23 luglio 2011

Di cappi e di monetine

di Le Roi

Rifletto sulla scandalosa giornata nera (come l'ha definita Pigi Battista)  di mercoledì 20 luglio e mi viene da pensare che l'affaire Papa-Tedesco  potrebbe senza problemi essere inserito tra le pagine della Settimana  Enigmistica, in questi giorni onnipresente sotto gli ombrelloni  italiani, sottoforma di concorso estivo. Qualcosa tipo "Quesito con la  Susi" o "Trova le differenze". E sarebbe compito arduo, per i lettori,  individuare le disuguaglianze tra i due casi. Infatti, sebbene i capi di  imputazione fossero diversi, entrambi i protagonisti erano (e Tedesco  lo è ancora) parlamentari. Ma Palazzo Madama ha deciso di salvare il  senatore democratico, mentre Montecitorio ha votato per l'arresto  dell'azzurro
 Sullo squallido gioco politico che ha portato  al sacrificio di solo uno dei due rappresentanti del popolo è stato già  scritto molto, e molto dovrebbe essere ancora approfondito il patetico  salvataggio (checché ne dica la dietrologa senatrice Finocchiaro)  operato al Senato dal gruppo del Pd nei confronti del suo  rappresentante.


 Latteggiamento della Lega e l'incapacità, da parte  del Pdl, di comunicare perchè Papa andasse salvato sono però due punti  sui quali forse vale la pena di spendere ancora due parole.
 Partendo  dal primo, il partito di Bossi (o di Maroni ormai?) è sul punto di  perdere l'occasione di divenire un vera forza di governo, così come ricordato da Giuliano Ferrara su "Il Foglio" di giovedì. L'emorragia di  voti degli ultimi mesi sta facendo maturare nei vertici leghisti,  sobillati da una base non sempre ragionevole, la tentazione di tornare  al cappio, a quel macabro show messo in scena in Parlamento nel '92 ai  tempi di Tangentopoli. Il famigerato "vento dell'antipolitica" abilmente  cavalcato in questi anni dal Carroccio (molto più che da Grillo o Di  Pietro), lo sta talmente condizionando al punto che alcuni parlamentari leghisti, mercoledì, si sono scattati una foto col cellulare al momento  del voto. Probabilmente serviva un cimelio da poter ostentare al bar o  in sezione per dimostrare che loro, i puri padani, con la "Casta" non  c'entrano nulla.
 Sta affiorando così nella Lega una sorta di  superiorità antropologica in salsa padano-celtica, quasi a volersi porre  come eredi di quegli incorruttibili Germani esaltati secoli fa da  Tacito in opposizione alla corruzione di Roma. Una strada pericolosa, a  mio avviso perdente, che non farebbe altro che condurla indietro di  almeno dieci anni, invece di farla proseguire sulla strada delle  riforme e della maturità politica.

Sul versante Pdl si è invece palesata la solita incapacità di comunicare i motivi  di scelte impopolari che, a prima vista, potrebbero apparire come i soliti gesti a  tutela della casta. La decisione di votare contro la custodia  cautelare sia per Papa che per Tedesco non fa però parte di quegli  inutili pregi della cricca di Montecitorio tanto di moda in questi  giorni sulle pagine di Facebook.
Lautorizzazione a procedere delle  Camere è, in questo caso, uno di quei contrappesi che, in una  democrazia liberale, devono sussistere per garantire un equilibrio tra i  tre poteri dello Stato.
È inutile riempirsi la bocca di sparate  demagogiche: Papa e Tedesco non sono semplici cittadini, ma membri di  uno dei tre poteri, quello legislativo. E questo potere deve essere  tutelato, salvo casi limite, dallo strapotere che avrebbe il giudiziario a causa del protagonismo di alcuni suoi membri se non  fossero posti dei limiti al suo agire.
Papa poteva e doveva essere  processato, ma larresto cautelare di un parlamentare, nella storia  repubblicana, si è verificato solo quattro volte, e sempre per casi  gravi di collusione con il terrorismo. Mai per le ridicole inchieste di un  Woodcock qualsiasi.

Cari politici, fate capire ai cittadini che  di tutti i vostri inutili e onerosi privilegi, lunico che veramente vi  serve per esercitare il vostro lavoro è questo.
Altrimenti  preparatevi: ai tempi di Craxi cera la lira e gli spicci erano pochi.  Con lEuro ci sono un sacco di monetine avanzate nelle tasche degli  italiani.

 

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