24 gennaio 2012

Su Castellucci Socci si sbaglia

di Federico Catani
Da sempre sono un estimatore di Antonio Socci. Custodisco con gelosia alcuni dei suoi libri, che ritengo essere dei piccoli gioielli. E benché il giornalista senese non sia un tradizionalista, gli vanno riconosciuti grande onestà intellettuale e grande coraggio per aver preso posizioni spesso scomode e che gli hanno attirato dure critiche. In fondo, questo è il prezzo da pagare se si vuole essere davvero liberi. Nonostante ciò, non sempre ovviamente sono d'accordo con lui.

Prendiamo il caso dello spettacolo blasfemo di Castellucci, che ha suscitato un' imponente e lodevole ondata di proteste da parte di tutto il mondo cattolico cosiddetto tradizionalista o identitario, ma non solo. C'è stato addirittura il sostegno della Segreteria di Stato vaticana, che ha esortato i buoni fedeli a manifestare pacificamente contro la pubblica blasfemia. Ebbene, Socci ha ritenuto opportuno invece prendere le difese del sacrilego regista, cercando di spiegare che pièce teatrale non è una bestemmia, bensì una disperata ricerca del volto di Gesù Cristo. In pratica, secondo il giornalista cattolico Castellucci altro non fa che portare al centro della scena Nostro Signore, dimostrando che pur rifiutando Dio, l'uomo ha comunque a che fare con Lui. Una tesi alquanto bislacca. Non si capisce infatti quale nesso ci sia tra la presunta preghiera di Castellucci con il lancio di escrementi verso il ritratto di Gesù. Dovrebbe infatti essere a tutti evidente che simile scena, considerato poi il contesto generale dello spettacolo, non è altro che un grave oltraggio verso Dio e verso la fede cattolica.

La mobilitazione contro la pièce allora è più che giustificata. Anzi, è encomiabile, perché finalmente un certo mondo cattolico, fiero della propria appartenenza a Cristo e alla Chiesa si sveglia dal letargo e, infischiandosene delle ridicole accuse di fondamentalismo, si unisce per testimoniare la propria fedeltà ed il proprio amore verso il Dio fattosi uomo e morto in croce per redimere l'umanità dal peccato. Come si fa allora ad accusare questo mondo di scarsa intelligenza? Constato infatti molto amaramente e con immenso dolore che, dopo l'articolo su Libero, Socci ha ribadito la sua tesi sul proprio sito, in cui propone uno scritto a difesa di Castellucci del vecchio direttore del glorioso settimanale Il Sabato, Giuseppe Frangi. In questa sede, Socci conclude affermando che nel mondo cattolico attualmente si vede così poca intelligenza da sembrare inesistente. In linea generale sono d'accordo con questo giudizio, ma trovo sia ingeneroso e sommamente ingiusto il riferimento ai cosiddetti tradizionalisti. Le accuse vanno caso mai rivolte a ben altri ambienti e soprattutto vanno usati in ben altre circostanze.

Insomma, mi duole il cuore, ma con tutta franchezza ritengo che Socci abbia preso un abbaglio e una clamorosa cantonata. Lui che è sempre stato un apologeta convinto e valoroso, questa volta si sbaglia di brutto. Qui non si tratta di fare il gioco del nemico o di essere talebani. Chi manifesta contro Castellucci, la cui fede cristiana dichiarata è evidentemente uno specchietto per le allodole, non sgozza nessuno, ma caso mai prega il Rosario e assiste a Messe di riparazione, il che non può non attirare immense grazie. Poi c'è la protesta più classica, quella fatta nei pressi del teatro. Ma davvero non capisco perché si dovrebbe tacere di fronte all'oltraggio verso Colui che i cristiani hanno di più caro, quel Gesù di cui Socci ha sempre parlato splendidamente e che ha sempre difeso con amore e competenza.   
 

7 commenti :

  1. Devo dire che Socci é l´unico che abbia reagito da cattolico in questo caso. La protesta, la proibizione non sono evangeliche. Se cosi fosse, quale é la differenza con l´islam? Che noi non abbiamo governi teocratici dietro? E se li avessimo si proibirebbe ogni insulto, presa in giro di Gesú, il Vangelo, la Bibbia?
    Socci cerca di parlare, dialogare con Castellucci, cerca di spiegargli che quello che cerca é propio il volto che insulta e quello é l´attegiamento evangelico. Gesú é morto, si é lasciato crocifiggere, anche per Castellucci é non vuole che si perda.

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  2. Catani ha ragione. Ai credenti va l'obbligo e la gioia di testimoniare e difendere il volto di Gesù dal quale discendono tutte le grazie. Oltraggiandolo - in qualsiasi situazione umana accada - ci si condanna, bloccando il fiume di grazie.
    Ho trovato Socci dissonante in questo contesto, ma guai a me giudicare la sofferenza di chi sta al fianco di un corpo non più efficiente.
    Si può urlare e invocare Dio in questo caso e lo si può fare in modi diversi. Personalmente imparo da Socci.
    Anche se mi sono trovata con un padre sofferente e ho chiesto disperatamente a Dio di scendere in terra per parlargli faccia a faccia. Tuttavia, non avrei trasceso.
    Ognuno ha il suo modo di comunicare, di pregare, di imprecare. Se il finale dell'opera che mette in scena Castellucci fosse stato l'omicidio del padre si sarebbe dovuto protestare allo stesso modo. Trovo, infatti, che l'offesa al volto di Gesù sia freudiana: scatendando la sua ira contro Dio, l'autore "uccide" indirettamente il padre.
    Anche da non credente rifletterei su questa trasposizione emotiva, oltraggiare Dio è solo un passo verso il tentativo di affermare la necessità dell'eutanasia a fine vita.
    E non credo che Socci darebbe ragione a Castellucci laddove, spingendosi oltre la metafora, emergesse questo tema.

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  3. Generalmente i cattolici quando pregano non usano violenza, nè con i gesti, nè con le parole contro il Santo Volto di Cristo, violenza che nella tradizione millenaria della Chiesa di Cristo, corrisponde alla bestemmia. Qualora la bestemmia diventasse pubblica la tradizione ci insegna che è dovere di ogni cristiano reagire con la preghiera e le suppliche di riparazione. Se così non fosse, non avrebbe alcun senso definirci cattolici e apostolici. "sia invece il vostro parlare si si no no, il resto viene dal Maligno (Mt 5, 37).
    P.S. Socci ha definito chi protesta e non la pensa come lui, "poco intelligenti, scribi e farisei", un linguaggio non certo consono ad uno che fino a qualche mese fa si scandalizzava delle continue persecuzoni dei cristiani nel mondo. Un cambiamento repentino di rotta?

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  4. Generalmente i cattolici quando pregano non usano violenza, nè con i gesti, nè con le parole contro il Santo Volto di Cristo, violenza che nella tradizione millenaria della Chiesa di Cristo, corrisponde alla bestemmia. Qualora la bestemmia diventasse pubblica la tradizione ci insegna che è dovere di ogni cristiano reagire con la preghiera e le suppliche di riparazione. Se così non fosse, non avrebbe alcun senso definirci cattolici e apostolici. "sia invece il vostro parlare si si no no, il resto viene dal maligno (Mt 5, 37).
    P.S. Socci ha definito chi protesta e non la pensa come lui, "poco intelligenti, scribi e farisei", un linguaggio non certo consono ad uno che fino a qualche mese fa si scandalizzava delle continue persecuzoni dei cristiani nel mondo. Un cambiamento repentino di rotta?

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  5. Diciamo che una difesa di Castellucci me la sarei attesa da mons. Martini e non dal suo nemico, il Socci.

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  6. LA GIOIA E CHE MOLTI CORAGGIOSI HANNO PARLATO E PREGATO IL SIGNORE E DI CERTO NON HANNO FAVORITO CON COMMENTI POSITIVI L'OPERATO DEL CASTELLUCCI CHE PER QUANTO MI RIGUARDA E' UNA GRAVE MANCANZA DI RISPETTO VERSO IL SIGNORE, LA SANTA MADRE CHIESA E TUTTI I SUOI MINISTRI E TUTTI NOI CREDENTI IN CRISTO. DIO CI PERDONI PER TANTA TIEPIDEZZA

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  7. Catani ha ragione, anch'io sono rimasto sorpreso e amareggiato nel leggere su Libero l'articolo di Socci pro-Castellucci, il quale regista mai si sarebbe sognato di fare qualcosa di simile verso l'islam (e con ciò rispondo a qualche commentatore...)-ro-

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