29 ottobre 2012

Tutto quello che non ci dicono su Halloween (I parte)

di Giuliano Guzzo

Esageri, è incredibile, non scherzare: le reazioni che s’incontrano nel raccontare le dinamiche esoteriche della festa di Halloween sono in genere di questo tipo, ossia del massimo scetticismo. Svelare i retroscena di quella che per molti è solo una carnevalata genera disturbo rispetto ad convincimento che non si vuole mettere in discussione: Halloween è bella festa, innocua ed allegra, e sbaglia chi ne dubita. Ora, spiace contraddire quanti – in perfetta buona fede, naturalmente – si sono fatti di quest’idea, ma poiché è sempre disonesto sottrarsi ad confronto con la realtà, eviteremo di farlo.
E cercheremo di rispondere alle seguenti domande: che cosa si cela davvero dietro Halloween? Vi sono implicazioni e retroscena religiosi? Se sì, di che cosa si tratta esattamente?
Prima di procedere, preciso che quelle a seguire sono considerazioni che possono in parte risentire dell’orientamento religioso, di matrice cristiano-cattolica, del sottoscritto. Non per questo dette considerazioni debbono – almeno mi auguro – risultare inattendibili dato che «sarebbe molto facile citare numerosi» casi nei «quali si vede che la posizione sociale dell’osservatore influenza non solo le sfumature, ma il cuore stesso dell’analisi» [1] e che quindi la totale obbiettività, nel concreto, non esiste [2]. Questa precisazione non vuole pertanto essere una preliminare dichiarazione di tendenziosità, ma al contrario un atto di onestà nei confronti del lettore, al quale si cercherà naturalmente di offrire una chiave di lettura il più neutra possibile. Ma torniamo ora all’oggetto del nostro approfondimento.

Le origini
Iniziamo da una panoramica di carattere storico che ci dice – o ci ricorda, per chi già lo sapesse – l’origine molto antica delle celebrazioni officiate il 31 ottobre. Origine che lo storico Rogers, concordemente ad altre fonti, fa risalire «alla festa celtica di Samhain, originariamente scritto Samuin (pronunciato sow-an o sow-in)»[3]. La festa di Samhain corrispondeva al capodanno Celtico perché era il 1° novembre, a quel tempo, che terminava ufficialmente la stagione del caldo per lasciare posto a quella del gelo. In quell’occasione il protagonista dei festeggiamenti e delle ritualità era appunto Samhain, venerato come il Signore della Morte e il Principe delle Tenebre nonché colui che il 31 ottobre – tramite l’apertura delle porte annwn (regno degli spiriti) e sidhe (regno delle fate) – poteva convocare temporaneamente gli spiriti dei defunti, ospiti nel frattempo di un luogo di giovinezza e beatitudine denominato Tir nan Oge. Dobbiamo quindi a quella celtica, una cultura antichissima (formatasi, pare, attorno al III millennio a.C.), l’origine di quella che ai nostri giorni chiamiamo Halloween. Tuttavia la cultura celtica, pur forte di origini assai remote, a partire dalla conquista normanna della Inghilterra (1066) – estesa successivamente al Galles e, con il XII secolo, all’Irlanda e alla Scozia – conobbe una progressiva marginalizzazione che l’ha resa sempre più meno istituzionale e, in conseguenza di un mancato ed univoco appoggio istituzionale, sempre meno popolare. Ne consegue l’estrema difficoltà di un collegamento tra l’Halloween odierna e la festa Samhain che non sia meramente storico ed introduttivo, almeno per quanto concerne il nostro percorso.

Ognissanti
Altra cosa, rispetto a Samhain, è la Festa di Tutti i Santi. Posto che l’origine della storia dei culto dei santi è assai remota ed ha il suo inizio nell’epoca dei martiri a partire dal martirio di Policarno di Smirne [5], si ritiene che la Festa di Tutti i Santi sia stata all’inizio «promossa dalla Chiesa orientale» per poi essere «accolta a Roma quando il papa Bonifacio IV ebbe dall’ambasciatore Foca il Panteon di Agrippa, che consacrò a tutti i martiri e alla Vergine […] la festa di Ognissanti passò quindi nell’ambiente della corte di Carlo Magno» [5]. Fu allora che il monaco sassone maestro di Carlo Magno, Alcuino di York (735–804) – al quale dobbiamo, fra le altre cose, l’introduzione nel Canone della messa del Memento dei morti – [6], spostò la data originaria della festa di Ognissanti, fissata allora al 13 maggio, al 1° novembre. Tale spostamento fu manifestamente finalizzato alla cristianizzazione della festa celtica di Samhain anche se, come abbiamo ricordato poc’anzi, non c’è dubbio che la cultura celtica fosse avviata al declino ben prima dell’avvento del Cristianesimo, come dimostra l’estinzione, già in tarda antichità, della lingua celtica. Ad ogni modo l’intuizione di Alcuino di York venne ripresa, su richiesta di Papa Gregorio IV, dall’imperatore Ludovico il Pio. Ma fu soltanto secoli dopo – precisamente nel 1475 – e grazie al pontefice Sisto IV [7], che la festività di Ognissanti venne resa obbligatoria in tutta la Chiesa. E non mancarono, coi secoli, ulteriori metamorfosi, ma ciò che qui è importante ricordare è che quella di Ognissanti è una festa antica, rilevante e che merita quindi di essere osservata dai credenti e non confusa con altre festività.

Halloween
Abbiamo fin qui visto, sia pure in estrema sintesi, origini e differenze fra la festa celtica di Samhain e quella cristiana di Ognissanti. E Halloween? Halloween è una festività di altra natura. Prima di vedere quale, una precisazione di carattere terminologico: Halloween deriva da All Hollows che «era la traduzione inglese di “tutti i santi”» e da All Hollow’s Eve, la «”vigilia di Ognissanti”, poi storpiato nella parola Halloween» [8]. Dunque il termine Halloween ha indubbiamente un che di cristiano. Solo il termine, però. Perché la festività, in concreto, rappresenta un appuntamento tutt’altro che cristiano, bensì satanico. Proprio così: satanico.
Ora, è probabile che alla lettura di questo passaggio in qualcuno possa emergere dello scetticismo. Eppure c’è una vastissima mole di materiale che depone a favore di questa tesi. Anzitutto lo affermano con sorprendente convergenza molti ex satanisti. Pensiamo alle testimonianze di Cristina Kneer e di Eugenio Masias. Oppure a quella di  Doreen Irvine, prostituta passata per anni al satanismo e convertitasi poi al Cristianesimo, che su Halloween è stata piuttosto esplicita: se i padri sapessero il significato di questa festa, ha detto, non la nominerebbero nemmeno davanti ai loro figli. Dettagliato è anche il resoconto di “Michela”, ex satanista ora suora consacrata quando scrive: «Tra fine ottobre e inizio novembre, ossia nelle notti precedenti Halloween (31 ottobre) e la memoria dei defunti, c’era […] l’unico appuntamento in un cimitero, dove profanavamo le ossa, facendo uno specifico rituale che alla fine le distruggeva» [9].
In aggiunta a queste testimonianze, c’è poi un’ampia letteratura che suffraga la natura satanica di quella che per molti è una presunta carnevalata. Pensiamo a quanto scrive James. R. Lewis, studioso di movimenti religiosi [10], oppure alle considerazioni presenti in un monumentale studio di 600 pagine pubblicato sull’argomento del satanismo nel quale si specifica che «la religione satanica, oltre ai suoi riti, ha anche le sue proprie festività che sono, principalmente, la Walpurgisnacht ed Halloween» [11].
Concorda su questo passaggio anche Bamonte quando annota che «i momenti considerati più propizi per» i riti satanici «sono quelli delle grandi “solennità” del calendario satanico che coincidono con alcune delle dati delle principali festività dell’antica stregoneria: la prima è quella di Halloween, che si celebra la notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre (vigilia di Tutti i Santi) ed è considerata il Capodanno magico» [12]. Nel loro accurato studio sul satanismo, anche Cantelmi e Cacace sottolineano come se, da un lato, nell’arco dell’anno i satanisti osservano 14 festività, d’altro lato è innegabile come la prima sia quella che ricorre «il 31 ottobre, commemorazione dei defunti e di tutte le potenze delle tenebre, detta Samhain o Halloween. Questo giorno è considerato il capodanno di Satana, perché secondo un’antica credenza popolare, le anime dei defunti tornano in visita nelle proprie case, per cui è possibile stabilire un contatto con loro. I satanisti utilizzano la celebrazione per fare delle richieste al demonio, perché credono che verranno esaudite» [13].

(VAI ALLA SECONDA PARTE: http://www.campariedemaistre.com/2012/10/tutto-quello-che-non-ci-dicono-su_29.html)
Note:
[1] Boudon R. – Bourricaud F. Dizionario critico di Sociologia, voce “Obiettività”, Armando editore, Roma 1991, p. 341; 
[2] Significative, a questo proposito, le parole dell’antropologo Robert Borofsky: «Non ho mai conosciuto nessuno, nelle scienze sociali, che ha pensato seriamente che gli esseri umani potessero divenire dei ricercatori […] pienamente obiettivi, come degli automi» (Borofsky R. L’antropologia culturale oggi, Meltemi, Roma 2004, p. 217); 
[3] Rogers N. Samhain and the Celtic Origins of Halloween. Halloween: From Pagan Ritual to Party Night, Oxford University Press, New York 2002, pp. 11–21; 
[4] AA.VV. Santi e Patroni. Dizionario biografico dei patroni di tutti i Comuni italiani e di altri santi. Istituto Geografico De Agostini S.p.A, Novara 2006, p. 322; 
[5] Cfr. Kunzler M. La liturgia della Chiesa. Jaca Book, Milano 2003, p. 581; 
[6] Cfr. Vuchez A. La spiritualità dell’Occidente medioevale. Vita&Pensiero, Milano 2006, p. 22; 
[7] L’ipotesi è che lo spostamento definitivo di Ognissanti venne deciso sotto il pontificato di Sisto IV in omaggio al concordato firmato dal papa con Luigi XI, re di Francia. Cfr. AA.VV. Santi e PatroniIbidem
[8] Gulisano P. – O’Neill B. La notte delle zucche. Halloween: storia di una festa, Ancora, Milano 2006, p. 63; 
[9] Michela. Fuggita da Satana. La mia lotta per scappare dall’Inferno. Piemme, Milano 2007, p. 109; teniamo qui a precisare che sottovalutare anche in termini quantitativi il fenomeno del satanismo pare rischioso dato che, con solo riferimento all’Italia, si parla di un mondo – per quanto variegato e ricco di sfumature sulle quali non abbiamo qui lo spazio di soffermarci – che secondo stime recenti ad opera della Polizia di Stato conta qualcosa 8.000 sette sataniche per un totale di circa 600.000 adepti. Cfr. http://www.abc.es/20120410/internacional/abci-sectas-satanicas-proliferan-italia-201204092005.html
[10] Cfr. Lewis. J.R. Satanism Today, An Encyclopedia of Religion, Folklore, and Popular Culture, ABC-CLIO, Santa Barbara 2001 p. 306; 
[11] Monti D. – Fiori M. – Micoli A. L’abisso del sé. Satanismo e sette sataniche. Giuffrè, Milano 2011, p. 143; 
[12] Bamonte F. Possessioni diaboliche ed esorcismo, Paoline, Milano 2006, p. 50; 
[13]  Cantelmi T. – Cacace C. Il libro nero del Satanismo. Abusi, rituali e crimini. San Paolo, Cinisello Balsamo – Milano 2007, p. 69.
 

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