Il
gioco di parole è quanto mai azzeccato, perché quello previsto per il 3
novembre è un pellegrinaggio sui generis.
Non si dovranno percorrere lunghe distanze attraverso territori impervi
infestati da tartari e predoni sanguinari, anche se la mèta è sempre la stessa,
il cuore della cristianità: Roma, la città eterna, sede del vicario di Cristo.
Lo spirito che animerà questo evento è lo stesso che nel glorioso Medioevo mosse i fedeli cattolici ad incamminarsi verso i luoghi santi, chi per espiare le
proprie o altrui colpe, chi per ringraziare il buon Dio, chi per impetrare una
grazia particolare, chi per liberare il Santo Sepolcro. Una situazione che, a guardar bene, conserva
delle analogie trasversali con l’attuale crisi di fede in seno alla Chiesa. Forse
oggi il Sepolcro non sarà occupato con le armi come allora, ma certo non si
potrà negare che esso è caduto in una sorta di oblio che ci ha fatto perdere di
vista il senso della nostra fede di cui parla san Paolo: “Cristo crocifisso,
scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani”(1Cor 1,23). Già, perché per Santo
Sepolcro non si intende soltanto il luogo della deposizione ma anche e
soprattutto il Tabernacolo, il Santo dei Santi, dove risiede Cristo Eucaristia
in corpo, sangue, anima e divinità vivo e vero! Come non riconoscere
tristemente che Egli oggi è proprio il “Grande Assente”, troppo spesso
accantonato, trascurato quando non dimenticato in cappelline laterali nelle
nostre chiese, chissà perché, vuote.
L’occasione
che ha spinto organizzazioni e movimenti da tutto il mondo a riunirsi intorno al Santo Padre Benedetto XVI è innanzitutto il rinnovo della fedeltà e del
sostegno all’opera intrapresa dal Sommo Pontefice con la promulgazione nel 2007
del Motu Proprio “Summorum Pontificum”,
con il quale liberalizzava la celebrazione della Santa Messa che a me piace
affettuosamente definire “di sempre”. Questa Messa interamente in latino, da
sempre lingua ufficiale e liturgica della Chiesa, e caratterizzata da numerosi
momenti di silenzio è conosciuta però anche come rito “Antico” o, più tecnicamente,
forma Extraordinaria dell’unico rito latino.
Negli ultimi anni sono fioriti un po’ ovunque nella Chiesa gruppi di fedeli che,
sulla scia di questa iniziativa del Santo Padre, hanno riscoperto la bellezza della forma “Straordinaria” del rito latino, proprio a causa della
ricchezza di segni e di simboli di cui essa è gravida e che attraverso i secoli
l’hanno abbellita e impreziosita sia da un punto di vista puramente
estetico, sia da un punto di vista teologico e teofanico. Ѐ infatti evidente, per coloro
che ne fanno esperienza, l’impatto immediatamente visivo di sacralità, di
alterità, in definitiva di trascendenza che emana dalla Santa Messa celebrata
nella forma “Straordinaria”, che
introduce i credenti nella dimensione, passatemi il gioco di parole, "straordinaria"
del Mistero Salvifico di Cristo nel momento in cui il Cielo scende sulla terra
e Dio si incarna tra le mani del sacerdote.
Anche
per questo l’appellativo "straordinario" si rivela appropriato per connotare
questo pellegrinaggio. Esso infatti porterà i fedeli in cammino a dirigersi verso il successore di Pietro, per cercarne la benedizione e la
protezione da tutti quei pastori che in questi anni non hanno visto di buon
occhio il ritorno o il rifiorire della tradizionale liturgia della Chiesa, e
che non di rado l’hanno osteggiata, scoraggiata quando non apertamente impedita,
contravvenendo quindi alla volontà del papa. Lo stringersi intorno al Pastore
della Chiesa Universale, il Servo dei servi
di Dio come lo definì san Gregorio Magno (papa), è infatti il motto di
questo pellegrinaggio che è stato appunto intitolato Una cum Papa Nostro, “Uniti al nostro Papa”. Una
dimostrazione di affetto e devozione che vuole rafforzare l’unità di fede interna
alla Chiesa, che negli ultimi cinquant’anni si è vista divisa e frazionata in
correnti teologiche più o meno eterodosse, che ne hanno minato la coesione. Non mi dilungherò qui
sulle informazioni di carattere tecnico che riguardano le iniziative e gli appuntamenti organizzati per il 1° e il 2 novembre in preparazione alla cerimonia
del 3, che possono tranquillamente essere consultate in dettaglio qui.
Stringiamoci
quindi intorno al nostro beneamato papa Benedetto il prossimo sabato 3 novembre. Occorre una dimostrazione di unione per tutti
coloro che vogliono vedere a pezzi questa Chiesa di Cristo, smembrata dalle
ideologie e dalle fazioni di questo mondo, chi dalla parte di Apollo, chi dalla
parte di Paolo; ma “Cristo è stato forse diviso?” (1Cor 1,13).
Pubblicato il 30 ottobre 2012
Segnalo anche il sito ufficiale del Pellegrinaggio:
RispondiEliminahttp://unacumpapanostro.wordpress.com/
Grazie,
ms
Finalmente un commento all'iniziativa appropriato e serio. Complimenti.
RispondiEliminaGrazie Mille! diffondete gente, diffondete!
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