo me sussiste, per evitare guai piu' grandi ( malanni e sopratutto l'aborto)senza entrare nel Billings vs Preservativo..
    Alla prossima
    Ciao

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