09 settembre 2011

L'elettore medio del Pd allo specchio

di Federico Catani 

La storia di Penati e delle sue tangenti ha mostrato che in politica, grosso modo, sono tutti uguali. Certo, ora il Pd, con l’acqua alla gola e un tantino imbarazzato, ha sospeso l’ex presidente della Provincia di Milano. Tuttavia, la macchia resta e la tanto sbandierata superiorità morale va a farsi benedire, almeno per chi non ha gli occhi e le orecchie foderati di prosciutto.

Ma non è della vicenda Penati che voglio parlare. Tale fattaccio mi serve solo come spunto per fare alcune osservazioni sul complesso di superiorità che caratterizza il militante di sinistra. Sia chiaro, non è mia intenzione generalizzare. Conosco tanta brava gente progressista fin nelle midolla e di alcuni sono anche amico. Però mi sento di riconoscere che sono una minoranza e una minoranza in ogni caso toccata, fosse anche di poco, dal suddetto complesso. Parlo per esperienza personale. Provenendo da una città in cui, come sono solito affermare, anche i berlusconiani sono “rossi”, mi è capitato tante volte di imbattermi nel tipico elettore del Pd (i comunisti veri e propri li tralascio, perché difficilmente riesco ad instaurare un dialogo con loro). Ebbene, con chi abbiamo a che fare? In genere con soggetti che, se la pensi diversamente, ti guardano dall’alto in basso, con una certa aria di sufficienza e un po’ di compatimento. Di solito il loro atteggiamento nei tuoi riguardi muta nel momento stesso in cui provi a palesare la tua simpatia politica. Non c’è bisogno di essere un militante incallito per incorrere nella loro disapprovazione. È sufficiente proferire mezzo concetto riconducibile anche solo lontanamente ad una idea politica differente, ed è la fine: vieni automaticamente escluso dalla società civile. Succede sempre così. Magari non ci si conosce, ci si ritrova a parlare del più e del meno e si va persino d’accordo su moli temi. Poi, di fronte a un’ osservazione del sinistrorso, tu, del tutto ingenuamente, esprimi la tua contrarietà. Apriti cielo! L’interlocutore “democratico”, “civile” e “aperto al dialogo” strabuzza gli occhi, scuote la testa, si mette le mani nei capelli e, se va male, inizia pure ad insultarti. “Ma come? Pensavo fossi una persona intelligente! Come puoi sostenere queste idee? Tu stai con Berlusconi! Non ci posso credere!”: ecco il frasario tipico che ti viene rovesciato addosso dall’elettore del Pd, solitamente anche un po' snob, radical-chic e carente quanto a senso dell'umorismo.

Ora so che qualcuno, anzi, probabilmente molti mi attaccheranno, accusandomi di essere un fazioso e di essere affetto a mia volta dal complesso di superiorità. Pazienza. Peraltro, proprio il livore, l’acredine e la cattiveria appartengono tipicamente al modo di ragionare del progressista medio. È un vecchio vizio trasmesso in eredità dai giacobini e dalla Rivoluzione francese. Personalmente invece, non per fare il santarellino, non mi permetterei mai di definire un’altra persona stupida o mentalmente minorata per il solo fatto che non la pensa come me. Potrò sostenere che sbaglia, potrò cercare di convincerla del suo errore, ma non per questo le toglierò il saluto. A molti ex comunisti, ex diessini, ora democratici questo accade. In effetti, quante volte ho sentito ripetere che il giornalista filo-berlusconiano è servo del padrone, ovvero del Cavaliere, e che dunque non gode di un minimo di credibilità! Quante volte ho sentito parlare di ignoranza, di inferiorità morale e di intrinseca perversità con riferimento all’elettore di centrodestra! Insomma, per il sostenitore medio del Pd chi vota a destra (ma poi chi l’ha detto che tutti i destrorsi sarebbero berlusconiani?) o è un mezzo criminale, o è plagiato dalle televisioni del “Grande Capo”, oppure è un deficiente. Ha detto bene Alfano nei giorni scorsi: la responsabilità penale è personale, il bene e il male si annidano nelle singole persone. Il primato morale non appartiene alla sinistra, non c’è un’area che è corretta e un’altra che non lo è. Ora che l’affaire Penati è sotto gli occhi di tutti, riusciranno i democratici “illuminati” e “perfetti” a scendere dal piedistallo e a riconoscersi per quello che sono, ossia uomini come gli altri?
 

2 commenti :

  1. Notizia flash: i partiti politici funzionano così, ti accusano di un reato grave ti dimetti (Penati l'ha fatto)... ricordami chi si è mai dimesso a destra. Ah e non parlo del poro Silvio che ce l'hanno tutti co lui pora stella!

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  2. Penati si è autosospeso dal Pd. Ma non mi pare abbia lasciato il consiglio regionale.

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