06 maggio 2020

Il Ramadan secondo la Chiesa


di Gregorio Sinibaldi

E’ da poco iniziato il mese del Ramadan, che i mussulmani del mondo intero celebreranno quest’anno dal 24 aprile al 23 maggio 2020, per loro anno 1441 dall’Egira (fuga) di Maometto dalla Mecca. Per l’occasione, illustri rappresentanti della Chiesa cattolica hanno espresso la loro vicinanza, il loro affetto e la loro simpatia ai seguaci di Allah e del Corano.

Mons. Ambrogio Spreafico, responsabile dei Vescovi italiani per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, ha scritto una missiva ai mussulmani d’Italia, piena di affetto e di calore. “Cari fratelli e sorelle delle comunità musulmane, vorrei esprimervi il mio augurio e la mia vicinanza in questo mese di Ramadan, sacro alla fede islamica. In questo momento difficile, voi esprimete la sottomissione al Dio Onnipotente e Misericordioso attraverso questo tempo di digiuno e di preghiera”.

I termini Onnipotente e Misericordioso, pur presenti nella Bibbia, fanno chiaro riferimento alla terminologia coranica. Continua il presule cattolico, asserendo con enfasi: “Che questo Ramadan sia per le vostre comunità anche un segno di condivisione con chi soffre e non ha il necessario, perché la doverosa Zakaat al Fitr [elemosina rituale], a cui già le vostre comunità sono tenute, diventi davvero universale e quotidiana, come hanno dichiarato recentemente alcuni importanti esponenti del mondo islamico mondiale in relazione al coronavirus. Vi auguro pertanto in questo mese sacro che le vostre comunità possano sempre manifestare nel nostro Paese il desiderio di pace e l’impegno per la convivenza, contrastando ogni genere di violenza e di divisione. Ramadan karim!”.

Il Vescovo di Ferrara mons. Gian Carlo Perego, ha scritto direttamente ad Hassan Samid, presidente del Centro di cultura islamica di Ferrara e provincia, per l’inizio del mese di Ramadan. Dicendo che, malgrado il coronavirus, “Dio, Colui che risuscita, è sempre dalla nostra parte [quale?] ed è più forte di qualsiasi male”.

Per mons. Domenico Mogavero, Ordinario di Mazzara del Vallo, il covid-19 “ci priva della dimensione comunitaria e comunionale delle nostre religioni. Le chiese, le moschee, le sinagoghe sono chiuse; le celebrazioni liturgiche, le preghiere rituali e le altre opere e pratiche devozionali sono vietate”. Però, in occasione del Ramadan, “al Dio Clemente e Misericordioso si rivolga la vostra invocazione di fraternità e di pace, alla quale ben volentieri ci uniamo noi cristiani”.

Mons. Lauro Tisi, arcivescovo di Trento, ha parlato di tempo sospeso, per cristiani e mussulmani, a causa dell’epidemia in corso. “Una sospensione che non ha risparmiato nemmeno il vostro e il nostro radunarci come assemblea che prega, che rende lode all’Onnipotente, che vive la fraternità dell’incontro”. “Che sia un Ramadan benedetto!”, conclude con forza carismatica il presule trentino.

Una sola domanda si impone. Visto che il Ramadan “è il mese in cui si pratica il digiuno (Sawm), in commemorazione della prima rivelazione del Corano a Maometto” (Wikipedia) anche noi battezzati dobbiamo pensare che Maometto abbia avuto una rivelazione divina? E che, malgrado le apparenze, le due religioni, quella di Cristo e del Vangelo e quella di Maometto e del Corano, siano equivalenti?

 

0 commenti :

Posta un commento