di Giuliano Guzzo

E cercheremo di rispondere alle seguenti domande: che cosa si cela
davvero dietro Halloween? Vi sono implicazioni e retroscena religiosi? Se
sì, di che cosa si tratta esattamente?
Prima di procedere, preciso che quelle a seguire sono
considerazioni che possono in parte risentire dell’orientamento religioso, di
matrice cristiano-cattolica, del sottoscritto. Non per questo dette
considerazioni debbono – almeno mi auguro – risultare inattendibili dato che «sarebbe molto facile citare numerosi»
casi nei «quali si vede che la posizione
sociale dell’osservatore influenza non solo le sfumature, ma il cuore stesso
dell’analisi» [1] e che quindi la totale obbiettività, nel concreto,
non esiste [2]. Questa precisazione non vuole pertanto essere una
preliminare dichiarazione di tendenziosità, ma al contrario un atto di onestà
nei confronti del lettore, al quale si cercherà naturalmente di offrire una
chiave di lettura il più neutra possibile. Ma torniamo ora all’oggetto del
nostro approfondimento.
Le origini
Iniziamo da una panoramica di carattere storico che ci dice – o ci
ricorda, per chi già lo sapesse – l’origine
molto antica delle celebrazioni officiate il 31 ottobre. Origine che lo
storico Rogers, concordemente ad altre fonti, fa risalire «alla festa celtica di Samhain, originariamente scritto Samuin
(pronunciato sow-an o sow-in)»[3]. La
festa di Samhain corrispondeva al capodanno Celtico perché era il 1° novembre,
a quel tempo, che terminava ufficialmente la stagione del caldo per
lasciare posto a quella del gelo. In quell’occasione il protagonista dei
festeggiamenti e delle ritualità era appunto Samhain,
venerato come il Signore della Morte e il Principe delle Tenebre nonché colui che il 31 ottobre –
tramite l’apertura delle porte annwn (regno degli spiriti) e sidhe (regno delle fate) –
poteva convocare temporaneamente gli spiriti dei defunti, ospiti nel frattempo
di un luogo di giovinezza e beatitudine denominato Tir nan Oge. Dobbiamo quindi a quella celtica, una
cultura antichissima (formatasi, pare, attorno al III millennio a.C.),
l’origine di quella che ai nostri giorni chiamiamo Halloween. Tuttavia la
cultura celtica, pur forte di origini assai remote, a partire dalla conquista
normanna della Inghilterra (1066) – estesa successivamente al Galles e, con il
XII secolo, all’Irlanda e alla Scozia – conobbe una progressiva
marginalizzazione che l’ha resa sempre più meno istituzionale e, in conseguenza
di un mancato ed univoco appoggio istituzionale, sempre meno popolare. Ne
consegue l’estrema difficoltà di un collegamento tra l’Halloween odierna e la
festa Samhain che non sia meramente storico ed introduttivo, almeno per quanto
concerne il nostro percorso.
Ognissanti
Altra cosa, rispetto a Samhain, è la Festa di Tutti i Santi. Posto che l’origine della storia dei culto dei santi è assai
remota ed ha il suo inizio nell’epoca dei martiri a partire dal martirio di
Policarno di Smirne [5], si
ritiene che la Festa di Tutti i Santi sia stata all’inizio «promossa dalla Chiesa orientale»
per poi essere «accolta a Roma quando il papa
Bonifacio IV ebbe dall’ambasciatore Foca il Panteon di Agrippa, che consacrò a
tutti i martiri e alla Vergine […] la festa di Ognissanti passò quindi
nell’ambiente della corte di Carlo Magno» [5]. Fu allora che il monaco sassone
maestro di Carlo Magno, Alcuino di York (735–804) – al quale dobbiamo, fra le
altre cose, l’introduzione nel Canone della messa del Memento dei morti –
[6], spostò la data originaria della festa di Ognissanti, fissata allora al 13
maggio, al 1° novembre. Tale spostamento fu manifestamente finalizzato alla cristianizzazione della festa
celtica di Samhain anche se,
come abbiamo ricordato poc’anzi, non c’è dubbio che la cultura celtica fosse
avviata al declino ben prima dell’avvento del Cristianesimo, come dimostra
l’estinzione, già in tarda antichità, della lingua celtica. Ad ogni modo
l’intuizione di Alcuino di York venne ripresa, su richiesta di Papa Gregorio
IV, dall’imperatore Ludovico il Pio. Ma fu soltanto secoli dopo – precisamente
nel 1475 – e grazie al pontefice Sisto IV [7], che la festività di Ognissanti
venne resa obbligatoria in tutta la Chiesa. E non mancarono, coi secoli,
ulteriori metamorfosi, ma ciò che qui è importante ricordare è che quella di
Ognissanti è una festa antica, rilevante e che merita quindi di essere
osservata dai credenti e non confusa con altre festività.
Halloween
Abbiamo fin qui visto, sia pure in estrema sintesi, origini e
differenze fra la festa celtica di Samhain e quella cristiana di Ognissanti. E
Halloween? Halloween è una festività di altra natura. Prima di vedere quale,
una precisazione di carattere terminologico: Halloween deriva da All Hollows che «era la traduzione inglese di “tutti i santi”»
e da All Hollow’s Eve, la
«”vigilia di Ognissanti”, poi storpiato nella
parola Halloween» [8]. Dunque il
termine Halloween ha indubbiamente un che di cristiano. Solo il termine, però. Perché la festività, in concreto,
rappresenta un appuntamento tutt’altro che cristiano, bensì satanico. Proprio
così: satanico.
Ora, è probabile che alla lettura di questo passaggio in qualcuno
possa emergere dello scetticismo. Eppure c’è
una vastissima mole di materiale che depone a favore di questa tesi. Anzitutto
lo affermano con sorprendente convergenza molti ex satanisti. Pensiamo alle
testimonianze di Cristina Kneer e di Eugenio Masias. Oppure a quella di
Doreen Irvine, prostituta passata per anni al satanismo e convertitasi poi al
Cristianesimo, che su Halloween è stata piuttosto esplicita: se i padri
sapessero il significato di questa festa, ha detto, non la nominerebbero
nemmeno davanti ai loro figli. Dettagliato è anche il resoconto di “Michela”,
ex satanista ora suora consacrata quando scrive: «Tra fine ottobre e inizio novembre, ossia nelle notti precedenti
Halloween (31 ottobre) e la memoria dei defunti, c’era […] l’unico appuntamento
in un cimitero, dove profanavamo le ossa, facendo uno specifico rituale che
alla fine le distruggeva» [9].
In aggiunta a queste testimonianze, c’è poi un’ampia letteratura
che suffraga la natura satanica di quella che per molti è una presunta
carnevalata. Pensiamo a quanto scrive James. R. Lewis, studioso di movimenti
religiosi [10], oppure alle considerazioni presenti in un monumentale studio di
600 pagine pubblicato sull’argomento del satanismo nel quale si specifica che «la religione satanica, oltre ai suoi riti, ha anche le sue proprie
festività che sono, principalmente, la Walpurgisnacht ed Halloween» [11].
Concorda su questo passaggio anche Bamonte quando annota che «i momenti considerati più propizi per»
i riti satanici «sono quelli delle grandi
“solennità” del calendario satanico che coincidono con alcune delle dati delle
principali festività dell’antica stregoneria: la prima è quella di Halloween,
che si celebra la notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre (vigilia di Tutti i
Santi) ed è considerata il Capodanno magico» [12]. Nel loro accurato
studio sul satanismo, anche Cantelmi e Cacace sottolineano come se, da un lato,
nell’arco dell’anno i satanisti osservano 14 festività, d’altro lato è
innegabile come la prima sia quella che ricorre «il 31 ottobre, commemorazione dei defunti e di tutte le potenze
delle tenebre, detta Samhain o Halloween. Questo giorno è considerato il
capodanno di Satana, perché secondo un’antica credenza popolare, le anime dei
defunti tornano in visita nelle proprie case, per cui è possibile stabilire un
contatto con loro. I satanisti utilizzano la celebrazione per fare delle
richieste al demonio, perché credono che verranno esaudite» [13].
(VAI ALLA SECONDA PARTE: http://www.campariedemaistre.com/2012/10/tutto-quello-che-non-ci-dicono-su_29.html)
(VAI ALLA SECONDA PARTE: http://www.campariedemaistre.com/2012/10/tutto-quello-che-non-ci-dicono-su_29.html)
Note:
[1] Boudon R. – Bourricaud F. Dizionario critico di Sociologia, voce “Obiettività”, Armando editore, Roma 1991, p. 341;
[2] Significative, a questo proposito, le parole dell’antropologo Robert Borofsky: «Non ho mai conosciuto nessuno, nelle scienze sociali, che ha pensato seriamente che gli esseri umani potessero divenire dei ricercatori […] pienamente obiettivi, come degli automi» (Borofsky R. L’antropologia culturale oggi, Meltemi, Roma 2004, p. 217);
[3] Rogers N. Samhain and the Celtic Origins of Halloween. Halloween: From Pagan Ritual to Party Night, Oxford University Press, New York 2002, pp. 11–21;
[4] AA.VV. Santi e Patroni. Dizionario biografico dei patroni di tutti i Comuni italiani e di altri santi. Istituto Geografico De Agostini S.p.A, Novara 2006, p. 322;
[5] Cfr. Kunzler M. La liturgia della Chiesa. Jaca Book, Milano 2003, p. 581;
[6] Cfr. Vuchez A. La spiritualità dell’Occidente medioevale. Vita&Pensiero, Milano 2006, p. 22;
[7] L’ipotesi è che lo spostamento definitivo di Ognissanti venne deciso sotto il pontificato di Sisto IV in omaggio al concordato firmato dal papa con Luigi XI, re di Francia. Cfr. AA.VV. Santi e Patroni, Ibidem;
[8] Gulisano P. – O’Neill B. La notte delle zucche. Halloween: storia di una festa, Ancora, Milano 2006, p. 63;
[9] Michela. Fuggita da Satana. La mia lotta per scappare dall’Inferno. Piemme, Milano 2007, p. 109; teniamo qui a precisare che sottovalutare anche in termini quantitativi il fenomeno del satanismo pare rischioso dato che, con solo riferimento all’Italia, si parla di un mondo – per quanto variegato e ricco di sfumature sulle quali non abbiamo qui lo spazio di soffermarci – che secondo stime recenti ad opera della Polizia di Stato conta qualcosa 8.000 sette sataniche per un totale di circa 600.000 adepti. Cfr. http://www.abc.es/20120410/internacional/abci-sectas-satanicas-proliferan-italia-201204092005.html;
[10] Cfr. Lewis. J.R. Satanism Today, An Encyclopedia of Religion, Folklore, and Popular Culture, ABC-CLIO, Santa Barbara 2001 p. 306;
[11] Monti D. – Fiori M. – Micoli A. L’abisso del sé. Satanismo e sette sataniche. Giuffrè, Milano 2011, p. 143;
[12] Bamonte F. Possessioni diaboliche ed esorcismo, Paoline, Milano 2006, p. 50;
[13] Cantelmi T. – Cacace C. Il libro nero del Satanismo. Abusi, rituali e crimini. San Paolo, Cinisello Balsamo – Milano 2007, p. 69.
[1] Boudon R. – Bourricaud F. Dizionario critico di Sociologia, voce “Obiettività”, Armando editore, Roma 1991, p. 341;
[2] Significative, a questo proposito, le parole dell’antropologo Robert Borofsky: «Non ho mai conosciuto nessuno, nelle scienze sociali, che ha pensato seriamente che gli esseri umani potessero divenire dei ricercatori […] pienamente obiettivi, come degli automi» (Borofsky R. L’antropologia culturale oggi, Meltemi, Roma 2004, p. 217);
[3] Rogers N. Samhain and the Celtic Origins of Halloween. Halloween: From Pagan Ritual to Party Night, Oxford University Press, New York 2002, pp. 11–21;
[4] AA.VV. Santi e Patroni. Dizionario biografico dei patroni di tutti i Comuni italiani e di altri santi. Istituto Geografico De Agostini S.p.A, Novara 2006, p. 322;
[5] Cfr. Kunzler M. La liturgia della Chiesa. Jaca Book, Milano 2003, p. 581;
[6] Cfr. Vuchez A. La spiritualità dell’Occidente medioevale. Vita&Pensiero, Milano 2006, p. 22;
[7] L’ipotesi è che lo spostamento definitivo di Ognissanti venne deciso sotto il pontificato di Sisto IV in omaggio al concordato firmato dal papa con Luigi XI, re di Francia. Cfr. AA.VV. Santi e Patroni, Ibidem;
[8] Gulisano P. – O’Neill B. La notte delle zucche. Halloween: storia di una festa, Ancora, Milano 2006, p. 63;
[9] Michela. Fuggita da Satana. La mia lotta per scappare dall’Inferno. Piemme, Milano 2007, p. 109; teniamo qui a precisare che sottovalutare anche in termini quantitativi il fenomeno del satanismo pare rischioso dato che, con solo riferimento all’Italia, si parla di un mondo – per quanto variegato e ricco di sfumature sulle quali non abbiamo qui lo spazio di soffermarci – che secondo stime recenti ad opera della Polizia di Stato conta qualcosa 8.000 sette sataniche per un totale di circa 600.000 adepti. Cfr. http://www.abc.es/20120410/internacional/abci-sectas-satanicas-proliferan-italia-201204092005.html;
[10] Cfr. Lewis. J.R. Satanism Today, An Encyclopedia of Religion, Folklore, and Popular Culture, ABC-CLIO, Santa Barbara 2001 p. 306;
[11] Monti D. – Fiori M. – Micoli A. L’abisso del sé. Satanismo e sette sataniche. Giuffrè, Milano 2011, p. 143;
[12] Bamonte F. Possessioni diaboliche ed esorcismo, Paoline, Milano 2006, p. 50;
[13] Cantelmi T. – Cacace C. Il libro nero del Satanismo. Abusi, rituali e crimini. San Paolo, Cinisello Balsamo – Milano 2007, p. 69.
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