Il mondo è impazzito

di Federico Catani

Negli ultimi giorni ne abbiamo sentite di tutti i colori della bandiera arcobaleno. Veronesi che definisce l'amore omosex il più puro (e questa non è certamente la dichiarazione più grave fatta dal medico milanese), lo stato di New York che legalizza i matrimoni gay, sindaci italiani di destra e sinistra che promuovono e incoraggiano quelle carnevalate ridicole e volgari chiamate gay pride e via discorrendo.

Nulla di nuovo sotto il sole si dirà. In effetti, ormai da anni siamo abituati a vedere questi spettacoli e ad assistere a simili provocazioni. La televisione è piena di "invertiti" che pontificano e pretendono di insegnare a tutti come si sta al mondo. L'esempio più eclatante è costituito da un fallito come Alessandro Cecchi Paone, che ultimamente si presenta davanti alle telecamere con il solo titolo di omosessuale. E per di più si permette di sbraitare, come molti altri del resto, contro il Papa perché fa il suo mestiere di Papa. Siamo veramente al delirio più completo.

Gli omosessuali ci sono sempre stati e molti di loro hanno goduto di grandi favori nel corso della storia, anche da parte della Chiesa. Però se ne stavano buoni, tenevano nascosto il loro "vizietto", non si sarebbero mai sognati di pretendere il matrimonio e l'adozione dei figli, né tanto meno di vantarsi e ritenersi superiori agli altri. Oggi non è più così. Il mondo è impazzito, lo sappiamo, lo dice anche Homer Simpson.

Quello che il Catechismo chiama "peccato impuro contro natura", che "grida vendetta al cospetto di Dio" (se lo dovrebbero ricordare anche in Vaticano...) viene presentato come un comportamento normale. E invece no. Non la vogliamo chiamare malattia? Va bene (però alcuni sono "guariti", come la mettiamo?). Ma allora come vogliamo definire l'omosessualità? Certamente è una devianza, un'inclinazione strana. E non si venga a dire che è tutto naturale. Se nel mondo tutti fossero gay, il genere umano sarebbe destinato a estinguersi.

Inutile dire che io non ho nulla contro queste persone. Mi sono divertito a guardare la serie de "Il vizietto", mi stanno simpatici sia Signorini (te credo, fa parte della Struttura Delta!) che Malgioglio, non ho mai e dico mai discriminato qualcuno per il suo orientamento sessuale (a differenza di molta gente di sinistra che predica bene e razzola malissimo). Il machismo non fa proprio per me. Ma combatto il peccato, questo si. E detesto chi rivendica diritti che non esistono. Sei omosessuale? Fatti tuoi! Nel privato comportati come ti pare! Ma non pretendere che il tuo vizio diventi legge. E soprattutto non monopolizzare l'ambiente gay, perché molti, credo la maggior parte, proprio gai non sono, anzi, soffrono. E non certo (o non solo) perché ci sono energumeni pronti a pestarli, ma perché essere omosessuali è una croce, c'è poco da fare.

Ancora una volta, credo che l'atteggiamento della Chiesa sia il più saggio e il più compassionevole verso chi ha questi problemi. Accoglienza e amore per le persone, ma condanna del peccato. Ben diverso da quello delle autorità islamiche. Ma la gente "per bene" attacca il Papa, non gli ayatollah. Ci mancherebbe!

Detto ciò, se un giorno dovesse passare, grazie all'Unione europea, alla sinistra e a una ministruccia come la Carfagna, una legge contro l'omofobia (che pagliacciata!), probabilmente il sottoscritto sarà punito per quel che ha scritto qui. Perché c'è libertà per tutti, tranne per chi cerca di essere cattolico tout court.

P.S. Consiglio non richiesto ai politici di destra: non fate le pecore, come Alemanno o la Polverini, perché il risultato sarà che vi renderete ridicoli e vi odieranno lo stesso. In ogni caso, il primo che osa continuare a chiamare il sindaco di Roma Fasciomanno, lo prendo a sberle. Meglio AleDanno, se proprio si vuole giocare col cognome.

  Pubblicato il 27 giugno 2011