La tempistica e i modi erano sospetti sin dall'inizio. Un Papa di ritorno dall'ospedale in sedia a rotelle, visibilmente debilitato dopo un intervento tutt'altro che di routine, pubblica un Motu Proprio dirompente sulla Messa in latino.
Certo, molti hanno pensato che lo scritto, con tanto di lettera di accompagnamento, fosse pronto da mesi e che Bergoglio di ritorno lo abbia semplicemente promulgato. Anche questa ipotesi però fa acqua, perché il testo è incoerente, affrettato, incompleto e poco chiaro, senza contare che durante la convalescenza anche un Papa pensa presumibilmente ad altro.
Le nostre indagini dicono altro. Fermo restando che Bergoglio condivide in pieno la limitazione della Messa in latino, lui stesso ne ha parlato alla CEI quindi nessuno venga a dirci che ha firmato qualcosa senza esserne al corrente (lo dicono anche di Paolo VI e la promulgazione del messale, ma anche fosse...), a quanto sembra la paternità del documento sarebbe da attribuire al giro dell'Ateneo Sant'Anselmo.
Sono solo voci non confermate, che si rincorrono nell'Urbe, che noi riportiamo in attesa di smentita.
Pubblicato il 19 luglio 2021
Di certo il documento viene incontro ai desiderata del liturgista Grillo che ha dedicato molti articoli sul proprio blog a magnificare la controriforma http://www.cittadellaeditrice.com/munera/come-se-non/
RispondiEliminaAnche questo articolo tradotto da Valli identifica il docente di S. Anselmo come ideologo chiave nella stesura del documento https://www.aldomariavalli.it/2021/07/20/francesco-traditionis-custodes-e-la-sindrome-dellanatra-zoppa/
Alla fine è stato scoperto. Il ghost-writer del Sommo Pontefice Francesco è il Padre Ariel S. Levi di Gualdo.
RispondiEliminahttps://isoladipatmos.com/alla-fine-e-stato-scoperto-il-gost-writer-del-sommo-pontefice-francesco-e-il-padre-ariel-s-levi-di-gualdo-che-un-anno-fa-tenne-una-lectio-per-la-quale-fece-inferocire-gli-impropriamente-detti/